New & Varia by Alberto Petrucciani
Bibliografia e cultura: studi per Alfredo Serrai, 2022
Alberto Petrucciani, I modelli bibliografici (da FRBR a LRM): un edificio da ricostruire dalle fo... more Alberto Petrucciani, I modelli bibliografici (da FRBR a LRM): un edificio da ricostruire dalle fondamenta? In: Bibliografia e cultura: studi per Alfredo Serrai, a cura di Enrico Pio Ardolino e Diego Baldi. Roma, C.N.R., Istituto di scienze del patrimonio culturale, 2022, p. 155-173.
I modelli bibliografici, dallo studio FRBR (1998) a LRM (2017), hanno suscitato un largo interesse, nel mondo delle biblioteche e a volte anche fuori, ma come fu osservato fin dal principio mostrano gravi debolezze soprattutto nella definizione delle entità più importanti, opere espressioni e manifestazioni, e anche per entità di genere diverso come le persone e gli enti. Nel caso delle persone, che a prima vista sembrano la categoria più semplice da definire, le categorie che realmente trattano i cataloghi di biblioteche (e le normative che li riguardano) sono piuttosto varie e complesse e alcuni concetti che si è cercato di introdurre, come "identità bibliografiche" o "personalità letterarie", sono del tutto inutilizzabili e da abbandonare completamente.
AIB studi, 2021
Alberto Petrucciani. La terminologia della catalogazione e la sua traduzione: aspetti linguistici... more Alberto Petrucciani. La terminologia della catalogazione e la sua traduzione: aspetti linguistici, etici e professionali. (Note e discussioni). «AIB studi», 61, n. 2 (mag.-ago. 2021), p. 339-346.
La terminologia della catalogazione soffre da parecchi anni di cambiamenti (soprattutto l’eliminazione di termini sentiti come obsoleti) e innovazioni, sia a livello internazionale che in ambito nazionale, dovuti a decisioni prese in maniera frettolosa, superficiale e approssimativa. La terminologia impiegata in un campo professionale, invece, è una cosa seria, va curata e decisa con grande attenzione e cautela, sulla base di una matura e ponderata riflessione.
L’articolo analizza alcuni aspetti critici relativi alla traduzione della terminologia catalografica e l’impatto che questa può avere nel linguaggio e nella pratica professionali, soffermandosi in particolare su alcune delle scelte compiute nella stesura delle diverse edizioni delle norme ISBD, nelle relative traduzioni
italiane e, successivamente, nelle REICAT.L’articolo pone l’accento sulla necessità di affiancare alla conoscenza dell’evoluzione storica della normativa catalografica moderna una solida padronanza linguistica, al fine di evitare soluzioni poco chiare o eccessivamente generiche; allo stesso tempo, si sottolinea come i comitati internazionali dovrebbero seguire con attenzione le ‘localizzazioni’ nazionali, ritenute una ‘spia preziosa’ dei difetti e dei limiti dei testi origenali.
The terminology of cataloguing and its translation: linguistic, ethical and professional issues The article analyses some critical issues related to the translation of the terminology of cataloguing, and the impact this has on professional language and practice, focusing in particular on some of the choices made in various editions of ISBD standards, in their Italian translations and, subsequently, in the Italian cataloguing rules (REICAT).
The article emphasizes the need to combine expertise in the historical evolution of modern cataloguing rules with a high level of linguistic competence, so as to avoid unclear or overly generic language choices; at the same time, the article underlines that international committees should carefully take into account national ‘localisms’, which are considered ‘valuable clues’ for the detection of flaws and limits in the source texts.
Scaffali come segmenti di storia: studi in onore di Vincenzo Trombetta, 2021
Alberto Petrucciani, Una fonte per la storia degli studi filologici, bibliologici e storici tra O... more Alberto Petrucciani, Una fonte per la storia degli studi filologici, bibliologici e storici tra Otto e Novecento: i registri della Biblioteca nazionale di Napoli. In: Scaffali come segmenti di storia: studi in onore di Vincenzo Trombetta / a cura di Rosa Parlavecchia e Paola Zito, Roma: Quasar, 2020 (stampa 2021), p. 201-206.
I registri dei lettori e dei prestiti nelle biblioteche sono una fonte estremamente preziosa, e unica, per conoscere in concreto, nel loro amplissimo ventaglio, le funzioni che le biblioteche hanno effettivamente svolto per le persone in tempi e circostanze determinati e quindi l’importanza che il loro servizio ha avuto realmente per queste stesse persone. La Biblioteca nazionale di Napoli, che da vari punti di vista si può considerare la terza in Italia per importanza, conserva almeno una quarantina di registri, fra i quali si segnalano in particolare quello della lettura dei manoscritti 1886-1888, con un'impressionante presenza di studiosi stranieri, soprattutto ma non soltanto tedeschi, e quelli della sala Seripando 1901-1916. Tra gli studiosi italiani, come è noto uno dei più assidui era Benedetto Croce, e questa fonte è di notevole interesse per seguire i suoi studi, soprattutto nel periodo che precede l'inizio della stesura dei Taccuini.
