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2020, Medioevo e Rinascimento, n.s. XXXI
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Profilo degli studi umanistici di Riccardo Fubini
2008
Le Catalogue de la bibliotheque de Pietro Bembo qui nous est arrive (ms. Additional 565 de l'University library de Cambridge) a ete redige par le juriste Jean Matal (Janus Metellus) en 1545, dans la residence romaine de l'Humaniste devenu, entre temps, cardinal. C'est un catalogue exceptionnel avant tout pour la richesse de details que Matal nous donne en decrivant les oeuvres appartenues a Bembo; puis pour son contenu s'agissant de textes (editions, textes gloses et manuscrits) en six langues, y compris l' hebreux et d'autres langues anciennes. Soupconnee depuis toujours d'etre la bibliotheque particuliere la plus riche et la plus importante de l'Italie du premier Cinquecento (Girolamo Tiraboschi, Pierre de Nolhac, Carlo Dionisotti), on en voit finalement les implications culturelles et politiques pour la culture italienne du Cinquecento et dans l'Europe de la Reforme. Apres l' edition par mes soins du catalogue ("La biblioteca del cardi...
Interpres, XXXIV, 2016
Starting with the world famous Ambassadors by Hans Holbein, where a lute with a broken string features mysteriously and prominently, this article aims to explore the origins of the symbolism of the lute with a broken string from the Ancient World to the Renaissance, and to highlight how a symbol can be progressively constructed along its transitions through various cultures. In doing so, philosophical, literary and iconographic sources have been taken into account in order to unveil the hidden but solid connection that links the enigmatic musical instrument staged in Holbein’s masterpiece with its most distant ‘sources’ - rooted in Greek and Roman classical antiquity - and with those chronologically closer to it. Special attention is placed on the re-elaboration and re-interpretation of those same sources in Fifteenth-century Italian Culture and, in particular, on the Florentine Humanists’ political use and re-shaping of a classical metaphor: that of a composite harmony (or of the lack of it) associated with the idea of good (or bad) government.
Francesco Maturanzio. Studi per il cinquecentesimo anniversario della morte (1518-2018), pp. 343-494, 2019
Ricostruzione critica e commento della biblioteca di Francesco Maturanzio che, già celebre tra i contemporanei per la ricchezza e l'importanza dei testi conservati, è stata recentemente rivelata dalla scoperta dell'inventario stilato in fase di consegna della raccolta all'abbazia di San Pietro cui l'umanista l'aveva destinata. Oltre 300 item descrivono una raccolta bilingue, splendida rappresentazione della cultura umanistica in cui, oltre alla ragguardevole componente manoscritta, si trovano esemplari delle più aggiornate e importanti edizioni a stampa. Il contributo si divide in 4 sezioni: 1) Edizione critica dell'inventario, inclusiva della identificazione di opere, autori, edizioni; 2) [saggio] D. Nebbiai, La biblioteca manoscritta di Francesco Maturanzio tra relazioni e influenze culturali 3) [saggio] MA Panzanelli Fratoni, La biblioteca di Maturanzio tra codici e libri a stampa: specializzazione e aggiornamento 4) Indici: opere e autori; manoscritti; edizioni a stampa.
Francesca Castellano, Une heure avec Montale. Interviste disperse ……………… » 237 CARLO ALBERTO GIROTTO CINQUE LETTERE DI EUGENIO MONTALE A MARIO FUBINI* Presso la Biblioteca della Scuola Normale Superiore di Pisa è conservata una porzione cospicua di materiali documentari relativi a Mario Fubini, illustre critico letterario che fu docente negli ultimi anni della sua vita presso la Scuola Normale 1 . Raccolto organicamente presso il Palazzo del Capitano, il fondo archivistico si divide in due parti: * Ringrazio i professori Bianca Montale e Riccardo Fubini, che hanno gentilmente acconsentito alla pubblicazione di queste lettere montaliane. Ringrazio anche il personale della Biblioteca della Scuola Normale Superiore di Pisa, e in particolare la dott.ssa Sandra Di Majo, già Direttrice della Biblioteca, e l'attuale Direttore, dott. Enrico Martellini, assieme a Lorenzo Aiani, Barbara Allegranti e Rosangela Cingottini. Oltre all'occasione di una prima presentazione in sede seminariale di queste lettere, devo a Davide Conrieri una preziosa lettura di queste pagine; Enrico Tatasciore, tra le molte cose, mi ha aiutato nella soluzione di un luogo problematico. Ringrazio anche Ida Campeggiani, Alberto Casadei, Claudio Ciociola, Francesco De Rosa, Emilio Russo, Cesare Segre, Massimiliano Tortora, Nicoletta Trotta. Ricordo anche Davide Soragna, cui devo una garbata e puntuale osservazione. Mia, naturalmente, la responsabilità di quanto scritto. 1 M. SCOTTI per il Dizionario biodella morte di Fubini, il «Giornale storico della letteratura italiana» dedicò un fascicolo al critico torinese che ne fu anche Direttore (si tratta del numero 489 dell'annata CLV, del 1978), con interventi di Ettore Bonora, Mario Marti, Mario Pozzi ed Emilio Bigi: a essi rimando per un quadro della sua attività di critico e di storico della letteratura. Ricordo qui anche i due saggi di E. BONORA, Appunti per un ritratto critico di Mario Fubini (1970), e Fubini direttore del «Giornale storico» (1983), ora entrambi in ID., Protagonisti e problemi, Torino, Loescher, 1985, Blasucci, Furio Diaz, Dante Della Terza ed Emanuella Scarano pronunciati in occasione di un seminario pisano sullo stesso Fubini; a questi contributi mancava all'appello nel volume quello, rimasto inedito dopo la sua lettura, di Gianfranco Folena, dal titolo Fubini e la storia della lingua poetica, poi edito in G. FOLENA, Filologia e umanità, a cura di A. DANIELE, Vicenza, Neri Pozza, 1993, pp. 359-370. Da ultimo, vd. anche il saggio di A. DI BENEDETTO, , «Giornale storico della letteratura italiana», CLXXVIII, 584, 2001, pp. 493-508.
