Stendardo nero
Lo Stendardo nero o Bandiera nera (in arabo راية السوداء? rāyat al-sawdāʾ, noto anche come راية العقاب rāyat al-ʿuqāb o semplicemente الراية al-rāya "la bandiera") è una delle bandiere usate da Maometto nella tradizione islamica. Venne storicamente utilizzato da Abu Muslim nella rivolta del 747 da lui capeggiata che viene definita rivoluzione abbaside, ed è quindi associato al califfato abbaside in particolare. Lo stendardo nero viene considerato anche un simbolo dell'escatologia islamica (che annuncia l'avvento del Mahdi)[1]
Lo stendardo nero è stato utilizzato dai sostenitori del contemporaneo jihādismo sin dai tardi anni 1990.[2]
Origini
[modifica | modifica wikitesto]Prima dell'avvento dell'Islam, gli stendardi visibili erano stati utilizzati, almeno nell'esercito romano, per identificare il nucleo delle legioni, come l'Aquila. Verso la metà del XVII secolo, gli arabi usavano uno stendardo per lo stesso scopo. Tra gli arabi la Raya era una bandiera quadrata; non deve essere confusa con il liwā' o Alam, un segno di identificazione, come un turbante rosso.[3][4]
Le tradizioni islamiche dicono che i Quraysh avevano un liwāʾ nero e un rāya bianco e nero.[5] Queste stesse tradizioni riportano che Maometto aveva un ʿalam bianco detto "la giovane aquila" (العقاب al-ʿuqāb); e un rāya nero, che diceva esser stato fatto dal copricapo di sua moglie Aisha.[6] Questa grande bandiera veniva chiamata l'aquila.[7]
Gli ʾaḥādīth dicono che Maometto affermò che l'avvento del Mahdi sarebbe stato annunciato dallo stendardo nero che procedeva dal Khorasan e che sarebbe stata la bandiera dell'esercito che avrebbe combattuto il Masīḥ al-Dajjāl.[8][9][10]
Nella battaglia di Siffin, secondo la tradizione, Ali usò il liwāʾ del Profeta, che era bianco[3][11] mentre coloro che combattevano contro di lui utilizzarono bandiere nere.[12]
Uso storico
[modifica | modifica wikitesto]La rivoluzione abbaside contro il califfato Omayyade adottò il nero per i suoi rāyaʾ per cui chi parteggiava per loro era chiamato musawwid.[13] I loro rivali scelsero altri colori per reazione; tra questi, le forze fedeli a Marwan II adottarono il rosso.[14] La scelta del nero come colore della rivoluzione abbaside era già motivata dalla tradizione degli "stendardi neri fuori dal Khorasan" associata alla tradizione del Mahdi. Il contrasto del bianco contro il nero come i Fatimidi contro gli Abbasidi, nel tempo portarono all'uso del bianco come colore dell'islam sciita e del nero dell'Islam sunnita.[15]
Dopo la rivoluzione, i circoli apocalittici islamici ammisero che gli stendardi abbasidi erano neri, ma affermarono che quelli del Mahdi sarebbero stati neri ma più grandi.[8][9][10] I circoli anti abbasidi risposero: "la bandiera nera da Oriente", "prima e ultima".[16]
Una bandiera nera venne usata dalla dinastia Hotak nei primi anni del XVIII secolo, a seguito della ribellione dei sunniti Mirwais Hotak contro gli scià duodecimani Safavidi e poi dall'Emirato dell'Afghanistan sotto Abdur Rahman Khan (1880–1901).
Il Bábí Mullá Husayn razziò gli stendardi neri nella sua marcia da Mashhad verso occidente, iniziata il 21 luglio 1848, per proclamare il mesasaggio Báb. È stato scritto che lo stendardo nero sventolò sulla fortezza Bábí di Shaykh Tabarsi.[17]
Con lo sviluppo del nazionalismo arabo, nel XX secolo, il nero venne scelto tra i colori panarabi per rappresentare la bandiera nera di Maometto, mentre in nome "Aquila" fece risorgere l'aquila dipinta nella bandiera della Federazione delle Repubbliche Arabe (1972), che rimane anche oggi nella bandiera dell'Egitto.