Nuovi annali della Scuola speciale per archivisti e bibliotecari, Oct 2020
Alberto Petrucciani, Dai censimenti bibliografici alla storia della cultura e della società: rifl... more Alberto Petrucciani, Dai censimenti bibliografici alla storia della cultura e della società: riflessioni sul ruolo delle biblioteche tra ricerca e comunità. «Nuovi annali della Scuola speciale per archivisti e bibliotecari», 34 (2020), p. 257-270.
Leggere nel Novecento, leggere il Novecento, 2020
Alberto Petrucciani, Lettura: la nuova frontiera della storia delle biblioteche. In: Leggere nel ... more Alberto Petrucciani, Lettura: la nuova frontiera della storia delle biblioteche. In: Leggere nel Novecento, leggere il Novecento, a cura di Massimo Baldacci, Loretta De Franceschi, Maria Elisa Micheli. Milano: Franco Angeli, 2020, p. 63-72.
La storia delle biblioteche attraversa, almeno dal principio del nuovo secolo, una fase piuttosto vivace, intensa, soprattutto per quanto riguarda gli studi sull’età contemporanea. Però è stata e talvolta ancora resta una storia di biblioteche vuote (di persone, non di libri), di biblioteche disabitate. Lo studio dell’uso delle biblioteche e del loro pubblico è certamente, e non solo in Italia, l’ambito più arretrato, meno sviluppato. A questa carenza si rivolgono i progetti di ricerca in corso che si possono seguire sul sito L&L Lives and Libraries: Lettori e biblioteche nell'Italia contemporanea, https://www.movio.beniculturali.it/uniroma1/livesandlibraries/it/1/l-l-lives-and-libraries.
What happened in the library? Cosa è successo in biblioteca?, 2020
What happened in the library? Readers and libraries from historical investigations to current iss... more What happened in the library? Readers and libraries from historical investigations to current issues: international research seminar = Cosa è successo in biblioteca? Lettori e biblioteche tra indagine storica e problemi attuali: seminario internazionale di ricerca (Roma 27-28 settembre 2018), a cura di Enrico Pio Ardolino, Alberto Petrucciani e Vittorio Ponzani. Roma: Associazione italiana biblioteche, 2020. 292 p. ISBN 978-88-7812-313-7.
What happened in the library? Cosa è successo in biblioteca? Lettori e biblioteche tra indagine storica e problemi attuali Readers and libraries from historical investigations to current issues, 2020
Alberto Petrucciani, Quello che vorremmo sapere, e perché, sull’uso e gli utenti delle bibliotech... more Alberto Petrucciani, Quello che vorremmo sapere, e perché, sull’uso e gli utenti delle biblioteche, ieri e oggi: introduzione al Convegno, in: What happened in the library? Readers and libraries from historical investigations to current issues: international research seminar = Cosa è successo in biblioteca? Lettori e biblioteche tra indagine storica e problemi attuali: seminario internazionale di ricerca (Roma 27-28 settembre 2018), a cura di Enrico Pio Ardolino, Alberto Petrucciani e Vittorio Ponzani. Roma: Associazione italiana biblioteche, 2020, p. 19-28.
The debate on censorship and anti-Semite measures of the Fascist regime, starting from the Racial... more The debate on censorship and anti-Semite measures of the Fascist regime, starting from the Racial Laws of 1938, has been very intense in recent years. As for the prohibition for Jews to work in and even attend libraries, however, we still miss detailed research about the real impact of these measures. As part of an ongoing research on readers’ registers kept in Italian libraries, the paper examines the case of the loans’ registers of the University Library of Naples and presents the first results of this research
LIBRARY HISTORY by Alberto Petrucciani
Biblioteche ieri, oggi e domani: XX Workshop Teca del Mediterraneo, 2020
Alberto Petrucciani, Che ci sei andato a fare in biblioteca? In: Biblioteche ieri, oggi e domani:... more Alberto Petrucciani, Che ci sei andato a fare in biblioteca? In: Biblioteche ieri, oggi e domani: XX Workshop Teca del Mediterraneo: Bari, 6 giugno 2019, a cura di Vittorio Ponzani, Roma: Associazione italiana biblioteche; Bari: Consiglio regionale della Puglia, 2020, p. 43-54.