2010
Sotto l'intitolazione « Quinti Sereni Liber medicinalis » è tramandato un testo di medicina in esametri che, dalla sua irruzione sulla scena all'inizio del IX secolo, ha una diffusione piuttosto capillare e costante lungo tutto il corso del Medioevo. In virtú del suo carattere il Liber medicinalis è stato utilizzato contemporaneamente e alternatamente come testo medico e come esempio di prosodia. Le vicende della fortuna del testo sono in parte legate al predominio di un tipo di lettura sull'altro, ma a partire dall'età carolingia la tradizione del testo è in buona sostanza ininterrotta e Quinto Sereno è una fonte generalmente reperibile in diverse aree d'Europa. 2 Una situazione diversa si presenta a monte del confine tracciato dai testimoni piú antichi del Liber medicinalis, della prima metà del IX secolo. La datazione del testo, 1107 esametri che descrivono rimedi, di prevalente ascendenza pliniana, per un'ottantina di patologie ordinate a capite ad calcem, 3 oscilla fra la fine del II e l'inizio del IV sec. d.C., periodo della maggiore fioritura del genere degli euporista medici. 4 Le circostanze della vita dell'autore non sono note e non è dato sapere, sulla base di menzioni antiche, chi nell'Antichità abbia letto e imitato i suoi versi. 5 Non solo non si conservano mamission. A Survey of the Latin Classics, a cura di L.D. Reynolds, Oxford, Clarendon Press, 1983, pp. 381-85. Ai 18 codici usati o segnalati da Vollmer, cit., pp. x-xv, e agli ulteriori 12 censiti da B. Munk Olsen, L'étude des auteurs classiques latins aux XI e et XII e siècles, Paris, CNRS, vol. ii 1985, pp. 475-84, e vol. iii/2 1989, pp. 126-27, ho potuto finora aggiungere 10 manoscritti dei secc. XIII-XIV, e 18 dei secc. XV-XVI. Il censimento dei manoscritti è stato compiuto nel corso della preparazione della mia tesi di dottorato (Ricerche sulla tradizione manoscritta del 'Liber medicinalis' di Quinto Sereno, Firenze, Università degli Studi-Istituto di Studi Umanistici, xx ciclo, 2010). Uno studio complessivo della tradizione medievale di Quinto Sereno è in preparazione e di prossima pubblicazione. 3. A. Önnerfors, In medicinam Plinii studia philologica, Lund, Gleerup, 1963 (« Lunds Univ. Arsskrift », 55/5), pp. 62-83; J.H. Phillips, The 'Liber medicinalis Quinti Sereni' and Popular Medicine.
Questo è un'analisi semplice sulla visione del post-umanismo di Roberto Marchesini
Il metodo degli umanisti, 2018
Il metodo degli umanisti, pubblicato a Firenze da Remigio Sabbadini nel 1922 presso Le Monnier, voleva essere, secondo le intenzioni dell'autore, il lavoro conclusivo dei propri studi, sulla base di una vita dedicata alla ricerca su singoli autori (Aurispa, Panormita, Guarino, e tanti altri noti e meno noti), alla valorizzazione di singoli manoscritti (le ìbricioleî umanistiche), alla pubblicazione di inediti e all'allestimento di edizioni critiche. Sabbadini, professore di Letteratura latina ed editore di Virgilio, può essere considerato il vero e consapevole fondatore degli studi umanistici, ai quali, partendo proprio dalla sua formazione di classicista, ha saputo fornire autonomia e consistenza. Dopo i due fondamentali volumi de Le scoperte dei codici latini e greci ne' secoli XIV e XV (1905, 1914, rist. a cura di E. Garin, Firenze 1967), dopo Storia e critica di testi latini (1914, 19712) e dopo la monumentale edizione dell'Epistolario di Guarino Veronese (1915-1919), lo stesso Sabbadini aveva voluto riunire nel volume Il metodo degli umanisti le sue considerazioni, tutte scaturite da specifiche ricerche, su come gli umanisti studiavano, leggevano, insegnavano. La presente edizione, preceduta da una premessa a cura di Concetta Bianca, ripropone il testo de Il metodo degli umanisti, sciogliendo le numerose sigle e abbreviazioni presenti nelle note, in modo da rendere più agevole la lettura di quest'opera fondante per gli studi umanistici.
