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Matrimonio con vizietto (Il vizietto III)

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Matrimonio con vizietto (Il vizietto III)
Titolo originaleLa cage aux folles III (Elles se marient)
Paese di produzioneItalia, Francia
Anno1985
Durata87 min
Generecommedia
RegiaGeorges Lautner
SoggettoJean Poiret
SceneggiaturaMichel Audiard, Christine Carrère, Marcello Danon, Gérard Lamballe, Georges Lautner, Philippe Nicaud
Distribuzione in italianoC.E.I.A.D.
FotografiaLuciano Tovoli
MontaggioMichelle David
MusicheEnnio Morricone
ScenografiaMario Garbuglia, Carlo Gervasi
CostumiAmbra Danon, Piero Tosi
Interpreti e personaggi
Doppiatori italiani

Matrimonio con vizietto (Il vizietto III) (La cage aux folles III (Elles se marient)) è un film del 1985 diretto da Georges Lautner.

Questa pellicola conclude la serie dei tre film con protagonisti Renato e Albin, dopo Il vizietto (1978) e Il vizietto II (1980), entrambi diretti da Édouard Molinaro.

Tognazzi e Serrault in una scena

Albin, compagno di vita di Renato, scopre di essere erede di una ricca duchessa scozzese, nel cui testamento è scritto chiaramente che se Albin non si sposerà e non avrà figli, tutta la sua eredità passerà al cugino di Albin. Dopo un primo momento di scoraggiamento, in cui Albin e Renato si danno per vinti, i due convincono una giovane ragazza madre di nome Cindy a sposare Albin, assicurandole un ricco avvenire nonché il titolo di duchessa che le spetterà di diritto. Prima però che il matrimonio possa aver luogo Cindy si innamora proprio del cugino di Albin. Con buona pace di tutti Cindy sposerà il cugino di Albin e l'eredità verrà divisa tra le due coppie. Il matrimonio di Cindy sarà l'occasione per Renato e Albin di improvvisare un finto matrimonio e di partire, finalmente, in viaggio di nozze.

In questo film il personaggio di Laurent Baldi (il figlio di Renato), che appare raramente, non è interpretato dall'attore Rémi Laurent, che invece interpretò il personaggio nel Vizietto a causa delle condizioni di salute dell'attore che nel giro di qualche anno morirà di AIDS. Laurent Baldi è qui curiosamente descritto come assistente del suocero Charrier (Michel Galabru), deputato del "Partito per l'ordine morale".

Gli interni del film furono girati negli stabilimenti di Cinecittà[1] a Roma. Alcune riprese esterne furono realizzate nei pressi di Roma: la scena dove Renato (Tognazzi) e Albin (Serrault) si sdraiano sui binari con l'intenzione di suicidarsi è la ferrovia Civitavecchia-Orte, nel tratto della Capranica-Sutri-Orte, vicino Capranica.[2] Altre riprese furono effettuate in Scozia presso il castello Brodie e il castello di Cawdor.[1]

«[...] il guaio vero del film è che si ride poco. Del gustoso cocktail originale, in bilico tra commedia sofisticata e satira di costume, è rimasto solo il colore: una girandola di mossette, le solite voci in falsetto, una sfilza di costumi stravaganti e una coroncina di battute misogino-checchesche. Insomma, ciascuno — a partire dal regista Georges Lautner, che ha sostituito il più malizioso Edouard Molinaro — sembra aver fretta di tirarsi fuori dall'ingombrante situazione. [...] Non più oliato dalle battute fulminanti della coppia Poiret-Veber (la sceneggiatura è di Michel Audiard), ma sempre garbato nel proporre i tic e le rivalità di quella «strana coppia», Matrimonio con vizietto è una commediola permissiva dalla comicità intermittente. Si vede, insomma, che i due mattatori non si divertono più nei panni dei rispettivi personaggi, anche se Serrault (doppiato egregiamente da Oreste Lionello) ce la mette tutta, in un crescendo isterico di risatine e travestimenti, per rubare la battuta ad uno spento Tognazzi. [...]»

«[...] La gabbia ormai s'è leggermente squinternata e qualche interprete è portato a un discreto sbracamento, come Tognazzi che porta il ruolo come se fosse vero, con uggia e sopportazione. [...] Bisogna dire che l'unico a resistere con fierezza e perfino con finezza, o almeno con scrupolo professionale è il «favorito» Serrault; magari bisogna appuntargli sul petto artificiale una medaglia d'onore, la serie va avanti con la pallida giustificazione della sua disponibilità. Neanche una moglie-donna (anzi, meno che mai) avrebbe la lagnosa, appassionata consapevolezza del proprio ruolo che Serrault esibisce. Ormai siamo in piena commedia sentimentale, l'ironia s'è persa dietro la musoneria di Tognazzi e manca poco che Serrault voglia farci davvero commuovere sul suo nuovo caso, la costrizione ad un matrimonio «normale», eterosessuale [...].»

«Un nutrito stuolo di sceneggiatori con il nome di Audiard in testa si arrangia stancamente nell'aggiornare le vicende della strana coppia, che ebbero un momento di allegro fervore nel primo episodio diretto da Edouard Molinaro. [...] Sembra di ripetere la trama del film capostipite mentre sono già passati sette anni e ci troviamo al n° 3 della serie. Lautner, il regista e Tognazzi, l'antagonista hanno gettato la spugna e dormono sonni beati che l'assegno delle rispettive scritture contribuisce a rasserenare. Rimane, indomabile, a combattere per la sua passione proibita il superlativo Michel Serrault che strappa emozioni e risate sia etero sia omo. [...]»

  1. ^ a b Dai titoli di coda della pellicola
  2. ^ Matrimonio con vizietto (Il vizietto III) (1985). Location verificate, su davinotti.com. URL consultato il 24 luglio 2024.
  3. ^ Michele Anselmi, Ma alla terza puntata la strana coppia litigò (PDF), in l'Unità, 23 marzo 1986, p. 12.
  4. ^ r. s., Tognazzi-Serrault, vizietto continuo, in La Stampa, 28 marzo 1986, p. 21.
  5. ^ Piero Perona, Che curiose convivenze!.., in Stampa Sera, 28 marzo 1986, p. 20.

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