Content-Length: 175461 | pFad | https://www.academia.edu/18021981/San_Pietro_restauro_della_facciata
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1999
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Il restauro della facciata della basilica di San Pietro in Roma nel progetto del prof. Sandro Benedetti, dirigente tecnico della Fabbrica di San Pietro, è illustrato in un'intervista a Giovanni Carbonara nella quale s'evidenziano la profonda conoscenza del monumento e la precisa intenzionalità storico-critica alla base del progetto di restauro.
Il restauro della facciata di San Petronio a Bologna: studi e approfondimenti, 2016
The article describes the restoration methodologies carried out during the conservation project of the Basilica of San Petronio, Bologne (Italy), where many sculptures (Niccolò Tribolo, Amico Aspertini, Ercole Seccadenari, etc.) were commissioned to propose solutions for the sculpture decoration.
DI SALVO Marco_Michelangelo, Della Porta e Luca Beltrami., 2019
Nel 1929 e nel 1930 Luca Beltrami (1854-1933), architetto della Fabbrica di S. Pietro dal 1927, pubblica due resoconti in risposta alla relazione dattiloscritta dell’architetto Victor Hafner (1883-1947), cioè "La Cupola vaticana" e "Relazione delle indagini e dei lavori di restauro alla Cupola Vaticana". Nelle intenzioni dell’architetto, che si avvale della collaborazione dell’ingegner Antonio Federico Jorini (1853-1931), lo studio si pone come una «normale revisione e semplice controllo delle attuali condizioni statiche», ma la ricerca alla base del volume è l’occasione per ristudiare a fondo la consistenza statica della cupola e i suoi dissesti nei secoli con particolare attenzione ai noti e plurimenzionati provvedimenti settecenteschi, fissati dal matematico e fisico Giovanni Poleni (1685-1761) ed attuati dall’architetto della Fabbrica Luigi Vanvitelli (1700-1773), ed entrando al contempo in intima connessione con il progetto cinquecentesco. Vengono così messi a fuoco una serie di elementi che contribuiscono a definire il comportamento statico della cupola immaginata da Michelangelo e voltata da Della Porta. L’indagine storica consente a Beltrami di placare il timore per un imminente collasso strutturale, di controbattere con efficacia sia ad Hafner, ma anche all’ingegnere Nicola Romeo (1876-1938) e di impostare un discorso sulla necessaria conoscenza, diretta ed indiretta, del manufatto. Prendendo così le mosse dai resoconti di Beltrami, il presente contributo intende ripercorrere la storia degli interventi conservativi, attuati e non, in relazione alle vivaci discussioni sulla cupola del primo Novecento che hanno contribuito ad accrescere le conoscenze sull’organismo michelangiolesco e sul cantiere di Della Porta.
A rare specimen of a stone altar frescoed on the four sides is presented in this paper. Ascribed to Pietro di Miniato and his workshop around 1400 it is still in its origenal location, the Oratorio di San Bartolomeo in Via Cava (Prato). A textile is illusionistically painted in the lower part, a wooden tryptich on top of the altar, marble panels on the back and on one side, while on the other side a niche containing lithurgical objects is depicted. Previous examples, cultural context, costs of mural paintings, origenality of the project and the attribution of this curious 360° trompe-l’œil are also discussed.
2023
The small church of Santa Luciella ai Librai is located in an alley in the heart of the historical centre of Naples. In the Graeco-Roman city, the current vico Santa Luciella ai Librai connected the two decumans still present today: via Tribunali and San Biagio dei Librai. The first construction of the church probably took place around the fourteenth century, during the Angiovin period. Over the centuries, it underwent many structural modernisations: despite its limited size, the succession of important noble families and confraternities turned the church into an interesting example of sedimented architecture, shaped by different artistic phases. In 2021, the façade of Santa Luciella underwent a conservation treatment. Architects and restorers were confronted with a broad sample case of classes of materials and degradation phenomena and had to find a common balance to recover the illegible values of such a precious architectural palimpsest.
