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Sigle automobilistiche italiane

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Targa di un veicolo immatricolato nel 1999 nell'ex provincia di Roma (dal 2015 città metropolitana di Roma Capitale), con la "R" maiuscola e le altre lettere in maiuscoletto nella banda blu a destra

Le sigle automobilistiche italiane sono codici di due lettere che identificano le province (o città metropolitane) nelle targhe d'immatricolazione dell'Italia. L'uso della sigla automobilistica, introdotto nel 1927, si è poi diffuso anche in altri settori (soprattutto quello postale, ma poi anche nell'ambito anagrafico e fiscale) per rappresentare la provincia, ad esempio per accompagnare tra parentesi i nomi delle località e specificarne la collocazione geografica. Di solito la sigla corrisponde alle prime due lettere del nome del capoluogo di provincia, oppure, se la sigla è già usata da un'altra provincia, alla prima lettera e a una delle successive; non mancano, tuttavia, le eccezioni.

Il nome della provincia di Roma, riportato per esteso nella targa di una Fiat Balilla, con il font Garamond in uso dal 1932 al 30 aprile 1951
Il nome della provincia di Roma in una targa posteriore col formato utilizzato dal maggio 1951 al 14 marzo 1976

L'uso della sigla automobilistica è cominciato in Italia il 28 febbraio 1927, a seguito della circolare del Ministero dei lavori pubblici n. 3361 (del R.D.L. del 13-3-1927 n. 314 e della legge del 29-12-1927 n. 2730), con cui nasce il nuovo Codice della strada. In precedenza si utilizzava un codice numerico rosso di due cifre identificativo della provincia seguito da un trattino e dal numero progressivo di immatricolazione (che variava da un minimo di una ad un massimo di cinque cifre), entrambi di colore nero. Con la riforma venne sostituito da una coppia di lettere, scelte tra quelle contenute nel nome della città. Unica eccezione fu la provincia di Roma, alla quale, per il fatto di comprendere la capitale dello Stato, venne concesso il privilegio di riportare per intero il nome della città scritto prima in un classico stampatello, poi in maiuscoletto. Solo in seguito s'imporrà la necessità tecnica d'individuare anche per Roma una sigla di due lettere, che sarà "RM", giacché la sigla "RO" era già occupata dalla provincia di Rovigo. Nonostante ciò, essa è stata utilizzata esclusivamente dai filobus e dalle roulotte della Protezione civile, quindi dal 1928 la targa ufficiale della provincia di Roma è "Roma".

Da marzo 1994 l'immatricolazione degli autoveicoli si fonda su un codice alfanumerico nazionale (due lettere + tre cifre progressive + due lettere sugli autoveicoli, due lettere + cinque cifre progressive sui motoveicoli), senza più riferimento diretto e obbligatorio alla provincia d'immatricolazione[N 1].

La sigla della provincia è ritornata (in maniera non regolare) sulle targhe italiane nel 1999, quando il doppio campo azzurro ai lati della targa ne è diventato parte integrante: sul lato sinistro sono impresse la bandiera dell'Unione europea e la sigla automobilistica internazionale dell'Italia, "I"; sul lato destro sono riportate in alto le due ultime cifre dell'anno d'immatricolazione del veicolo (inserite in un piccolo cerchio), in basso e facoltativa la sigla tradizionale, a due lettere, della provincia d'immatricolazione. Il colore delle scritte su ambedue le fasce è bianco, ad eccezione dell'anno d'immatricolazione che è giallo, come recita il comma 3 dell'articolo 260 del Codice della strada, modificato dall'articolo 2 del Decreto del Presidente della Repubblica del 4 settembre 1998 n. 355[1]:

«Nelle targhe di immatricolazione degli autoveicoli e dei motoveicoli la zona rettangolare posta all'estrema destra è destinata a contenere due talloncini in materiale autoadesivo, che non formano parte integrante della targa e non influiscono ai fini dell'identificazione del veicolo e del relativo intestatario: il primo, da applicarsi nella parte alta, reca in giallo le ultime due cifre dell'anno di immatricolazione; il secondo, da applicarsi nella parte bassa, reca in bianco la sigla della provincia di residenza dell'intestatario della carta di circolazione

