Sojuz 9
Sojuz 9 | |||||
---|---|---|---|---|---|
Emblema missione | |||||
Dati della missione | |||||
Operatore | Programma spaziale sovietico | ||||
NSSDC ID | 1970-041A | ||||
SCN | 04407 | ||||
Nome veicolo | Sojuz 7K-OK 11F615 (numero di serie 17) | ||||
Vettore | Lanciatore Sojuz 11A511 | ||||
Codice chiamata | Сокол (Sokol - "falco") | ||||
Lancio | 1º giugno, 1970 19:00:00 UTC | ||||
Luogo lancio | cosmodromo di Bajkonur (rampa 31/6) | ||||
Atterraggio | 19 giugno, 1970 11:58:55 | ||||
Sito atterraggio | Kazakistan (50°N 72°E ) | ||||
Durata | 17 giorni, 16 ore, 58 minuti e 55 secondi | ||||
Proprietà del veicolo spaziale | |||||
Costruttore | RKK Ėnergija | ||||
Parametri orbitali | |||||
Orbita | orbita terrestre bassa | ||||
Numero orbite | 288 | ||||
Apoapside | 227 km | ||||
Periapside | 176 km | ||||
Apogeo | 227 km | ||||
Perigeo | 176 km | ||||
Periodo | 88.5 min | ||||
Inclinazione | 51,72° | ||||
Equipaggio | |||||
Numero | 2 | ||||
Membri | Andrijan Grigor'evič Nikolaev Vitalij Ivanovič Sevast'janov | ||||
programma Sojuz | |||||
| |||||
Sojuz 9 è stata una missione della navicella spaziale sovietica Sojuz del giugno 1970. Si trattò dell'ottavo volo equipaggiato di questa capsula nonché del diciassettesimo volo nell'ambito del programma Sojuz sovietico.
Equipaggio
[modifica | modifica wikitesto]- Andrijan Grigor'evič Nikolaev (secondo volo) comandante
- Vitalij Ivanovič Sevast'janov (primo volo) ingegnere di bordo
Equipaggio di riserva
[modifica | modifica wikitesto]- Anatolij Vasil'evič Filipčenko, comandante
- Georgij Michajlovič Grečko, ingegnere di bordo
Equipaggio di supporto
[modifica | modifica wikitesto]Missione
[modifica | modifica wikitesto]Con questa missione di lunga durata si voleva dimostrare che l'uomo fosse in grado di rimanere nello stato di assenza di forza di gravità per un periodo relativamente lungo senza subire danni all'incolumità fisica e allo stato di salute in generale. La Sojuz 9, in fondo, spianò la strada per la prima stazione spaziale sovietica Saljut e le missioni ad essa collegate. Durante questa missione infatti, l'equipaggio fu incaricato di svolgere diversi lavori, sia in coppia sia individuali. Il comandante Nikolaev, che volava nello spazio per la seconda volta dopo la missione Vostok 3, e l'ingegnere di bordo Sevast'janov (per il quale questa missione fu il primo volo), rimasero nello spazio per quasi diciotto giorni svolgendo una serie di esperimenti biomedici e fisici su loro stessi, come pure conducendo ricerche sugli effetti psichici e sociali di un volo nello spazio prolungato. I cosmonauti ebbero la possibilità di comunicare due volte via TV con le loro famiglie, di seguire le partite di calcio dei mondiali di calcio del Messico, giocare a scacchi con il personale del centro di controllo di volo e di esercitare il loro diritto di voto per un'elezione sovietica. La missione segnò un nuovo record di permanenza nello spazio e fu la dimostrazione, che l'uomo potesse rimanere nello spazio molto più a lungo di quanto considerato sin d'ora, cioè per un periodo alquanto superiore della durata di una missione del programma Apollo. Per garantire ciò comunque doveva essere particolarmente considerata la componente psicica, cioè si doveva garantire le possibilità di svago per i cosmonauti. Allora l'uomo poteva facilmente sopravvivere nello spazio. Dopo il rientro a Terra, si accertò che i due cosmonauti erano evidentemente calati di peso. Impegnarono quasi un mese per recuperare tali perdite e riavere la loro forza fisica origenaria. Nello spazio avevano spesso tralasciato le attività fisiche previste onde poter effettuare le attività scientifiche ritenute più fondamentali. La reazione dei loro corpi pertanto fu un'ulteriore dimostrazione dell'indispensabilità dell'esercitazione fisica durante missioni nello spazio di lunga durata. Il precedente record di permanenza nello spazio di 13 giorni, raggiunto dagli astronauti americani Frank Borman e Jim Lovell con Gemini 7 nel dicembre del 1965, aveva pertanto resistito per quasi cinque anni. La Sojuz 9 riportò questo primato a favore dell'Unione Sovietica.
Si trattò dell'ultimo record di permanenza nello spazio raggiunto da una navicella spaziale che non si agganciò ad una stazione spaziale.
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Sojuz 9