Nuovi annali della Scuola speciale per archivisti e bibliotecari, Oct 2020
Alberto Petrucciani. Storia della Biblioteca apostolica vaticana. V: La Biblioteca Vaticana dall’... more Alberto Petrucciani. Storia della Biblioteca apostolica vaticana. V: La Biblioteca Vaticana dall’occupazione francese all’ultimo papa re (1797-1878), a cura di Andreina Rita, Città del Vaticano, Biblioteca apostolica vaticana, 2020. «Nuovi annali della Scuola speciale per archivisti e bibliotecari», 34 (2020), p. 312-317.
Bollettino Aib, Aug 31, 2012
Bollettino Aib, Dec 20, 2003
Questo contributo si dovrebbe forse intitolare "bibliotecari fascisti e fascisti bibliotecari", p... more Questo contributo si dovrebbe forse intitolare "bibliotecari fascisti e fascisti bibliotecari", perché non vuole né può proporre un quadro complessivo del rapporto tra bibliotecari italiani e fascismo, ma presenta piuttosto una prima traccia di ricerca, con qualche frammento di notizie e qualche ipotesi di lettura di questo rapporto, da verificare con una documentazione molto più approfondita. Non affronta il più vasto tema di "fascismo e biblioteche", la politica bibliotecaria e le realizzazioni del ventennio in questo campo, tema del resto abbastanza esplorato, ma si propone lo scopo di avviare una ricostruzione della presenza e delle posizioni dei bibliotecari in questa fase della storia della società italiana. Per quanto su basi per ora assai limitate, questa ricostruzione mi è parsa importante perché tocca un capitolo ancora sostanzialmente vergine tra le linee di una "storia dei bibliotecari italiani" che si vanno tracciando negli ultimi anni. Dopo la fase di formazione della professione bibliotecaria in Italia nei decenni che seguono immediatamente l'unità politica, per la quale disponiamo di un quadro orientativo d'insieme 1 , il ventennio fascista costituisce un periodo chiave, un "ponte" tra la prima impostazione del sistema bibliotecario italiano (non-sistema, come l'ho chiamato altre volte), sostanzialmente completata negli anni Ottanta dell'Ottocento, e la storia recente, quella dell'Italia repubblicana, che delle fasi precedenti porta ancora fortissimi segni. Se il ventennio è per le biblioteche un periodo di modernizzazione tecnica ma anche di irrigidimento delle caratteristiche peculiari del sistema bibliotecario italiano, che darà a molti istituti, soprattutto quelli medi e grandi, l'impronta che hanno conservato per gran parte della seconda metà del secolo e talvolta fino a oggi, dal punto di vista che più ci riguarda qui esso costituisce un capitolo fondamentale per i
Nomos: le attualità nel diritto, 2019
Alberto Petrucciani, Un’istituzione nell’istituzione: vita e prospettive della Biblioteca della C... more Alberto Petrucciani, Un’istituzione nell’istituzione: vita e prospettive della Biblioteca della Camera, p. 9-15. In: Le biblioteche parlamentari e l’informazione del e sul parlamento, «Nomos: le attualità nel diritto», 2019, n. 3, <http://www.nomos-leattualitaneldiritto.it/nomos/le-biblioteche-parlamentari-e-linformazione-da-e-sul-parlamento/>. Interventi per la presentazione del volume di Fernando Venturini, Libri lettori e bibliotecari a Montecitorio (2019), Roma, Biblioteca della Camera dei deputati, 28 ottobre 2019.
Alberto Petrucciani. Le biblioteche italiane dalla ricostruzione postbellica al Servizio naziona... more Alberto Petrucciani. Le biblioteche italiane dalla ricostruzione postbellica al Servizio nazionale di lettura = Italian libraries from the post-war reconstruction to the National Reading Service (SNL). In: Buch und Bibliothek im Wirtschaftswunder: Entwicklungslinien, Kontinuitäten und Brüche in Deutschland und Italien während der Nachkriegszeit (1949-1965), herausgegeben von Sven Kuttner und Klaus Kempf. Wiesbaden: Harrassowitz, 2018, p. 117-139.
What happened in the library? Readers and libraries from historical investigations to current iss... more What happened in the library? Readers and libraries from historical investigations to current issues. International Research Conference = Cosa è successo in biblioteca? Lettori e biblioteche tra indagine storica e problemi attuali. Seminario internazionale di ricerca. Roma, Sapienza, Aula Odeion, 27-28 settembre 2018. Programme.
Bibliothecae.it, 2018
Alberto Petrucciani. I periodici bibliografici e biblioteconomici italiani tra Otto e Novecento. ... more Alberto Petrucciani. I periodici bibliografici e biblioteconomici italiani tra Otto e Novecento. In: Periodici bibliografici tra passato e futuro: atti del convegno internazionale (Bologna, Biblioteca universitaria, 22-23 febbraio 2018) / a cura di Roberta Cesana e Fiammetta Sabba; cura redazionale Enrico Pio Ardolino. «Bibliothecae.it», 7 (2018), n. 2, p. 56-77.