La regione autonoma Valle d'Aosta e le province autonome di Trento e Bolzano recano altresì lo stemma gonfaloniero accanto alla sigla "AO", "TN" e "BZ" rispettivamente, scritta in maiuscoletto con la lettera iniziale di dimensioni maggiori (si veda la sezione successiva relativa alle targhe di Aosta, Bolzano e Trento). Per Roma continua a valere la regola del nome completo, scritto in maiuscoletto con l'iniziale "R" di dimensioni maggiori.

Codici numerici e province corrispondenti nelle targhe emesse dal 1905 al 1927

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La provincia di Torino identificata dal numero rosso "63" nella targa posteriore di una Fiat 18-24 HP del 1908
1 Alessandria[2] 2 Ancona 3 Aquila 4 Arezzo
5 Ascoli 6 Avellino 7 Bari 8 Belluno
9 Benevento 10 Bergamo 11 Bologna 12 Brescia
13 Cagliari 14 Caltanissetta 15 Campobasso 16 Caserta
17 Catania 18 Catanzaro 19 Chieti 20 Como
21 Cosenza 22 Cremona 23 Cuneo 24 Ferrara
25 Firenze 26 Foggia 27 Forlì 28 Genova
29 Girgenti[N 2] 30 Grosseto 31 Lecce 32 Livorno
33 Lucca 34 Macerata 35 Mantova 36 Massa
37 Messina 38 Milano 39 Modena 40 Napoli
41 Novara 42 Padova 43 Palermo 44 Parma
45 Pavia 46 Perugia 47 Pesaro 48 Piacenza
49 Pisa 50 Porto Maurizio[N 3] 51 Potenza 52 Ravenna
53 Reggio Calabria 54 Reggio Emilia 55 Roma 56 Rovigo
57 Salerno 58 Sassari 59 Siena 60 Siracusa
61 Sondrio 62 Teramo 63 Torino 64 Trapani
65 Treviso 66 Udine 67 Venezia 68 Verona
69 Vicenza 70 Pola[N 4] 71 La Spezia[N 4] 72 Ionio[N 5]
73 Trento[N 4] 74 Trieste[N 4] 75 Zara[N 4] 76 Carnaro[N 6]

Sigle delle province e delle città metropolitane dal 1927 ad oggi

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In corsivo le sigle non più in uso

Sigle speciali

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Sigla per l'estero

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Le lettere "EE" in una targa posteriore con formato utilizzato dal 1951 al 1975

Nei documenti in cui è richiesta l'indicazione della provincia con un'abbreviazione, per i Paesi esteri è stata stabilita la sigla EE (Escursionisti Esteri), introdotta nelle targhe automobilistiche a partire dal 1929, da inserire al posto della provincia.
Per quanto riguarda l'evoluzione del relativo formato negli anni, vd. Targhe d'immatricolazione dell'Italia – paragrafo "Targhe provvisorie".