Bandiera della Ahmadiyya
[modifica | modifica wikitesto]La Ahmadiyya, un movimento religioso il cui fondatore, Mirza Ghulam Ahmad (m. 1908) affermò di essere il Messia atteso e Mahdi in adempimento delle profezie escatologiche dell'Islam, impiegò anche i colori bianco e nero nella sua bandiera (Liwaa-i Ahmadiyya), issata per la prima volta nel 1939.[18] Nello spiegare l'uso di questi due colori particolari e il loro significato, Mirza Tahir Ahmad, il quarto califfo della Ahmadiyya, osservò che essi contengono diverse connotazioni dell'Islam, per quello che possono tradizionalmente valere in occidente, essendo legati simbolicamente al fenomeno della profezia e all'assorbimento e riflessione della rivelazione divina che solo i colori bianco e nero possono veramente esprimere.[19]
Bandiera nera dei jihadisti
[modifica | modifica wikitesto]La tradizione Pashtun di usare una bandiera nera con una scritta riproducente la shahada in color bianco, come insegna militare, risale al XVIII secolo, alla dinastia Hotak, e venne adottata dai Talebani, e quindi da al-Qa'ida negli anni 1990. Questo uso venne adottato globalmente dal movimento del gihadismo nei primi anni 2000, e negli anni 2010 dallo Stato Islamico.[20][21]
Una bandiera nera con la shahada scritta in bianco è apparsa sui siti web gihadisti da almeno il 2001. (Segnalato su Bandiere del Mondo di Santiago Tazon il 17 novembre 2001: "Ho trovato in diversi duri siti web islamici il simbolo di una bandiera bianca dei talebani incrociata con la sua versione a colori invertiti (probabilmente identificata come bandiera di al-Qaeda): sfondo nero con Shahada in bianco. Non so se questa bandiera è riconosciuta da al-Qaeda, ma è normalmente presente in siti pro-Al-Qaeda.")[22]
Anche se la bandiera storica nera non aveva alcuna iscrizione, questa variante è comunemente nota come al-raya (la bandiera) o come Rayat al-'uqab (bandiera dell'aquila) secondo la tradizione dei ḥadīth, e alcuni osservatori occidentali l'hanno definitaa bandiera nera della jihad.[23][24] Fra le organizzazioni radicali islamiche che hanno usato questa bandiera figurano:
Nell'ultimo decennio dell'insurrezione nella Thailandia del Sud, la bandiera al-Raya' è stata largamente sostituita con la colorata bandiera secessionista in passato usata da diversi gruppi coinvolti in azioni violente contro il governo della Thailandia.[25][26]
Ordine delle parole e posizionamento
[modifica | modifica wikitesto]Alcune varianti di disegni sono presenti nella seconda frase della Shahada nella forma dello storico sigillo di Maometto.[27] Il cerchio bianco rappresenta il sigillo a forma di anello, e racchiude le tre parole, محمد رسول الله ("Maometto è il profeta di Dio"). All'interno del sigillo, sono scritti dal basso verso l'alto anziché nel solito ordine dall'alto verso il basso per il testo in alfabeto arabo.