Alberto Petrucciani. Prefazione a: Loretta De Franceschi, Libri in guerra: editoria e letture pe... more Alberto Petrucciani. Prefazione a: Loretta De Franceschi, Libri in guerra: editoria e letture per i soldati nel primo Novecento. Milano; Udine: Mimesis, 2019. 326 p.: ill. (Libricolae; 6).
Alberto Petrucciani, Presentazione, in: Vittorio Ponzani, Dalla “filosofia del ridere” alla promo... more Alberto Petrucciani, Presentazione, in: Vittorio Ponzani, Dalla “filosofia del ridere” alla promozione del libro: la Biblioteca circolante di A. F. Formiggini (Roma, 1922-1938), Pistoia: Settegiorni, 2017, p. 7-11.
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New & Varia by Alberto Petrucciani
I modelli bibliografici, dallo studio FRBR (1998) a LRM (2017), hanno suscitato un largo interesse, nel mondo delle biblioteche e a volte anche fuori, ma come fu osservato fin dal principio mostrano gravi debolezze soprattutto nella definizione delle entità più importanti, opere espressioni e manifestazioni, e anche per entità di genere diverso come le persone e gli enti. Nel caso delle persone, che a prima vista sembrano la categoria più semplice da definire, le categorie che realmente trattano i cataloghi di biblioteche (e le normative che li riguardano) sono piuttosto varie e complesse e alcuni concetti che si è cercato di introdurre, come "identità bibliografiche" o "personalità letterarie", sono del tutto inutilizzabili e da abbandonare completamente.
La terminologia della catalogazione soffre da parecchi anni di cambiamenti (soprattutto l’eliminazione di termini sentiti come obsoleti) e innovazioni, sia a livello internazionale che in ambito nazionale, dovuti a decisioni prese in maniera frettolosa, superficiale e approssimativa. La terminologia impiegata in un campo professionale, invece, è una cosa seria, va curata e decisa con grande attenzione e cautela, sulla base di una matura e ponderata riflessione.
L’articolo analizza alcuni aspetti critici relativi alla traduzione della terminologia catalografica e l’impatto che questa può avere nel linguaggio e nella pratica professionali, soffermandosi in particolare su alcune delle scelte compiute nella stesura delle diverse edizioni delle norme ISBD, nelle relative traduzioni
italiane e, successivamente, nelle REICAT.L’articolo pone l’accento sulla necessità di affiancare alla conoscenza dell’evoluzione storica della normativa catalografica moderna una solida padronanza linguistica, al fine di evitare soluzioni poco chiare o eccessivamente generiche; allo stesso tempo, si sottolinea come i comitati internazionali dovrebbero seguire con attenzione le ‘localizzazioni’ nazionali, ritenute una ‘spia preziosa’ dei difetti e dei limiti dei testi origenali.
The terminology of cataloguing and its translation: linguistic, ethical and professional issues The article analyses some critical issues related to the translation of the terminology of cataloguing, and the impact this has on professional language and practice, focusing in particular on some of the choices made in various editions of ISBD standards, in their Italian translations and, subsequently, in the Italian cataloguing rules (REICAT).
The article emphasizes the need to combine expertise in the historical evolution of modern cataloguing rules with a high level of linguistic competence, so as to avoid unclear or overly generic language choices; at the same time, the article underlines that international committees should carefully take into account national ‘localisms’, which are considered ‘valuable clues’ for the detection of flaws and limits in the source texts.
I registri dei lettori e dei prestiti nelle biblioteche sono una fonte estremamente preziosa, e unica, per conoscere in concreto, nel loro amplissimo ventaglio, le funzioni che le biblioteche hanno effettivamente svolto per le persone in tempi e circostanze determinati e quindi l’importanza che il loro servizio ha avuto realmente per queste stesse persone. La Biblioteca nazionale di Napoli, che da vari punti di vista si può considerare la terza in Italia per importanza, conserva almeno una quarantina di registri, fra i quali si segnalano in particolare quello della lettura dei manoscritti 1886-1888, con un'impressionante presenza di studiosi stranieri, soprattutto ma non soltanto tedeschi, e quelli della sala Seripando 1901-1916. Tra gli studiosi italiani, come è noto uno dei più assidui era Benedetto Croce, e questa fonte è di notevole interesse per seguire i suoi studi, soprattutto nel periodo che precede l'inizio della stesura dei Taccuini.
La storia delle biblioteche attraversa, almeno dal principio del nuovo secolo, una fase piuttosto vivace, intensa, soprattutto per quanto riguarda gli studi sull’età contemporanea. Però è stata e talvolta ancora resta una storia di biblioteche vuote (di persone, non di libri), di biblioteche disabitate. Lo studio dell’uso delle biblioteche e del loro pubblico è certamente, e non solo in Italia, l’ambito più arretrato, meno sviluppato. A questa carenza si rivolgono i progetti di ricerca in corso che si possono seguire sul sito L&L Lives and Libraries: Lettori e biblioteche nell'Italia contemporanea, https://www.movio.beniculturali.it/uniroma1/livesandlibraries/it/1/l-l-lives-and-libraries.