Altri codici speciali attualmente in uso

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La dicitura "MACC. OP." nella riga superiore della targa di una macchina operatrice trainata da un altro mezzo (a sinistra è posizionata la targa ripetitrice del veicolo trainante)
Targa di un ciclomotore della Polizia locale con la sigla "PL" azzurra in alto a sinistra
AM Aeronautica Militare
CC Arma dei Carabinieri
CC Corpo consolare
CD Corpo diplomatico
CF Corpo forestale regionale nelle regioni autonome e nelle province autonome di Trento e Bolzano
CP Capitaneria di Porto - Guardia Costiera
CRI Croce Rossa Italiana
DPC Direzione del Dipartimento della protezione civile (solo a Roma)
EI Esercito Italiano
GdiF Guardia di Finanza
MACC. OP., MACC. OP.[N 22] Macchina operatrice trainata da un altro mezzo
MM Marina Militare
PC Protezione civile nelle regioni autonome di Friuli Venezia-Giulia e Valle d'Aosta e nelle province autonome di Trento e Bolzano
pl Polizia locale (nei soli ciclomotori)
POLIZIA Polizia di Stato
polizia locale Polizia locale
polizia penitenziaria Corpo di Polizia Penitenziaria
PTA Personale tecnico-amministrativo di missioni o rappresentanze diplomatiche, impiegati consolari
RIM. AGR.[N 23] Rimorchio agricolo
SMOM Sovrano militare ordine di Malta, ossia ACISMOM e raramente CISOM[N 24]
UN Veicoli di servizio delle Nazioni Unite
UNP Veicoli privati del personale delle Nazioni Unite
UNT Veicoli delle Nazioni Unite in transito per l'Italia
VF Corpo nazionale dei Vigili del Fuoco

Codici militari, ministeriali o di enti stranieri non più utilizzati

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Targa posteriore di un autocarro d'epoca della Regia Guardia di Finanza
Sigla Corpo / Ente Periodo di emissione
AdiC Corpo degli agenti di custodia[N 25] 1983−1992
AJDC American Joint Distribution Committee 1945−1949
AF Agricoltura e Foreste Anni '30–ultimi anni '40?
ATV[N 26] Artiglieria Truppe Volontarie (Operazioni in Spagna) 1937−1938
BN Base Nord (Operazioni in Spagna) 1937−1938
BS Base Siviglia (Operazioni in Spagna) 1937−1938
CC.RR. Carabinieri Reali 1945−1949
CFI Corpo Forestale Italiano 1945?−1948?
CFS Corpo Forestale dello Stato 1948?−31/12/2016
CITES[N 27] Circolazione Temporanea Enti Stranieri Giugno 1947−primi anni '50
CLN Comitato di Liberazione Nazionale 1945−1946
CTV Comando Truppe Volontarie (Operazioni in Spagna)[N 28] 1937−1938
DAL Divisione d'assalto Littorio (Operazioni in Spagna) 1937−1938
DV Divisione Volontari del Littorio 1937−1938
FAT Forze Aeree Tedesche[N 29] 1960−1968
M.d.S.[N 30] Milizia Nazionale della Strada 1928−1946
MILFER Milizia Ferroviaria 1941−1943
M.M.A. Missioni Militari Alleate (Missione in Alta Slesia) 1920−1922
MNF Milizia Nazionale Forestale 1935−1943
MNFo Milizia Nazionale Forestale 1932−1935
MP[N 31], MPo Milizia Portuaria 1941−1943
MVSN Milizia Volontaria per la Sicurezza Nazionale (Comando generale) 1941−1943
polizia pen. Corpo di Polizia Penitenziaria 1992−2003
R.A., RA Regia Aeronautica 1924−ultimi mesi del 1946
RCP Regie Capitanerie di Porto 1941†[N 32]
RO ETO, R.O E.TO, R.E. Regio Esercito 1924−ultimi mesi del 1946
R.G.F., RGF Regia Guardia di Finanza 1935−ultimi mesi del 1946
R.M., RM Regia Marina 1924−ultimi mesi del 1946
R.MARINA Regia Marina 1924−1928
S.ZIO M.RE, SER.ZIO MI.RE, S.M., SM Servizio Militare (per tutte le Armi)[N 33] 1914−1924
S.R., SR Servizio Reale 1927−ultimi mesi del 1946
UNPA Unione Nazionale Protezione Antiaerea 1940−1945
UNRRA United Nations Relief and Rehabilitation Administration 1945−1948