Uso
[modifica | modifica wikitesto]Il possesso della bandiera è spesso accompagnato da un dito indice alzato. Il simbolismo dietro questo gesto della mano allude alla loro interpretazione fondamentalista del tawḥīd - "La fede nella unicità di Dio è una componente chiave della religione musulmana".[28]
Divieti e proposte di divieto
[modifica | modifica wikitesto]Nell'agosto 2014, il Primo ministro britannico David Cameron disse che chiunque avesse esposto lo stendardo nero, nel Regno Unito, sarebbe stato arrestato.[29]
Lo stesso fu anche vietato in una manifestazione pubblica nei Paesi Bassi nel mese di agosto dello stesso anno.[30]
L'uso dell’immagine o della bandiera ISIL/ISIS/IS (ma non di altre versioni della bandiera nera) per usi non culturali, è stato vietato in Germania dal Ministero degli Interni dal settembre 2014.[31] La vicina Austria propose il divieto nello stesso mese.[32]
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ David Cook, Studies in Muslim Apocalyptic, Darwin Press, 2002, p. 197. from Majlisi,
- ^ David Wroe e James Massola, Flag being held by Lindt Chocolat Cafe hostages is not an Islamic State flag, su The Sydney Morning Herald, 16 dicembre 2014. URL consultato il 3 marzo 2015.«the black banner which was used in the 1990s»
- ^ a b Hinds, 1996, pp. 97-142
- ^ Hinds, 1996, pp. 104-6
- ^ Hinds, 1996, p. 133
- ^ Nicolle, 1993, p. 6
- ^ Hinds, 1996, p. 108
- ^ a b Cook, 2002, p. 153
- ^ a b Cook, 2002, p. 125
- ^ a b Cook, 2002, p. 206
- ^ Hinds, 1996, ppp. 104-6
- ^ Hinds, 1996, p. 109
- ^ Tabari, Abbāsid Authority Affirmed, a cura di Jane McAuliffe, vol. 28, SUNY, 1995, p. 124.
- ^ Patricia Crone, The Nativist Prophets of Early Islam, 2012, p. 122.. As remembered in pro-Umayyad apocalyptic: page 125}
- ^ "I proseliti della rivoluzione Abbaside sfruttarono al massimo le aspettative escatologiche sollevate dalle bandiere nere nella loro campagna per minare la dinastia degli Omayyadi dall'interno. Anche dopo che gli Abbassidi avevano trionfato sugli Omayyadi, nel 750, continuarono ad utilizzare il nero come colore della dinastia, non solo per le bandiere, ma anche per le acconciature e gli abiti dei califfi [...] Il nero onnipresente creò un forte contrasto con le bandiere e colori dinastici degli Omayyadi, che era stato bianco [...] Il contro califfato degli sciiti Ismailiti, fondato dai Fatimidi prese il bianco come suo colore dinastico, creando un contrasto visivo col nemico Abbasida [...] il bianco divenne il colore sciita, in opposizione deliberata al nero degli Abbasidi." Jane Hathaway, A Tale of Two Factions: Myth, Memory, and Identity in Ottoman Egypt and Yemen, 2012, p. 97f.
- ^ Patricia Crone, The Nativist Prophets of Early Islam, 2012, p. 243.
- ^ Smith, Peter, A Concise Encyclopedia of the Bahá'í Faith, Oneworld Publications, (Sales and Editorial), 185 Banbury Road, Oxford, OX2 7AR, 2000, ISBN 1-85168-184-1.
- ^ A Brief History of Ahmadiyya Movement In Islam, su alislam.org, 28 dicembre 1939. URL consultato il 23 marzo 2016 (archiviato dall'url originale il 21 agosto 2016).
- ^ Question: Why do Muslims use black flags if the color black is associated with death and mourning?, su askislam.org, 22 ottobre 1984. URL consultato il 23 marzo 2016.
- ^ "Molto interessante, l'uso dei talebani dall'etnia pashtun che hanno tradizionalmente usato due bandiere, una bianca con una Shahada nera (Kalma) per il loro governo e scopi diplomatici e un'inversione di questa, vale a dire una bandiera nera con una Shahada bianca per l'uso militare. Questi tipi di bandiere nere sono comunemente visibili in tutta la zona pashtun tribale, sotto il controllo dei talebani pakistani." Bilal Khan, Black Banners From Khurasan: The Bilad-e-Khurasan in Making, 2008 (grandstrategy.com Archiviato il 14 agosto 2009 in Internet Archive.)
- ^ "Osama bin Laden abbina spesso alla sua firma la località di, 'Khurasan, Afghanistan' alla fine dei suoi mentre era ospite dei Talebani. Anche la sua organizzazione, Al-Qa’ida, adottò bandiere nere dal 1990. Leggendo tra le righe, è ovvio che Bin Laden vide al-Qāʿida come adempimento di una profezia sacra, portando gli eserciti guidati da bandiere nere verso Damasco e Gerusalemme, in preparazione della venuta della figura messianica, il Mahdi".(The Black Flags of Khurasan Archiviato il 19 ottobre 2015 in Internet Archive.)
