Il Convivio di Dante. Lingua, tradizione, idee
Convegno internazionale di studi
Roma, 23 maggio 2... more Il Convivio di Dante. Lingua, tradizione, idee Convegno internazionale di studi Roma, 23 maggio 2024 Istituto storico italiano per il medioevo
L'articolo ricostruisce le principali linee interpretative della tesi lovaniense di Bruno Nar... more L'articolo ricostruisce le principali linee interpretative della tesi lovaniense di Bruno Nardi (1911), intitolata "Sigieri di Brabante nella Divina Commedia e le fonti della filosofia di Dante"
Bollettino di italianistica, , n. Saggi Il sole dei sapienti: Paradiso X (II)* di Paolo Fal... more Bollettino di italianistica, , n. Saggi Il sole dei sapienti: Paradiso X (II)* di Paolo Falzone Questi onde a me ritorna il tuo riguardo, è 'l lume d'uno spirto che 'n pensieri gravi a morir li parve venir tardo. essa è la luce etterna di Sigieri, che, leggendo nel Vico de li Strami, silogizzò invidïosi veri (vv. -). * La prima parte del saggio è stata pubblicata sul precedente numero della rivista ("Bollettino di italianistica", n.s., XIII, , , pp. -). . Sulla vita di Sigieri, cfr. i dati raccolti nel fondamentale studio di F.
Bollettino di italianistica, 2016, n. 1 Il sole dei sapienti: Paradiso X (I)* di Paolo Falzone L'... more Bollettino di italianistica, 2016, n. 1 Il sole dei sapienti: Paradiso X (I)* di Paolo Falzone L'apertura del canto X del Paradiso è segnata da un ben avvertibile scarto tonale e narrativo rispetto alla conclusione del canto precedente. Nell'ultima parte del canto IX, Folchetto di Marsiglia condanna con vigore la cupidigia della curia romana. L'invettiva è scandita da immagini serrate e potenti. Come un morbo, la virtù corruttrice del fiorino -il maladetto fiore -si propaga oltre le mura della diabolica città che lo produce, Firenze, germoglio di Satana, e contagia il corpo della Chiesa, fin nei suoi stessi capi, talché il pastore è mutato ormai in lupo rapace (vv. 127-132). I Vangeli e gli altri scritti venerabili dei Padri e dei Dottori della Chiesa -quei documenta spiritualia avvalendosi dei quali il pontefice dovrebbe guidare il genere umano, per decreto provvidenziale, alla felicità eterna -giacciono negletti («son derelitti», v. 134); ad essi si preferiscono le Decretali, strumento dell'ideologia temporalista, e oggetto perciò di una consultazione febbrile (tale, dice Folchetto, che i vivagni, ossia i margini, ne sono consumati). Il senso originario della missione della Chiesa, racchiuso nell'annuncio che fu portato a Maria a Nazaret, là «dove Gabrïello aperse l'ali» (vv. 137-138), è così tradito e rimosso. Ma presto, vaticina il Marsigliese, Dio restaurerà l'ordine da lui voluto. Il Vaticano e gli altri luoghi santi di Roma saranno allora liberati dall'oscena violazione degli obblighi sacri che ora vi si compie (vv. 139-142): Ma Vaticano e l'altre parti elette di Roma che son state cimitero a la milizia che Pietro seguette, tosto libere fien de l'avoltero. L'annuncio pseudo-profetico diluisce bensì l'amarezza, ma non la dissolve. Nella sua terrestre invadenza il sostantivo avoltero, su cui il canto IX si chiude, proietta un'ombra su questi versi, tornando a evocare la corruzione della suprema guida spirituale, e ne vela in parte il senso positivo (la certezza dell'imminente riscatto).
Il "Bollettino di italianistica" sottopone i saggi pervenuti a doppia valutazione, da parte del C... more Il "Bollettino di italianistica" sottopone i saggi pervenuti a doppia valutazione, da parte del Comitato scientifico e di almeno un revisore anonimo (blind referee).
