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Cecenia

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Bandiera cecena

Citazioni sulla Cecenia e i ceceni.

Citazioni

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  • Con il riconoscimento dell'indipendenza la Repubblica di Cecenia acquiserebbe ciò che l'Italia perderebbe qualora venisse conquistata da un numero di barbari sanguinari dieci volte superiori agli italiani stessi, armati di tutto punto. (Achmed Zakaev)
  • I ceceni hanno sempre portato le armi, in tutti i tempi, non è mai stato un problema. Ma oggi faremo tutto il possibile perché le porti solo chi ha il diritto di farli e a chi spetta. (Aslan Maschadov)
  • I ceceni sono sensibili alle mode. Oggi l'uomo col fucile è il vincitore e portare le armi è di moda, per essere come quelli che hanno combattuto e vinto. (Šamil' Salmanovič Basaev)
  • In Cecenia è possibile entrare solo con le armi in pugno. (Džochar Dudaev)
  • Nella Repubblica Cecena di oggi, in pubblico si possono esprimere soltanto opinioni che corrispondono integralmente a quelle di una persona: il presidente di questa repubblica. Nel resto della Russia, la repressione della libertà d’espressione non ha ancora raggiunto lo stesso livello. (Oleg Orlov)
  • Noi constatiamo con gioia che adesso la gente non muore più sotto i bombardamenti dell’aviazione e dell’artiglieria. Gli abitanti della Cecenia hanno ricostruito le città e i villaggi distrutti. Noi abbiamo sottolineato questi fatti e abbiamo sottolineato in particolare il merito delle autorità della repubblica in questo campo. Ma questa tendenza non si è rafforzata. I rapimenti sono ripresi, così come le punizioni collettive volte a intimidire la popolazione. È diventato estremamente pericoloso, quasi impossibile, esprimere apertamente un’opinione indipendente. [...] Praticamente, quello che è stato instaurato in Cecenia è un regime personale assolutista. L’atmosfera nella repubblica si è fatta irrespirabile. (Oleg Orlov)
  • Senza esagerare, ritengo che il riconoscimento della Repubblica di Cecenia sia inevitabile. Dal punto di vista del diritto, non abbiamo alcun problema. Il popolo ceceno è autodeterminato già nel 1990, quando l'esecutivo dell'URSS venne radicalmente rinnovato. Le autorità sovietiche che fino a quel momento avevano avuto la prerogativa esclusiva di definire lo stato di Repubblica confederata all'Unione oppure l'autonomia, hanno riconosciuto la Repubblica di Cecenia Inguscia come soggetto autonomo al pari della Russia, della Georgia, dell'Ucraina e così via. (Achmed Zakaev)
  • Sono stato allevato come tutti gli altri ceceni. Nel rispetto per gli anziani, il minore deve lasciare il posto al maggiore, deve stimare e aver considerazione degli anziani. (Šamil' Salmanovič Basaev)
  • Essere una persona in Cecenia non ha lo stesso significato che in occidente. Una persona in Cecenia è un soggetto biologico privo di qualsiasi diritto e della possibilità di contare sulle strutture dello stato.
  • La depressione è un male comune per i ceceni che vivono accanto a noi. Non ci sono ottimisti, tra loro: né tra i giovani, né tra gli anziani. Nemmeno uno. Sono tutti apatici, si aspettano tutti il peggio. Sognano di fuggire all'estero per confondersi nella folla eterogenea e cosmopolita con il loro segreto, la loro nazionalità. Come ci siamo ridotti...
  • La donna cecena oggi è veramente uno zombie: lo è diventata grazie ai lunghi anni di sofferenza continua e quotidiana. Lo è diventata per la situazione in cui vive la sua famiglia. È stata addestrata al martirio dai metodi usati con la popolazione civile da entrambe le parti combattenti.
  • [Sulla donna cecena] La sua educazione tradizionale è assolutamente ascetica. Il suo dovere è farsi carico di tutto. Non deve parlare delle sue sofferenze personali. La sua virtù è la riservatezza, la capacità di nascondere i sentimenti dentro di sé e non lasciarli mai trapelare, non soltanto in pubblico ma anche in casa, davanti ai parenti maschi, persino i più stretti. Le sue tempeste, quindi, sono interiori. Quanto durerà?