Sigle delle ex colonie e province italiane

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Le sigle delle province di Tripoli (T), Bengasi (B), Derna (D) e Misurata (M) in quattro targhe posteriori del tipo introdotto nel 1937 e cessato nel 1943
Targa PAI primo tipo
Targa posteriore per autovetture e autocarri della PAI (primo tipo)
Sigla Significato[3] Periodo di emissione
AA Governatorato di Addis Abeba 1936−novembre 1938
AFIS Amministrazione Fiduciaria Italiana della Somalia 1950−1960
AM, AR Governatorato di Amara (Ahmar) 1936−dicembre 1941
BT Provincia di Berat 1939−1943
Cattaro Provincia di Cattaro 1941−1943
CC.RR.TRIPOLI Carabinieri Reali della Tripolitania 1932?−48
CNA, CNAICA Cirenaica 1927?−1937
CO, KO Provincia di Coriza 1939−1943
D[N 34] Dalmazia italiana e Zara 1919−1923
DU, Dures Provincia di Durazzo 1939−1943
EL Provincia di Elbasan 1939−1943
ER Governatorato dell'Eritrea 1936−dicembre 1941
ERITREA, Eritrea Governatorato dell'Eritrea 1930?−1937
GC Veicoli governativi della Cirenaica Anni '20
GE Governo delle isole italiane dell'Egeo 1924−1943
GI, Girocaster Provincia di Argirocastro 1939−1943
Governo ER Governo dell'Eritrea 1930?−dicembre 1941
GR Veicoli governativi di Rodi ?−1927
GS Governatorato di Galla e Sidama 1936−dicembre 1941
GT Veicoli governativi della Tripolitania ?−1927
HA Governatorato di Harar 1936−dicembre 1941
LB Provincia di Lubiana[N 35] 1941−1943
LIBIA[N 36] Libia italiana 1927?−1937
Libia B Provincia di Bengasi 1937−1943
Libia D Provincia di Derna 1937−1943
LIBIA GOV Governo della Libia italiana 1937−1943
Libia M Provincia di Misurata 1937−1943
Libia T Provincia di Tripoli 1937−1943
MA Massaua 1936−dicembre 1941
MNFAO Milizia Nazionale Forestale dell'Africa Orientale Italiana 1935−dicembre 1941
PAI, polizia africa italiana, polizia africa italiana[N 37] Polizia dell'Africa italiana 1939−dicembre 1941
PK Provincia di Peshkopi 1939−1943
polizia coloniale Corpo di Polizia Coloniale 1938−1939
R, R[N 38] Rodi 1912−1935
RCTC Regio Corpo Truppe Coloniali 1937−1943
RCTL Regio Corpo Truppe Libiche 1914−1937
RD[N 39] Rodi 1935−1943
Rodi Rodi 1935−1943
SC Governatorato dello Scioa Novembre 1938−dicembre 1941
SK Provincia di Scutari (Shkodër) 1939−1943
S.ZIO M.RE C Servizio Militare truppe coloniali - Cirenaica 1914−ultimi anni '30
S.ZIO M.RE SOM, SOMSM Servizio Militare truppe coloniali - Somalia 1914−ultimi anni '30
S.ZIO M.RE T, TSM Servizio Militare truppe coloniali - Tripolitania 1914−ultimi anni '30
SO, SOMALIA Governatorato della Somalia 1950−1960
SOM Governatorato della Somalia 1936−dicembre 1941
SOMALIA, Somalia, SOM Governatorato della Somalia 1932−1936
Spalato Provincia di Spalato 1941−1943
S.R., SR Servizio Vicereale (Africa Orientale Italiana) 1937−dicembre 1941
Tiranë Provincia di Tirana 1939−1943
TRIPOLI Tripolitania 1927?−1937
TRIPOLI GOV Governo della Tripolitania 1927?−1937
VL, Vlore Provincia di Valona 1939−1943

Istituzione di nuove province dagli anni Sessanta ad oggi

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La sigla "BI" (emessa da gennaio a fine febbraio 1994), identificativa della provincia di Biella, nella targa di un motociclo

La distribuzione di targhe con nuove sigle richiede l'emanazione di un apposito decreto del presidente della Repubblica di modifica dell'art. 1 bis dell'appendice XI del titolo III del Regolamento del Codice della strada, riportante appunto l'elenco delle sigle d'individuazione delle province italiane.