1. Secondo una tecnica di raccordo narrativo usuale nel poema, l'esordio del canto xxxi si rialla... more 1. Secondo una tecnica di raccordo narrativo usuale nel poema, l'esordio del canto xxxi si riallaccia direttamente alla conclusione del canto precedente, prolungando la situazione psicologica ivi descritta. È opportuno perciò richiamare brevemente gli ultimi versi del canto xxx, nei quali è raffi gurata una vicenda emotiva complessa, scandita in tre momenti: il rimprovero di Virgilio (« uno dei suoi interventi piú pedagogici e severi », cosí Contini) 1 per « la bassa voglia » che ha tenuto il pellegrino « tutto fi sso » alla zuffa tra Sinone e maestro Adamo (vv. 130-32); quindi la confusione e la vergogna di Dante (ammutolito e incapace di trovare una scusa adeguata e al tempo stesso trovandola, senza saperlo, proprio in questa incapacità, vv. 133-41); infi ne l'assoluzione e il conforto impartiti da Virgilio medesimo (vv. 142-44), seguíti da parole in cui la durezza dell'accusa -necessaria a compiere « le vendette del contenutismo sul calligrafi smo » (sono ancora parole di Contini, l. cit.) -si stempera nella raccomandazione a far sí che a spettacoli di tal genere il pellegrino si sottoponga in futuro, se mai gli capiterà ancora di assistervi, tenendosi la guida « sempre allato » (vv. 145-48); ebbene, questa articolata (e tortuosa) vicenda psicologica è ripresa, si diceva, nell'esordio del nostro canto, e lapidariamente riassunta in una terzina (xxxi 1-3):
2. Vd. Vita nova, xxv 6, con il commento ad locum di D. Pirovano, in Dante Alighieri, Vita nuova.... more 2. Vd. Vita nova, xxv 6, con il commento ad locum di D. Pirovano, in Dante Alighieri, Vita nuova. Rime, a cura di D.P. e M. Grimaldi, intr. di E. Malato, Roma, Salerno Editrice, i 2015, p. 211. 3. Vd. Epistole, xiii xvi 40: « Genus vero phylosophie sub quo hic in toto et parte proceditur est morale negotium, sive etihica, quia non ad speculandum sed ad opus inventum est totum et pars ». Su questo punto, vd. la esauriente nota ad locum di L. Azzetta, in Dante Alighieri, Epistole. Egloge. Questio de aqua et terra, a cura di M. Baglio et alii, intr. di A. Mazzucchi, Roma, Salerno Editrice, 2016, p. 370.
Il Convivio di Dante. Lingua, tradizione, idee
Convegno internazionale di studi
Roma, 23 maggio 2... more Il Convivio di Dante. Lingua, tradizione, idee Convegno internazionale di studi Roma, 23 maggio 2024 Istituto storico italiano per il medioevo
L'articolo ricostruisce le principali linee interpretative della tesi lovaniense di Bruno Nar... more L'articolo ricostruisce le principali linee interpretative della tesi lovaniense di Bruno Nardi (1911), intitolata "Sigieri di Brabante nella Divina Commedia e le fonti della filosofia di Dante"
Bollettino di italianistica, , n. Saggi Il sole dei sapienti: Paradiso X (II)* di Paolo Fal... more Bollettino di italianistica, , n. Saggi Il sole dei sapienti: Paradiso X (II)* di Paolo Falzone Questi onde a me ritorna il tuo riguardo, è 'l lume d'uno spirto che 'n pensieri gravi a morir li parve venir tardo. essa è la luce etterna di Sigieri, che, leggendo nel Vico de li Strami, silogizzò invidïosi veri (vv. -). * La prima parte del saggio è stata pubblicata sul precedente numero della rivista ("Bollettino di italianistica", n.s., XIII, , , pp. -). . Sulla vita di Sigieri, cfr. i dati raccolti nel fondamentale studio di F.
Bollettino di italianistica, 2016, n. 1 Il sole dei sapienti: Paradiso X (I)* di Paolo Falzone L'... more Bollettino di italianistica, 2016, n. 1 Il sole dei sapienti: Paradiso X (I)* di Paolo Falzone L'apertura del canto X del Paradiso è segnata da un ben avvertibile scarto tonale e narrativo rispetto alla conclusione del canto precedente. Nell'ultima parte del canto IX, Folchetto di Marsiglia condanna con vigore la cupidigia della curia romana. L'invettiva è scandita da immagini serrate e potenti. Come un morbo, la virtù corruttrice del fiorino -il maladetto fiore -si propaga oltre le mura della diabolica città che lo produce, Firenze, germoglio di Satana, e contagia il corpo della Chiesa, fin nei suoi stessi capi, talché il pastore è mutato ormai in lupo rapace (vv. 127-132). I Vangeli e gli altri scritti venerabili dei Padri e dei Dottori della Chiesa -quei documenta spiritualia avvalendosi dei quali il pontefice dovrebbe guidare il genere umano, per decreto provvidenziale, alla felicità eterna -giacciono negletti («son derelitti», v. 134); ad essi si preferiscono le Decretali, strumento dell'ideologia temporalista, e oggetto perciò di una consultazione febbrile (tale, dice Folchetto, che i vivagni, ossia i margini, ne sono consumati). Il senso originario della missione della Chiesa, racchiuso nell'annuncio che fu portato a Maria a Nazaret, là «dove Gabrïello aperse l'ali» (vv. 137-138), è così tradito e rimosso. Ma presto, vaticina il Marsigliese, Dio restaurerà l'ordine da lui voluto. Il Vaticano e gli altri luoghi santi di Roma saranno allora liberati dall'oscena violazione degli obblighi sacri che ora vi si compie (vv. 139-142): Ma Vaticano e l'altre parti elette di Roma che son state cimitero a la milizia che Pietro seguette, tosto libere fien de l'avoltero. L'annuncio pseudo-profetico diluisce bensì l'amarezza, ma non la dissolve. Nella sua terrestre invadenza il sostantivo avoltero, su cui il canto IX si chiude, proietta un'ombra su questi versi, tornando a evocare la corruzione della suprema guida spirituale, e ne vela in parte il senso positivo (la certezza dell'imminente riscatto).