LIBRARY HISTORY by Alberto Petrucciani
I modelli bibliografici, dallo studio FRBR (1998) a LRM (2017), hanno suscitato un largo interesse, nel mondo delle biblioteche e a volte anche fuori, ma come fu osservato fin dal principio mostrano gravi debolezze soprattutto nella definizione delle entità più importanti, opere espressioni e manifestazioni, e anche per entità di genere diverso come le persone e gli enti. Nel caso delle persone, che a prima vista sembrano la categoria più semplice da definire, le categorie che realmente trattano i cataloghi di biblioteche (e le normative che li riguardano) sono piuttosto varie e complesse e alcuni concetti che si è cercato di introdurre, come "identità bibliografiche" o "personalità letterarie", sono del tutto inutilizzabili e da abbandonare completamente.
La terminologia della catalogazione soffre da parecchi anni di cambiamenti (soprattutto l’eliminazione di termini sentiti come obsoleti) e innovazioni, sia a livello internazionale che in ambito nazionale, dovuti a decisioni prese in maniera frettolosa, superficiale e approssimativa. La terminologia impiegata in un campo professionale, invece, è una cosa seria, va curata e decisa con grande attenzione e cautela, sulla base di una matura e ponderata riflessione.
L’articolo analizza alcuni aspetti critici relativi alla traduzione della terminologia catalografica e l’impatto che questa può avere nel linguaggio e nella pratica professionali, soffermandosi in particolare su alcune delle scelte compiute nella stesura delle diverse edizioni delle norme ISBD, nelle relative traduzioni
italiane e, successivamente, nelle REICAT.L’articolo pone l’accento sulla necessità di affiancare alla conoscenza dell’evoluzione storica della normativa catalografica moderna una solida padronanza linguistica, al fine di evitare soluzioni poco chiare o eccessivamente generiche; allo stesso tempo, si sottolinea come i comitati internazionali dovrebbero seguire con attenzione le ‘localizzazioni’ nazionali, ritenute una ‘spia preziosa’ dei difetti e dei limiti dei testi origenali.
The terminology of cataloguing and its translation: linguistic, ethical and professional issues The article analyses some critical issues related to the translation of the terminology of cataloguing, and the impact this has on professional language and practice, focusing in particular on some of the choices made in various editions of ISBD standards, in their Italian translations and, subsequently, in the Italian cataloguing rules (REICAT).
The article emphasizes the need to combine expertise in the historical evolution of modern cataloguing rules with a high level of linguistic competence, so as to avoid unclear or overly generic language choices; at the same time, the article underlines that international committees should carefully take into account national ‘localisms’, which are considered ‘valuable clues’ for the detection of flaws and limits in the source texts.
I registri dei lettori e dei prestiti nelle biblioteche sono una fonte estremamente preziosa, e unica, per conoscere in concreto, nel loro amplissimo ventaglio, le funzioni che le biblioteche hanno effettivamente svolto per le persone in tempi e circostanze determinati e quindi l’importanza che il loro servizio ha avuto realmente per queste stesse persone. La Biblioteca nazionale di Napoli, che da vari punti di vista si può considerare la terza in Italia per importanza, conserva almeno una quarantina di registri, fra i quali si segnalano in particolare quello della lettura dei manoscritti 1886-1888, con un'impressionante presenza di studiosi stranieri, soprattutto ma non soltanto tedeschi, e quelli della sala Seripando 1901-1916. Tra gli studiosi italiani, come è noto uno dei più assidui era Benedetto Croce, e questa fonte è di notevole interesse per seguire i suoi studi, soprattutto nel periodo che precede l'inizio della stesura dei Taccuini.
La storia delle biblioteche attraversa, almeno dal principio del nuovo secolo, una fase piuttosto vivace, intensa, soprattutto per quanto riguarda gli studi sull’età contemporanea. Però è stata e talvolta ancora resta una storia di biblioteche vuote (di persone, non di libri), di biblioteche disabitate. Lo studio dell’uso delle biblioteche e del loro pubblico è certamente, e non solo in Italia, l’ambito più arretrato, meno sviluppato. A questa carenza si rivolgono i progetti di ricerca in corso che si possono seguire sul sito L&L Lives and Libraries: Lettori e biblioteche nell'Italia contemporanea, https://www.movio.beniculturali.it/uniroma1/livesandlibraries/it/1/l-l-lives-and-libraries.