Si tratta dell'unica provincia effettivamente soppressa nella storia italiana, per opera del regime fascista. La sua ricostituzione fu uno dei primi atti dei governi democratici del dopoguerra.

Le province istituite nell'Italia repubblicana sono state, in ordine di tempo:

Otto nuove province furono approvate dal parlamento nel 1992. Le rispettive targhe furono disponibili per il rilascio nell'imminenza del passaggio alle nuove targhe nazionali, ossia da gennaio a fine febbraio del 1994:

Il parlamento approvò nel 2004 l'istituzione di altre tre province, le cui sigle furono formalmente introdotte col D.P.R. n. 133 del 15 febbraio 2006, mentre le targhe furono distribuite a partire dall'estate del 2006:

Infine le province di recente istituzione in Sardegna furono operative dal maggio del 2005. Le rispettive sigle d'identificazione, già definite dal dicembre del 2006 dal Dipartimento della funzione pubblica della Presidenza del Consiglio dei ministri e dal Ministero dell'economia con la circolare prot. 2006/189860, furono formalizzate col D.P.R. n. 89 del 4 aprile 2008, pubblicato nella Gazzetta ufficiale del 22 maggio 2008:

Queste province sono state soppresse già in seguito al referendum regionale del 6 maggio 2012, ma lo scioglimento è divenuto operativo il 4 febbraio 2016 con la legge regionale n. 2, che ha altresì istituito la città metropolitana di Cagliari e, per scorporo, la provincia del Sud Sardegna[4]:

Targhe di Aosta, Bolzano e Trento

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Lo scudo con il leone d'argento in campo nero raffigurato nelle targhe automobilistiche della Valle d'Aosta
L'aquila di San Venceslao di Boemia, impressa sulle targhe automobilistiche della provincia autonoma di Trento
L'aquila rossa, impressa sulle targhe automobilistiche della provincia autonoma di Bolzano


La targa di Aosta (sigla: "AO") contiene un simbolo speciale: uno scudo con un leone sulle zampe posteriori, introdotto nel 1947.

Dal 1999 anche le province autonome di Trento (sigla: "TN") e di Bolzano (sigla: "BZ") hanno adottato stemmi speciali: l'aquila nera e "fiammeggiante" di San Venceslao di Boemia per Trento, l'aquila rossa tirolese per Bolzano.

Per la targa di Aosta si tratta dello stemma regionale, mentre per le due province autonome di Trento e di Bolzano si tratta dei rispettivi stemmi provinciali, che sono anche presenti, insieme, nello stemma della regione.

Sigle provvisorie alfanumeriche usate nelle targhe di transito

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Targa di transito con validità massima di 60 giorni fissata sopra la targa ripetitrice (non più in uso dal 2013) di un rimorchio; D2 = provincia di Padova

Il Codice della strada del 1959 prevede l'emissione di targhe provvisorie di transito da apporre sui veicoli da condurre ai transiti di confine per l'esportazione, a riviste prescritte da autorità militari, a mostre o fiere, nonché sui veicoli che circolano per le operazioni di controllo dell'idoneità tecnica prima di essere immatricolati. Queste targhe sono di cartone ed hanno caratteri neri su sfondo bianco. Il numero a cinque cifre nel formato su un'unica linea segue o raramente precede la sigla alfanumerica, che nelle targhe posteriori su due righe è collocata invariabilmente sulla riga inferiore. Dagli anni 2010 è emesso anche un formato con la grafica attuale, cioè con bande blu alle estremità e su un'unica linea sia per le targhe anteriori che per quelle posteriori, nelle quali il codice alfanumerico è sempre anteposto alla numerazione.

Il rilascio di queste targhe è a cura degli ispettorati compartimentali della Motorizzazione Civile.

