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Angiolo Everardi

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Angiolo Everardi, detto il Fiamminghino, o Angelo Everardi, forma italianizzata di Angiolo Engelbertsz. Esseradts o Eversen[1] (Brescia, 1647Brescia, 1678), è stato un pittore italiano di origine fiamminga, specializzato nella realizzazione di scene di battaglia[1].

Pala di Everardi a Brescia nella Chiesa di San Giovanni Evangelista

Era detto il Fiamminghino perché figlio di Giovanni nativo delle Fiandre[2].

Studiò presso Giovanni da Hert[2] (Jan de Herdt[1]), originario d'Anversa[2]. Partito il maestro per Vienna, dove abitava il fratello gioielliere dell'imperatore Ferdinando III, passò alla scuola di Francesco Monti[1][2] detto il Brescianino delle Battaglie[2].

Partì poi per Roma, dove studiò le opere dei maestri locali, in particolare le battaglie di Jacques Courtois detto il Borgognone delle battaglie, affinando ulteriormente le sue capacità[2].

Ritornato a Brescia, dopo poco tempo morì a soli 31 anni[2].

Fra i suoi allievi ricordiamo Faustino Bocchi[1] e Pompeo Ghitti.

Alcuni storici dell'arte ipotizzano che Everardi potrebbe essere identificato con l'artista indicato come Maestro della Fertilità dell'Uovo che dipinse scene grottesche.[3]

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