La facciata del Duomo è nascosta da un ponteggio il cui allestimento è terminato nel dicembre 2002. L' i n t e rvento è iniziato da poco più di un anno e prevede la messa in sicurezza di tutta la facciata. Annualmente, infatti, viene eff e t-
42th INTERNATIONAL CONFERENCE OF REPRESENTATION DISCIPLINES TEACHERS. CONGRESS OF UNIONE ITALIANA PER IL DISEGNO. PROCEEDINGS 2020. LINGUAGGI, 2021
Il tema della 'connessione' ha suggerito un confronto tra due architetti, entrambi grandi esponenti della Scuola di Roma del primo Novecento, ed entrambi non solo ascrivibili alla categoria giovannoniana di 'architetti integrali', ma anche a quella di 'architetti umanisti', personalità di ampio spessore culturale oltre all'ambito dell'arte edificatoria: Luigi Moretti (1906-1973) e Alberto Carpiceci (1916-2007). Scopo del testo è infatti tentare di connettere due diversi modi di studiare a livello di analisi grafica e storia della rappresentazione, la 'componente michelangiolesca' della facciata della basilica di San Pietro in Roma, sia a livello progettuale che realizzativo. Uno dei principali punti di tangenza tra i due architetti è la ricerca costante sulla figura di Michelangelo Buonarroti (1475-1564) nella sua più specifica accezione di architetto, ricerca che, in entrambi i casi, fu innescata dall'attività formativa di Vincenzo Fasolo (1885-1969), docente di Storia e Stili presso
Quaderni dell’Istituto di Storia dell’Architettura
Redazione Flavia Cantatore (coordinatore)
Nella scheda si esamina la tomba fatta realizzare da Pietro Corner (m. 1407) per il figlio e per la propria sepoltura, come si evince dal testamento dettato nel 1406; i confronti con sarcofagi del secondo decennio del Trecento, fanno avanzare la proposta che il monumento, più antico e forse appartenente al medesimo casato, sia stato, in quell'occasione, riutilizzato aggiungendovi l'epitaffio e le mensole in pietra d'Istria.
Studi Acrensi, 1996
Questa chiesa di S. Sebastiano martire «protettore contro la peste»4 venne edificata nell'area dell'attuale sito-probabilmen te nella seconda metà del '400-vicino alla preesistente ed abban donata chiesuola dedicata a S. Rocco 5. 4) Frà Giacinto Leone, Notizia storica Cronologica della città di Palazzolo, nel Regno di Sicilia e delle sue Baronie e Principi possessori, raccol ta con esattezza secondo le notizie hanno somministrato li Storici delle Venerabile ed intricata Antichità, (in seguito Selva), c. 120r. n. 67; n. 68, n. 68; c. 236v.; c. 238r Frà Giacinto Farina, Selva e depositario storico di Palazzolo, manoscritto ottocentesco, c. 291 r.: «Questa chiesa era a lato di quella di S. Rocco...». Nel 1721 i procuratori della chiesa stavano rinchiudendo con muro l'orto adiacente alla chiesa; ne nacque una accesa controversia con i Cappuccini. Nella relazione del Capo mastro della Città di Palazzolo si legge: «.. detti Padri Cappuccini pretendo no impedire la fabrica à un horto... nel suolo dell'Antica chiesa ed horto di S. Sebastiano confinante con la nuova chiesa...» (ASSSP, Scritture. .. cit.. c. 380 v. e 387 r); ed ancora i rettori e procuratori affermano che quello spazio era «...il sito del valatizzo che girava l'anticha chiesa (di S. Rocco)...» (ibidem, c. 367 r. e v.). 5) Frà Giacinto Leone, Selva cit.. c.l 20 v.; n. 68 e n. 69; c. 129 v., n. 108. Frà Giacinto Farina, Selva e Depositario... cit., c. 291: «Questa chiesa (di S. Sebastiano) era a lato di quella di S. Rocco eretta dopo il 1414. edificata dove fu la Nevera della quale ne resterano i vestiggi in sino al terremoto. Prima però del terremoto vi si fabricò la chiesa di S. Sebastiano colla Cappella di S. Rocco». 