Ogni codice alfanumerico elencato nella seguente tabella identifica una provincia o città metropolitana. Le province sarde di recente istituzione non hanno mai avuto, negli otto anni di emissione delle rispettive sigle automobilistiche, un codice alfanumerico per le targhe di transito, che coincideva con quello della provincia di cui facevano parte prima del D.P.R. n. 89 del 4 aprile 2008: Cagliari per Carbonia-Iglesias e Medio Campidano, Nuoro per l'Ogliastra e Sassari per Olbia-Tempio.

Codici anteriori al 1959

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Sigla 1927-1933 Sigla 1933-1946 Sigla 1946-1959 Circoscrizione territoriale
IA A A Circolo di Ancona
IB Ba Ba Circolo di Bari
IC Bo Bo Circolo di Bologna
ID Bz Bz Circolo di Bolzano
IE Bs Bs Circolo di Brescia
IF Ca Ca Circolo di Cagliari
IG Cz Cz Circolo di Catanzaro
IH F F Circolo di Firenze
II G G Circolo di Genova
IL M M Circolo di Milano
IN N N Circolo di Napoli
Pd Circolo di Padova
IO P P Circolo di Palermo
Pe Circolo di Pescara
IP R R Circolo di Roma
IQ To To Circolo di Torino
IR Ts Ts Circolo di Trieste
IS Vr Vr Circolo di Verona
Ud Circolo di Udine
  1. ^ La numerazione comincia con AA 000 AA. Sono previste tutte le lettere dell'alfabeto a esclusione di "I", "O", "Q" e "U". La numerazione da ZA 000 AA a ZZ 999 ZZ è riservata alle targhe di forma quadrata utilizzate principalmente su fuoristrada, SUV o auto d'epoca, che richiedono una targa siffatta per la particolare conformazione della carrozzeria posteriore, la quale non può contenere le targhe di lunghezza ordinaria. La numerazione è disposta su due righe: le prime due lettere sulla riga superiore, le tre cifre e le ultime due lettere su quella inferiore. La numerazione da YA 000 AA a YZ 999 ZZ è riservata ai veicoli delle polizie locali (municipali e provinciali). Dal 20 febbraio 2013 la numerazione su un'unica riga da XA 000 AA a XZ 999 ZZ è riservata ai rimorchi, alle roulotte e ai carrelli appendice.
  2. ^ Oggi Agrigento.
  3. ^ Oggi Imperia, per l'accorpamento amministrativo di Oneglia e Porto Maurizio nel 1923.
  4. ^ a b c d e Aggiunta nel 1923.
  5. ^ Aggiunta nel 1923, cambiò nome in "Provincia di Taranto" nel luglio 1951, anche se la sigla TA composta dalle prime lettere del capoluogo fu emessa già dal 1927.
  6. ^ Denominata ufficialmente "Provincia del Carnaro", con capoluogo Fiume, venne aggiunta nel 1924.
  7. ^ Nel 1927 Agrigento si chiamava Girgenti e le fu assegnata la sigla GI, tuttavia lo stesso anno città e provincia assunsero il nome attuale.
  8. ^ Incluso il comune di Campione d'Italia, exclave in territorio svizzero (Canton Ticino).
  9. ^ Essendo già utilizzate per altre province tutte le combinazioni di lettere possibili (CR, CO, CT, CN e CE), per Crotone si è scelto di usare l'antico nome greco della città, Kroton, per ricavarne la sigla.
  10. ^ Nel 1927 a Cuneo fu assegnata la sigla CU, poi modificata nel 1928 in CN (sembra per evitare ironie relative ad assonanze con le parti anatomiche posteriori).
  11. ^ Nel 1927 Enna si chiamava Castrogiovanni e le fu assegnata la sigla CG, tuttavia lo stesso anno città e provincia assunsero il nome attuale.