  • Barzelletta sui russi e i ceceni. C'è una guerra di frontiera fra russi e cinesi. Al Cremlino c'è il panico. Finché uno dei generali ha un'idea: chiediamo aiuto ai ceceni. Vanno, e spiegano la cosa agli anziani dei ceceni. Gli anziani stanno a sentire in silenzio, e alla fine dicono: «Aspettate, dobbiamo consultarci». Si ritirano per un po', poi rientrano: «Abbiamo una domanda». «Prego». «Quanti sono questi cinesi?». «Più di un miliardo». «E dove cazzo li seppelliamo?».
  • È nei villaggi che la Cecenia conserva le sue radici. I villaggi sono fatti così: c'è uno stradone di terra, largo e fangoso, e ai due lati le case. Sul davanti sono recintate di lamiere alte e tutte uguali, verniciate di verde per lo più. Dentro ci sono cortili, casoni a un solo piano, più casoni, e dietro gli orti e le stalle. Alcune case hanno qualcosa di aggraziato, nelle finestre in particolare o nei colori o in certe decorazioni dei tetti, che sono a piramide. Le case più importanti hanno stanzoni grandi, adatti alle riunioni di qualche decina di persone. Per terra e sulle pareti ci sono grandi tappeti, daghestani mi pare, o turchi, i più ordinari, non dev'esserci produzione di tappeti in Cecenia.
  • I ceceni sono il più fieramente patriarcale fra i popoli, e il maschilismo islamico si è sovrapposto solo come un recente e superficiale piano rialzato a una tradizione assai più antica e profonda di eroismo guerriero personale e nazionale. L'autorità degli anziani, l'audacia ribelle e irriducibile del brigante – l'abrek – l'onore guerriero, hanno tenuto il primo posto in questo piccolo popolo, sia quando si batteva fieramente contro il russo ubriacone, sia quando si arruolava nella prima fila sotto le bandiere russe, come per l'ultima volta in Afghanistan. I ceceni, mi ha detto in un villaggio uno di quegli anziani al cospetto dei quali i giovani non avrebbero mai osato mettersi a sedere, sono stati creati da Allah per stare come un moscerino nell'occhio dei russi. E la potenza colossale della Russia diventa furiosa con quel moscerino, i suoi capi grondanti di medaglie e galloni ne vengono mortificati e irrisi, la loro vanità di maschi umiliata in un torneo di galli.
  • Il giovane [ceceno] che è vissuto per anni negli Stati Uniti e si occupa di computer mi spiega che cosa succede se un ragazzo viene su omosessuale (che possa succedere a una ragazza, non lo immagina nemmeno): che la famiglia lo ammazza, subito.
  • In Cecenia una tradizione di rapimenti per riscatto c'è, ma il sequestro di stranieri venuti da volontari a soccorrere è una vergogna contro ogni tradizione.
  • La cosa più notevole di queste persone, dopo l'ospitalità e in un certo senso a suo complemento, è l'ingenuità. Sono senza sospetto e, per quello che ne intuiscono, lo disprezzano. Si vergognerebbero di non essere franchi per prudenza: quando si pone loro il problema di come raccontare le cose senza comprometterli, quasi si offendono.
  • Le ragazze cecene, anche in città, sono riservate ma con sguardi improvvisi e improvvisi spacchi nelle gonne. Gli uomini ceceni possono avere più mogli e vogliono avere molti figli, esigono che le loro ragazze arrivino vergini al matrimonio. I giovani pensano che si possa scherzare più liberamente con le ragazze russe. Le giovani donne cecene deplorano l'appartatezza e la soggezione domestica in cui sono tenute, parlano di come quella vita le invecchia presto e dicono: ma che fare? Subito dopo sono pronte a ridere anche dei loro uomini padroni. Del resto le donne hanno tenuto con un coraggio straordinario la piazza di Grozny durante l'occupazione russa.
  • Parole italiane più note in Cecenia: mafia, carabinieri. Frase più nota: Finita la commedia. Personaggio più noto: Celentano.

Voci correlate

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