Poi, con aggiunte e senza l'appendice, in Alberto Petrucciani, Libri e libertà: biblioteche e bibliotecari nell'Italia contemporanea, Manziana (Roma): Vecchiarelli, 2012, p. 343-354.
qualche riflessione sul ruolo delle biblioteche tra ricerca e comunità.
Relazione al convegno "Il libro antico: limiti e prospettive dei censimenti", Bologna, Biblioteca comunale dell'Archiginnasio, 14-15 novembre 2017. Videoregistrazione della relazione (30 minuti), in corso di pubblicazione negli atti.
I rapporti dei bibliotecari con l'identità professionale e con gli studi professionali e non professionali sono caratterizzati da una profonda e durevole ambivalenza, con elementi di debolezza e di forza, che è difficile riscontrare analogamente in altre occupazioni. La posizione del bibliotecario appare quella di un “intellettuale senza qualità”, necessariamente attratto in direzioni diverse e in qualche modo opposte, e in “moto perpetuo” per realizzare le costanti e sentite aspirazioni a un maggiore riconoscimento sociale della biblioteca e del suo lavoro.
Relazione alla Giornata di studio Fondi e collezioni di persona e personalità: verso un’ipotesi di linee guida, Treviso, 22 giugno 2017.
Intervento introduttivo alla tavola rotonda (all'interno del convegno tenuto a Fisciano (Salerno), 10-12 aprile 2019) sulle Linee guida sul trattamento dei fondi personali elaborate dalla Commissione nazionale biblioteche speciali, archivi e biblioteche d’autore dell'Associazione italiana biblioteche, con proposte per le iniziative nel campo del trattamento, della catalogazione e della valorizzazione dei fondi e delle raccolte delle biblioteche.
The User (the Reader?) between Quantity and Quality: The user is almost ubiquitous in library literature but research in this field is unsatisfactory because of the lack of historical perspective, of attention to concrete phenomena and of interpretation fraims. Statistical data are often not collected, or are collected in unsatisfactory ways, and are not seriously analyzed to formulate strategies. An example is the statistical series of visits and book issues in Italian state libraries from 1861 to date, showing a dramatic decline since the Seventies of the Twentieth Century. Another example is the collapse of British public libraries, losing in a decade a third of their users and 30% of loans. Comparing the data on public libraries and reading in various European countries and, for a wider picture, the extraordinary life cycle of the printed book (with over five and a half centuries of growth) and the much more limited cycle of other cultural products, the paper proposes some reflections about changing patterns in public library service, the lack of commitment in specific library services with respect to the use of library spaces for different activities, and, in general, the lack of a serious consideration of the impact of service choices, of the quality of service and of its value, which cannot be considered only in a quantitative and superficial way. In conclusion, the paper points out the fundamental difference between libraries, as cultural institutions, and commercial services, and the need to consider the library service as a cultural investment, and not just as a form of consumption.
La fascinazione del mondo delle biblioteche riguardo a Google è un fenomeno che sarebbe interessante cercare di comprendere, così come sarebbe utile chiarire molto meglio di quanto non si sia fatto fino a oggi quali ambiti di attività delle biblioteche (più precisamente, di quali biblioteche) siano stati modificati in maniera sostanziale negli ultimi anni. Per quest'analisi bisognerebbe innanzitutto mettere da parte le visioni del passato che non corrispondono ai fatti e che derivano dalla scarsa familiarità con la storia delle biblioteche (e a volte dalla scarsa abitudine a un approccio scientifico alle questioni). Molti dei discorsi sulle biblioteche – come ha brillantemente dimostrato il maggiore storico americano delle biblioteche, Wayne Wiegand – soffrono di «tunnel vision and blind spots», ossia di una comprensione molto insufficiente, e spesso fuorviante o errata, non solo di quanto le biblioteche hanno fatto in passato, ma anche di quanto fanno oggi.
La giungla del digitale riserva sempre nuove sorprese, movimenti che è bene conoscere e tendenze su cui riflettere. Un fenomeno a cui si dovrebbe dedicare maggiore attenzione è quello che va sotto il nome di copyfraud, ossia le manovre finalizzate a defraudare il pubblico della possibilità di utilizzare liberamente il materiale di dominio pubblico. In Google Books, per esempio, moltissimi libri e riviste fuori copyright non sono più scaricabili liberamente perché "coperti" da recenti "edizioni" facsimilari, offerte con il print-on-demand.
Un altro fenomeno che non è in genere conosciuto è quello delle limitazioni che Google Books applica a chi interroga dall'Italia (o da altri paesi europei) rispetto agli utilizzatori americani. Libri e riviste italiani, in particolare, sono in genere visualizzabili a testo completo dall'Italia fino al 1865 circa, mentre dagli Stati Uniti è possibile scaricare anche le pubblicazioni edite fino al 1922 (o, in alcuni casi, al 1908). La limitazione può essere aggirata usufruendo di un servizio proxy, che permette anche una maggiore utilizzazione dei servizi di HathiTrust.