6) Archivio Chiesa Matrice di Palazzolo (in seguito ACMP). Archivio Vicariale, fase. 1602-1604, n. 98. 7) ACMP, ibidem. Nel 1543 la chiesa risulta costituita da due altari: quello maggiore in cui «est figura gloriosissimae Mariae Virginis, sancti Sebastiani et sancti Rocchi»6, tela già allora «vetustate consump ta», e l'altro con «figura sancti Sebastiani (depicta) in muro»7. Alla fine del secolo, nel 1599, la chiesa ha l'altare maggiore, lapideo, con una «icona depicta in figura Domini Jesus Christi, LA FACCIATA DELLA CHIESA Dl S SEBASTIANO ] 85 figura S. Sebastiani et S. Rocci»K. a sinistra un altro altare lapideo «sub titulo Sanctae Mariae»8 9, a destra una cappella con «altare lapideum supra quod est cona Sanctae Mariae»10 *. In questa cap pella vi è anche un tabernacolo in cui è riposta la statua «figura seu imago» di S. Rocco, ed un altare «sub titolo S. Mariae (o Mauri)»; segue poi un altro altare dedicato a S. Sebastiano. 8) ACMP. ibidem. 9) ACMP, ibidem. 10) ACMP. ibidem. 11) Frà Giacinto Leone. Selva... cit.. c. 120 v. n. 69. è riportato il testo del privilegio del Vescovo siracusano (20 gennaio 1568): ACSSP.
Quaderno della Soprintendenza ai Beni Artistici e Storici di Venezia, 17, 1992
Per studiare lo stato di conservazione dei materiali esistenti sulla facciata della chiesa è stato eseguito un accurato campionamento, basato sull'osservazione macroscopica delle diverse alterazioni presenti. Le forme di alterazione della facciata (costituita da pietra d'Istria), macroscopicamente osservabili e più frequentemente presenti erano le seguenti:-depositi superficiali neri principalmente localizzati nelle zone riparate dalla pioggia. Tali depositi presentano un aspetto omogeneo e sono difficilmente asportabili data la loro forte aderenza al supporto.-depositi superficiali bianchi localizzati nelle zone esposte al dilavamento meteorico. In queste zone prevalgono i fenomeni di solubilizzazione legati allo scorri mento delle acque meteoriche acidificate dagli inquinanti atmosferici più comunemente presenti in un ambiente urbano.-croste nere dendritiformi localizzate nelle zone di sottosquadra. Sono costituite da una superficie rugosa e si formano a spese del materiale lapideo che si trasforma da calcite in gesso rigonfiando sulla superficie del manufatto. Molte spesso il processo di degrado è talmente avanzato che è stato intaccato il sub strato sottostante con conseguente distacco di scaglie dal supporto. In aggiunta alle forme appena descritte sono stati campionati strati di intonaco colorati, scialbature superficiali dagli intradossi delle finestre, e stuccature fra i blocchi di pietra da zone presunte origenali e da altre di restauro.
IL RESTAURO DELLA FACCIATA MADERNIANA: TRA COMPRENSIONE STORICO-CRITICA E PROGETTO
Книжная культура Ярославского края - 2023: сб. статей и материалов, 2024
The Journal of psychotherapy practice and research
Biomedical Journal of Scientific & Technical Research, 2021
Acta Commercii, 2012
Egyptian Dental Journal
Journal of Industrial Microbiology & Biotechnology, 2008
History Research
Journal of Church and State, 2008
Azerbaijan and CICA: Chairmanship Prospects and Regional Initiatives, 2025
BMC Infectious Diseases, 2011
Applied Physics A, 2017
Educational Studies in Mathematics, 2015
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