Rinascimento Italiano: Ottaviano Ubaldini della Carda. A cura di Agnese Vastano, 2020
IT/ENG Ottaviano Ubaldini della Carda fu un protagonista fondamentale di quella celebre stagione del Rinascimento italiano che fu la Corte Urbinate di Federico da Montefeltro. Nato a Gubbio nel 1423, dall’unione tra il valoroso condottiero Bernardino della Carda e Aura da Montefel- tro1, Ottaviano fu fratello naturale del duca Federico e, per questo motivo, ricoprì un ruolo molto importante nella conduzione del Ducato di Urbino. Amante delle arti e delle scienze, egli fu protettore emerito di artisti e committente di opere d’arte, ma fu anche vittima di una precoce sfortuna critica a seguito di alcune invettive mosse nei suoi confronti da parte del cardinale Pietro Bembo, che lo accusò di aver scagliato un sortilegio sul nipote Guidobaldo rendendolo sterile, al fine di continuare a governare sul ducato di Urbino in assenza di eredi. Queste calunnie portarono Ottaviano ad una progressiva scomparsa dal panorama storico artistico rinascimentale, lasciando di lui un’immagine distorta e maligna. I suoi interessi per le scienze, per l’astrologia e per l’alchimia, spinsero infatti Bembo a delinearne un profilo ambiguo, ovvero quello di un grande mago, un potente negromante e uno stregone dedito alle arti nefande. É quindi emersa, negli ultimi anni, la necessità di fare chiarezza su chi fosse questo enigmatico personaggio, descritto dai suoi contemporanei come stimato umanista di grande cultura, affezionato al fratello, e così vicino al nip te da vendere tutti i beni degli Ubaldini per riscattarne la libertà, quando, nel 1497, fu preso prigioniero dagli Orsini. ENG. Ottaviano Ubaldini della Carda was a key figure in that celebrated period of the Italian Renaissance that flourished at the Court of Urbino fo Federico da Montefeltro. Born in Gubbio in 1423, from the marriage between the valiant military commander Bernardino della Carda and Aura da Montefeltro1, Ottaviano was Duke Federico’s brother and therefore played a very important role in governing the Duchy of Urbino. lover of the arts and sciences, he was a patron emeritus of artists and of works of art, but he was also the victim of some early damaging allegations made against him by Cardinal Pietro Bembo, who accused him of having cast a spell on his nephew Guidobaldo making him sterile, in order to continue to rule over the Duchy of Urbino in the absence of heirs. These slanderous accusations caused Ottaviano to progressively disappear from the historical and artistic scene of the Renaissance, leaving a distorted and maligned image of him. His interests in science, astrology and alchemy led Bembo to draw an ambiguous picture, namely that of a great wizard, a powerful necromancer and sorcerer dedicated to the dark arts. In recent years, scholars have felt the need to learn about this enigmatic figure who was described by his contemporaries as an esteemed humanist of vast culture, attached to his brother, and so close to his nephew that he sold all of the Ubaldini possessions to buy back his freedom, when, in 1497, he was taken prisoner by the Orsinis.
The manuscript Vat. Lat. 3284 contains both the text of Lucan’s Bellum Civile and a huge stratification of exegetic materials, added by several different hands in a long time interval. The most recent hand, in particular, supplies a true full-scale commentary to Lucan’s text, and has been ascribed by Mariagrazia Antonetti to an unknown humanist close to the members of the Accademia Romana. A closer look to the commentary, however, refutes this reconstruction and reveals instead a massive use of the recollectae to Lucan written by Benvenuto da Imola, even if the anonymous humanist reveals on many controversial points a significant independence from this source. Internal and external clues bring to locate the drawing up of the humanistic commentary contained in the Vat. Lat. 3284 in Ferrara, in the first decades of the fifteenth century.
"Eurostudium3W" n. 46 (gennaio-marzo 2018), 2018
Initial upper Palaeolithic on the Iranian Plateau: Sorheh Rockshelter, Southern Alborz mountains, 2024
Kultura Popularna 3(37)/2013.
Journal of Internal Medicine, 2015
Atitudini iunie 2024, 2024
JRSKT: Jurnal Riset Sains dan Kimia Terapan, 2013
Journal of Psychosomatic Research, 2004
مجلة الكوفة للعلوم القانونية والسياسية, 2022
El error judicial. Problemas y regulaciones, 2023
Iranian Journal of Watershed Management Science and Engineering, 2014
Journal of Materials Science, 2004
American Journal of Water Resources, 2014
Proceedings of the 2nd International Symposium on Transportation Studies in Developing Countries (ISTSDC 2019), 2020
Revista Brasileira de Meteorologia, 2019