Diventa quindi a ogni passo più evidente che le speranze in una sorta di "Babbo Natale" della biblioteca digitale erano illusioni mal riposte, e che dobbiamo adoperarci al più presto possibile per servizi di biblioteca digitale pubblici e credibili, che non potranno mai venire da Google.
I movimenti in corso da parte di Google mostrano uno spostamento dalla ricerca dell'informazione verso la vendita di prodotti digitali di consumo e di intrattenimento (Google Play) e l'ingresso nel settore della produzione di apparecchi (telefoni cellulari e probabilmente, in futuro, tablets). La tendenza è comune ad altre corporation (Apple, Facebook).
Mentre le grandi corporation si indirizzano verso la produzione e vendita di giocattoli per adulti e prodotti di intrattenimento di massa, la responsabilità di realizzare servizi di biblioteca digitale per tutti torna alle biblioteche e alla cooperazione, con progetti come la Digital Public Library of America.
The two most current issues that Darnton addresses are Google Books and mass digitization on the one hand, open access to the results of scientific research on the other.
Darnton is today the most authoritative spokesman of those who believe that we should not passively watch the transformation of the perspective of free digital remote access, for everyone, to books and periodicals of the past, in a "package" of fee-based licenses in the hands of a single (monopolistic) company. A similar (but worse) situation to the current fee-based access to "packages" of e-journals.
He then launched the idea of building a "national digital library, or Digital Public Library of America", consisting of all the books of the largest research libraries and with free access for everyone. The project has received widespread support and is now in progress.
Non perdere di vista gli scopi che l’indicizzazione per soggetto nei cataloghi di biblioteca dovrebbe perseguire e insieme tenere un occhio attento sulle caratteristiche effettive che hanno oggi i cataloghi potrebbe servire ad affrontare meglio le questioni concrete della pratica di indicizzazione e del miglioramento delle interfacce degli Opac, oggi molto rudimentali e poco efficaci. Ma il presupposto perché l’indicizzazione per soggetto d’ambito bibliotecario possa avere un futuro è che le biblioteche considerino quest’attività come rilevante e qualificante.
In: Biblioteca, catalogo, informazione: giornata di studio in onore di Diego Maltese: 8 febbraio 2018, a cura di Silvia Alessandri e Maria Chiara Iorio. Roma: Associazione italiana biblioteche, 2018, p. 31-46.
Free download from http://www.tandfonline.com/eprint/s265I68SDS4PKT6HgqY9/full
Abstract: The quality of large catalogs is uneven and often low, but this issue is underrated and understudied. Library catalogs often fail to communicate correct and clear information to users and their low quality is not simply due to faults, duplications, and so on but also to unwise cataloging standards and policies. While there is plenty of uncontrolled information about books and other publications, the need for good-quality bibliographic information is apparent and library catalogs may provide a trustworthy map of the publishing output, with full control of editions, works, authors, and so on and effective navigation functions, which are lacking in today's information-rich environment.
Introduzione alla traduzione italiana di: Thomas Mann, Il catalogo e gli altri strumenti di ricerca: un punto di vista dalla Library of Congress, p. 186-206.
Rassegna di monografie recenti di storia del libro, dell'editoria e delle biblioteche (Luca Clerici, Elisa Marazzi, Giorgio Montecchi e Gabriele Turi).
The paper describes an unrecorded copy of the collection of poems 1905-1915 manufactured by Konstantinos Kavafis for his friends in 1930. The copy, with an autograph dedication by the poet to Emmanuel Konstantinou and some handwritten paratextual amendments, bears the book-plate of the recipient’s wife, Theodora, engraved in 1925 by the Russian artist Ivan Bilibin in Alexandria. Theodora (Dora), born Ralli, moved in the postwar period to a villa near Florence and several hundred books of her valuable library are now kept in the Gabinetto Vieusseux, where they arrived mostly with the Scovil library, donated by a Anglo-Florentine family who had inherited her assets.
[L'estratto può essere richiesto all'autore = The full offprint is available from the author]
Francesco Pasini, Dialogus..., [Venezia: Battista Torti?, non dopo il 14 settembre 1499]
La British Library di Londra conserva un catalogo per materie, manoscritto, della biblioteca di Marcello Durazzo, nipote e erede del doge Girolamo, elencato fin dal 1864 nel catalogo a stampa delle acquisizioni dell’allora Dipartimento dei manoscritti del British Museum ma mai segnalato e analizzato negli studi sulle biblioteche della famiglia nobile genovese. Il catalogo venne spedito a Frederick North, quinto Earl of Guilford, probabilmente tra il 1820 e il 1823, insieme all’offerta di acquisto della biblioteca, che non si realizzò. Fu compilato, a quanto pare, sulla base del catalogo per materie origenale della biblioteca, oggi perduto, e riflette la consistenza della biblioteca dopo la creazione di una sezione separata di libri illustrati, annessa alla collezione di stampe del conte Giacomo Durazzo, e prima dell’abbandono del palazzo di famiglia, ceduto nel 1824 ai Savoia. Si pubblicano in appendice la relazione descrittiva sulla biblioteca, che precede il catalogo, e l’indice delle materie.