  12. ^ Nel 1927 a Fiume fu assegnata la sigla FU, modificata nel 1930 in FM, probabilmente per evitare il possibile riferimento alla morte. Dopo la sospensione delle immatricolazioni decisa nel 1943, nel 1945 la provincia ebbe la sigla FTT (sigla in inglese di Free Trieste Territory), che mantenne fino al 1949, anno in cui venne introdotta la sigla di colore rosso H (prima lettera di Hrvatska) in concomitanza con l'annessione alla Jugoslavia, della quale la Repubblica Socialista di Croazia era divenuta parte integrante. Le sigle delle province già appartenute all'Italia non furono inizialmente utilizzate per altre province. Dal 2006 questa regola non è più in vigore, sicché alla provincia di Fermo fu assegnato il vecchio codice di Fiume, FM. Nei documenti amministrativi del Ministero delle finanze, come il tesserino del codice fiscale, è ancora usata la vecchia sigla FU.
  13. ^ La sigla della provincia di Forlì è stata FO fino al 1999, quando venne variata in FC dall'entrata in vigore del Decreto del Presidente della Repubblica del 4 settembre 1998, n. 355.
  14. ^ Già provincia di Littoria fino al 1945. La compatibilità della sigla con la sequenza delle lettere del nuovo nome ne permise il mantenimento.
  15. ^ Nel 1938 Benito Mussolini decise la fusione di Massa e di Carrara nell'unico comune di Apuania, modificando conseguentemente anche la denominazione della provincia. Il nuovo nome fu poi abrogato con la proclamazione della repubblica nel 1946. La sigla MS fu dunque temporaneamente sostituita da AU fra il 1939 e il 1949, pur continuando regolarmente la numerazione dei veicoli: risultarono targate AU le vetture immatricolate nella provincia dalla numero 2712 alla numero 4643.
  16. ^ Facendo seguito a un iniziale utilizzo solo amministrativo della sigla provvisoria MD, per la provincia del Medio Campidano si è successivamente scelto di usare le iniziali dei capoluoghi, Villacidro e Sanluri, per ricavarne la sigla VS.
  17. ^ Nel 1927 a Perugia fu assegnata la sigla PU ("Provincia Umbra"), poi modificata nel 1933 in PG per motivi ignoti.
  18. ^ La sigla della provincia di Pesaro e Urbino è stata PS fino al 1999, quando venne variata in PU dall'entrata in vigore del Decreto del Presidente della Repubblica del 4 settembre 1998, n. 355.
  19. ^ a b Annessa alla Jugoslavia nel 1947, la città è dal 1991 in Croazia. La sigla è ancora in uso nei documenti amministrativi del Ministero delle finanze.
  20. ^ La sigla Roma appare sulle targhe automobilistiche, mentre RM viene utilizzata nei filobus, nelle roulotte della Protezione Civile e nei documenti, quando occorre una sigla di due lettere.
  21. ^ Dal 1947 al 1954 costituì la Zona A del Territorio Libero di Trieste, che utilizzò la stessa sigla ma emise targhe di colore bianco anziché nero.
  22. ^ Caratteri neri o rossi su fondo giallo; le parole abbreviate sono centrate ed occupano la riga superiore, mentre la serie alfanumerica, di colore rosso, è posizionata sulla riga inferiore. È sempre affiancata dalla targa ripetitrice (anch'essa gialla) del mezzo trainante contrassegnata da una "R" rossa di dimensioni ridotte.
  23. ^ Caratteri rossi su fondo giallo; le parole abbreviate sono centrate ed occupano la linea superiore, mentre la serie alfanumerica, di colore nero, è posizionata sulla linea inferiore. È sempre affiancata dalla targa ripetitrice (anch'essa gialla) del veicolo trainante contrassegnata da una "R" rossa di dimensioni ridotte.
  24. ^ Le targhe SMOM vengono ormai usate quasi esclusivamente dai cavalieri dell'ACISMOM, mentre per il CISOM sono quasi sempre utilizzate le targhe italiane civili.
  25. ^ Divenne "Corpo di polizia penitenziaria" nel 1992, vd. infra.