Il "Bollettino di italianistica" sottopone i saggi pervenuti a doppia valutazione, da parte del C... more Il "Bollettino di italianistica" sottopone i saggi pervenuti a doppia valutazione, da parte del Comitato scientifico e di almeno un revisore anonimo (blind referee).
1. Secondo una tecnica di raccordo narrativo usuale nel poema, l'esordio del canto xxxi si rialla... more 1. Secondo una tecnica di raccordo narrativo usuale nel poema, l'esordio del canto xxxi si riallaccia direttamente alla conclusione del canto precedente, prolungando la situazione psicologica ivi descritta. È opportuno perciò richiamare brevemente gli ultimi versi del canto xxx, nei quali è raffi gurata una vicenda emotiva complessa, scandita in tre momenti: il rimprovero di Virgilio (« uno dei suoi interventi piú pedagogici e severi », cosí Contini) 1 per « la bassa voglia » che ha tenuto il pellegrino « tutto fi sso » alla zuffa tra Sinone e maestro Adamo (vv. 130-32); quindi la confusione e la vergogna di Dante (ammutolito e incapace di trovare una scusa adeguata e al tempo stesso trovandola, senza saperlo, proprio in questa incapacità, vv. 133-41); infi ne l'assoluzione e il conforto impartiti da Virgilio medesimo (vv. 142-44), seguíti da parole in cui la durezza dell'accusa -necessaria a compiere « le vendette del contenutismo sul calligrafi smo » (sono ancora parole di Contini, l. cit.) -si stempera nella raccomandazione a far sí che a spettacoli di tal genere il pellegrino si sottoponga in futuro, se mai gli capiterà ancora di assistervi, tenendosi la guida « sempre allato » (vv. 145-48); ebbene, questa articolata (e tortuosa) vicenda psicologica è ripresa, si diceva, nell'esordio del nostro canto, e lapidariamente riassunta in una terzina (xxxi 1-3):
2. Vd. Vita nova, xxv 6, con il commento ad locum di D. Pirovano, in Dante Alighieri, Vita nuova.... more 2. Vd. Vita nova, xxv 6, con il commento ad locum di D. Pirovano, in Dante Alighieri, Vita nuova. Rime, a cura di D.P. e M. Grimaldi, intr. di E. Malato, Roma, Salerno Editrice, i 2015, p. 211. 3. Vd. Epistole, xiii xvi 40: « Genus vero phylosophie sub quo hic in toto et parte proceditur est morale negotium, sive etihica, quia non ad speculandum sed ad opus inventum est totum et pars ». Su questo punto, vd. la esauriente nota ad locum di L. Azzetta, in Dante Alighieri, Epistole. Egloge. Questio de aqua et terra, a cura di M. Baglio et alii, intr. di A. Mazzucchi, Roma, Salerno Editrice, 2016, p. 370.
Tra il corpo e la storia. Mito e realtà in Pasolini, 2024
Il campo di tensione tra il corpo e la storia, tra ciò che esiste (la povera vita) e ciò che è fi... more Il campo di tensione tra il corpo e la storia, tra ciò che esiste (la povera vita) e ciò che è finito, al centro di una delle poesie più belle di Pasolini, disegna il perimetro ideale entro il quale si adagiano, ciascuno con il suo proprio "carattere" e il proprio sguardo, i saggi pubblicati in questo volume, nato dalla collaborazione fra studiosi di varia estrazione disciplinare. Le diverse questioni affrontate nei singoli contributi ritrovano in effetti una ragione di unità nel comune interesse per le forme e i limiti di un discorso che, come quello pasoliniano, continuamente pone la tradizione e continuamente la distrugge, risolvendola nella dimensione atemporale del desiderio. È la linea (o la ferita) da cui la multiforme affabulazione pasoliniana si genera per esserne inghiottita ogni volta, denunciando così, nella crisi permanente del proprio linguaggio, l'inguaribile scissione tra la forma -tale in effetti è ogni tradizione culturale -e «il glorioso brusio dell'esistenza sensuale». L'immagine di Pasolini che si farà incontro al lettore dalle pagine di questo libro non è dunque quella accigliata del profeta dei mali futuri della società, la più sfruttata -sembrerebbe -dall'industria culturale di oggi (basti vedere il tenore medio delle celebrazioni per il recente centenario), ma quella dell'intellettuale che pensoso si aggira, in mezzo a nuovi edifici, fra le rovine di una civiltà al tramonto, dalla mitologia greca al Decameron all'Etica di Spinoza, attingendo da quei poderosi frammenti, «macerie di macerie», l'energia per giudicare il presente e per giudicarsi.
Uploads
Papers by Paolo Falzone
Convegno internazionale di studi
Roma, 23 maggio 2024
Istituto storico italiano per il medioevo
Convegno internazionale di studi
Roma, 23 maggio 2024
Istituto storico italiano per il medioevo