- ^ Flag of the Islamic Khilafah, su crwflags.com.
- ^ The Economist, Extremist ideology: Jail, jihad and exploding kittens, 2014-11-01
- ^ For example:
Dawn Perlmutter, Black Flag in Jersey: A Jihadist Identifier Camouflaged [collegamento interrotto], su Frontpage Mag, frontpagemag.com, 19 agosto 2014. URL consultato il 15 dicembre 2014.«[...] an obvious terrorist identifier, the ‘Black Flag of Jihad’, has been successfully camouflaged as a benign symbol of faith, protected in the media by political correctness and Muslim apologetics.»
- ^ Neojihadism and YouTube: Patani militant propaganda dissemination and radicalization (PDF), su pataniforum.com. URL consultato il 23 marzo 2016.
- ^ Bomb blast in Pattani misses Aree, su wbns.oas.psu.ac.th.
- ^ The SITE (Una ricerca del sito International Terrorist Entities) del 23 gennaio 2007 riporta: "Lo Stato Islamico dell'Iraq ha pubblicato un documento dal titolo: 'La legalità della bandiera nell'Islam,' che contiene l'immagine della sua bandiera e le informazioni sul suo simbolismo, oggi, martedì, 23 gennaio 2007. Testo sulla bandiera, 'No Dio, ma Allah, e Maometto è il Messaggero di Allah, 'sono le parole contenute sulla bandiera del Profeta Maometto che portava in battaglia e consegnò alle generazioni successive. Lo Stato Islamico fornisce la prova e legittimità di questa bandiera da parte di studiosi islamici, ed entra in dettaglio per quanto riguarda i materiali della bandiera, il titolo, e il significato. Secondo il gruppo la forma circolare corrisponde al timbro dell'anello del Profeta trovato su molti scritti, e l'ordine delle parole sta ad indicare la supremazia di Allah sul Messaggero. "Citato da Ivan Sache su Flags of the World il 18 febbraio 2007.[1]
- ^ Michael Skoler, ISIS has a new hand sign—and it means far more than ‘We’re #1’, in Public Radio International, 5 settembre 2014. URL consultato il 7 novembre 2014.
- ^ Iraq crisis: Cameron warns of possible IS threat to UK, in BBC News, 16 agosto 2014. URL consultato il 17 agosto 2014.
- ^ Peter Cluskey, Dutch ban display of Isis flag in advance Amsterdam march, in Irish Times, 2 agosto 2014. URL consultato il 19 novembre 2014.
- ^ Melissa Eddy, Germany Bans Support for ISIS, in The New York Times, 12 settembre 2014. URL consultato il 19 novembre 2014.
- ^ Austria bans Isis terror symbols, in The Local, 12 settembre 2014. URL consultato il 19 novembre 2014.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- David Cook, Studies in Muslim Apocalyptic, Darwin Press, 2002, ISBN 978-0-87850-142-7.
- Martin Hinds, Studies in Early Islamic History, Darwin Press, 1996, ISBN 978-0-87850-109-0.
- David Nicolle, Armies of the Muslim Conquest[collegamento interrotto], Osprey Publishing, 1993, ISBN 978-1-85532-279-0.
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su stendardo nero
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Collection of imagery of black flags used in Islamic extremism
- The Black Flag (al-raya) Archiviato il 29 luglio 2010 in Internet Archive. at The Islamic Imagery Project Archiviato il 13 aprile 2011 in Internet Archive., The Combating Terrorism Center at West Point
- The Semiotics of a Black Flag Archiviato l'8 ottobre 2011 in Internet Archive. (makingsenseofjihad.com)
- Usama Hasan, The Black Flags of Khurasan (unity1.wordpress.com)
- Muslim extremist rally disrupting Remembrance Day in London (November 2010)