  26. ^ Le targhe con le sigle ATV, BN, BS, CTV, DAL e DV avevano caratteri ed eventuale bordo di colore giallo su fondo azzurro.
  27. ^ Lettere e cifre nere su fondo arancione.
  28. ^ In https://www.targheitaliane.it si preferisce ritenere che la C, prima lettera di questa sigla, fosse l'iniziale di "Corpo".
  29. ^ In addestramento presso la base di Decimomannu.
  30. ^ Le targhe degli automezzi utilizzati nel corso delle Operazioni in Spagna (1937–1938) avevano la "d" minuscola e il testo giallo su base azzurra.
  31. ^ Ai veicoli di questo Corpo è probabile che venisse assegnata anche la sigla M.Po., manca tuttavia la documentazione che ne attesti l'esistenza.
  32. ^ Anno di approvazione dell'emissione di targhe con questo codice, che però non risulta essere mai avvenuta.
  33. ^ SM 123A = carri armati, SM 123B = autoblindi, SM 123C = trattori d'artiglieria, SM 123G = veicoli del Genio, SM 123M = altri veicoli speciali, SM 123T = trattori d'artiglieria, SM 012 = veicoli requisiti.
  34. ^ Erano di colore rosso anche la T identificativa del Trentino e la sigla VG assegnata ai veicoli della Venezia Giulia immatricolati negli stessi anni.
  35. ^ Differentemente dai casi di Fiume, Pola e Zara, l'appartenenza di tale territorio all'Italia non fu riconosciuto internazionalmente, e l'Italia fu costretta a disconoscere ab initio gli effetti della sua creazione in forza dell'armistizio del 1943 e del trattato di pace del 1947, sicché la sigla LB non è stata più usata nei documenti posteriori.
  36. ^ La dicitura era posposta al numero.
  37. ^ I primi mezzi avevano la scritta per esteso "POLIZIA AFRICA" sulla riga superiore, "ITALIANA" su quella centrale in caratteri blu e le quattro cifre nere sulla linea inferiore, gli stessi colori presenti nelle targhe dei veicoli della Polizia Coloniale (con la dicitura "POLIZIA" nella riga superiore, "COLONIALE" in quella inferiore e la numerazione a destra). Successivamente si passò a colorare sia le cifre sia tutte e tre le parole di rosso. Nel terzo ed ultimo tipo solo la sigla PAI rossa, mentre la numerazione sottostante era nuovamente nera. È infine documentata una targa, probabilmente anteriore, con le tre parole nere e di dimensioni ridotte posizionate ciascuna in una riga diversa e anteposte a quattro cifre anch'esse di colore nero.
  38. ^ Dal 1912 al 1927 la lettera R, rossa, precede un numero nero e lo sfondo è bianco; dal 1927 al 1935 il numero è seguito dal bollo del fascio littorio, dalla lettera R e dalla croce di Malta, i caratteri sono bianchi su sfondo nero.
  39. ^ La sigla è seguita dal bollo del fascio littorio e dalla croce maltese.

Bibliografiche

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  1. ^ Il nuovo Codice della Strada (PDF), su latribuna.it, 9 aprile 2019.
  2. ^ Fonte: Annuario generale 1923-24 del Touring Club Italiano (p. 165, cap. "Patente di abilitazione" e specchietto "Numeri delle targhe d'auto e moto").
  3. ^ Tutte le sigle in Italia – AISTA, su aista.it. URL consultato il 7 febbraio 2021.
  4. ^ L'emissione della sigla corrispondente è stata approvata dal Consiglio dei Ministri il 10 luglio 2017, vd. Codice della strada, per il Sud Sardegna nasce la targa "SU", su lanuovasardegna.it.
  • Bellini C. - Gallina M. - Taverna M., Un secolo di targhe - A century of plates, De Ferrari Editore, Genova 2000, pp. 36-42, 92-94. ISBN 88-7172-303-1.

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