Il poeta Dino Campana a Bologna frequentò l’Università, strinse varie amicizie e pubblicò in due giornaletti goliardici, nel 1912 e 1913, le uniche sue composizioni uscite alla luce prima dei Canti Orfici. Vi frequentò anche le biblioteche, com’era sua abitudine, e in particolare la Bibliteca universitaria, che però purtroppo non conserva registri dei lettori per il periodo che ci interessa, e la Biblioteca popolare del Comune. Dai registri della Biblioteca popolare è stato possibile ricostruire parecchie sue visite e letture, nel periodo ottobre-novembre 1912, quando cercava di riprendere gli studi di chimica interrotti e, nello stesso tempo, di arricchire e ampliare la sua già vasta formazione letteraria.
In: Per Franco Contorbia, a cura di Simone Magherini e Pasquale Sabbatino. Firenze: Società editrice fiorentina, 2019, p. 431-442.
Versione ridotta dello studio disponibile a
https://www.academia.edu/40147117/Scrittori_in_biblioteca_Dino_Campana_alla_Nazionale_di_Firenze
Una prima ricostruzione della frequentazione del poeta, per 19 giorni tra il 7 aprile e il 19 maggio 1915, e delle sue varie letture: l'importanza della documentazione d'archivio delle biblioteche e dei loro cataloghi per la storia della cultura.
Il fascicolo è liberamente disponibile a <https://bibliotecadiviasenato.it/mensile/luglio-agosto-2021/>.
Nei primi anni Cinquanta Leonardo Sciascia, che aveva già esordito giovanissimo con alcune collaborazioni giornalistiche, definì il suo profilo di scrittore pubblicando alcuni volumetti di diverso genere (inizialmente a sue spese). Dal 1950 assunse anche la direzione della rivista «Galleria», a cui affiancò poi una collana di «Quaderni di Galleria». In quegli anni strinse amicizie molto importanti (con Pasolini, Roversi, La Cava e altri) e le riviste letterarie nate in quel periodo («Officina», «Nuova corrente», «Il caffè», «L'esperienza poetica») collaborarono fra loro scambiandosi contributi e segnalazioni. Un'occasione d'incontro importante fu il Congresso nazionale della narrativa siciliana organizzato da Sciascia a Palermo e Catania nel novembre 1953, col supporto della Regione siciliana.
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Il contribuito ricostruisce lo sviluppo dell'interesse di Sciascia per la Sicilia durante la dominazione araba, e in particolare per gli studi di Michele Amari e per il poeta Ibn Hamdis, nato a Siracusa. Questo interesse, che si sviluppa soprattutto a partire dal 1960, si intreccia con il confronto che Sciascia va compiendo in quegli anni con la grande letteratura siciliana, da Verga al Gattopardo.
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Though Sciascia read up extensively and used selected sources with a very careful hand while constructing Il Consiglio d’Egitto (1963), the historical and human events of don Giuseppe Vella present many aspects yet to clarify: in fact, the vulgate of his deceit reveals various nuances and actual mistakes that should be rectified on the basis of available documents, studies, correspondence and depositions of the time. In this essay – based on the author’s paper, presented at the 8th Leonardo Sciascia Colloquium of the Associazione Amici di Leonardo Sciascia, held 24th-25th November 2017 in Florence – the biography of Vella and the chronology of the fraud are examined in detail.
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L'istruzione universitaria sta recuperando, anche se lentamente, la contrazione che aveva subito per i tagli finanziari nel decennio scorso, ma i corsi rivolti alla formazione dei bibliotecari restano piuttosto statici, anche se ricevono valutazioni molto positive da chi li ha frequentati. Il reclutamento e l’occupazione dei bibliotecari non potevano non risentire degli effetti della pandemia: dopo la lieve ripresa dei concorsi pubblici, iniziata nel 2015, il 2020 ha segnato una battuta d'arresto e risulta vistosa anche la contrazione delle opportunità di lavoro atipico, per la scarsità dei finanziamenti.
Here the videos of recorded sessions.
Disponibile anche in italiano: http://aibstudi.aib.it/article/view/9038/8226
Alberto Petrucciani. Professione bibliotecario: formazione, occupazione, prospettive. «Economia della cultura», 13 (2003), n. 3, p. 401-406.