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DAVIDE MASTROIANNI Paesaggi antichi dell'Abruzzo Teramano. Per una definizione dell'Ager Hatrianus

POSTER SESSION LANDSCAPE ARCHAEOLOGY - SESSIONE III “GET USED TO: applicazioni GIS per la ricostruzione dei paesaggi” DAVIDE MASTROIANNI Paesaggi antichi dell’Abruzzo Teramano. Per una definizione dell’Ager Hatrianus Plinio, nella descrizione della Regio V Augustea, elenca, da sud verso nord, i centri abitati costieri e paracostieri, gli idronimi e le comunità che li abitavano. La prima città menzionata è Hadria, l’odierna Atri, in provincia di Teramo, in Abruzzo, abitata dagli “adriani”. Il Liber Coloniarium cita che la città, nel corso del suo processo di romanizzazione, passando da colonia latina a municipium, fu riorganizzata come segue: il territorio di Hatria (Atri) <fu assegnato> con limiti che guardano verso il mare e con limiti gallici, che noi chiamiamo decumani e cardini. È delimitato con arche, sponde, canali, e canali di drenaggio che si costruiscono con tegole. In altri luoghi invero con muri, muretti a secco, mucchi e pile di pietre, pietre non rifinite, termini augustei, e il corso di fiumi. Dalle ricerche condotte emerge un quadro molto ben preciso. Grazie all’utilizzo dei poligoni di Thiessen è emerso che l’Ager Hatrianus era racchiuso all’interno di limiti geoidrografici costituiti dal Vomano a nord, dal Mavone e da un tratto del Fino ad ovest, dal Fino e dal Saline a sud e dal mare Adriatico ad est. All’interno di questo esteso quadrilatero sono state riconosciute due macroaree: una costiera, avente come fulcro culturale, economico e politico la città di Hatria, ricca di versanti collinari coltivati a vite, aree dove si produceva ceramica e, soprattutto, uno scalo portuale, il porto romano presso Torre di Cerrano e una statio (ad Macrinu), in grado di gestire e mantenere scambi e commerci attraverso l’Adriatico; l’altra interna montana, il cui centro corrisponde all’odierno territorio di Cellino Attanasio che, con i vici di località Monte Cellino Vecchio, Telesio, Case di Sante, i numerosi abitati rustici, le fasce collinari e di media pianura lungo il fiume Vomano, dove sono state riconosciute le suddivisioni agrarie di età augustea votate allo sfruttamento agricolo e pastorale, formerebbe un grande distretto rurale. La presenza di ben tre vici, in un’area così ristretta, testimonia l’importanza del territorio di Cellino Attanasio. È verosimile affermare che questi costituissero, nell’Ager Hatrianus, il pagus di Cillinam (figg. 1, 2), un modello autonomo e amministrativo già esistente nel periodo italico e che, in seguito alla guerra sociale, esso si presentasse come un vasto distretto rurale, costituito da vici (Monte Cellino Vecchio, Telesio e Case di Sante) e/o villaggi isolati insieme ad abitati d’altura, con carattere difensivo, posti in punti elevata. L’elemento di carattere cultuale, sociale, economica e amministrativa era costituito dal templum, comune a tutto il pagus, che poteva essere separato dai vici o all’interno di uno di essi (vicus e templum di Monte Cellino Vecchio) e pertinente all’intera comunità vicana. In età augustea il territorio fu oggetto di nuove assegnazioni tanto da accrescere le dimensioni complessive dell’agro di pertinenza della colonia. Il Liber Coloniarium cita che Hatria, fu riorganizzata con decumani e cardini orientati verso il mare e con limiti gallici, sponde, canali di drenaggio. In altri luoghi, ovvero fuori dalla città con muretti a secco, mucchi di pietre, pietre non rifinite, termini augustei, e il corso di fiumi. Attraverso l’analisi delle tavolette IGM 1:25000 e delle ortofoto del Regione Abruzzo disponibili per l’area oggetto della ricerca, è stato possibile individuare e ricostruire, nei limiti del caso, le suddivisioni agrarie di alcune aeree in quadrati di 16x16 actus (567,69 m), grazie al riconoscimento e alla persistenza nel paesaggio di elementi quali strade, sentieri e confini, anche perché è apparsa improbabile una loro ripetizione casuale a distanze regolari e con il medesimo orientamento, e la posizione e la distribuzione di IAS 2020. 19-20 novembre 2020. Online conference insediamenti a carattere rustico e produttivo ubicate nelle aree di pianura (fig. 3). Per quanto riguarda l’area costiera dell’Ager Hatrianus, i dati archeologici permettono di ricostruire un paesaggio costituito da ville e numerosi abitati a carattere produttivo, consentendo ad Hatria un ruolo primario nella produzione di ceramica fine da mensa, anfore vinarie e laterizi impiegati negli edifici pubblici. Attorno alla città romana, si svilupparono una serie di abitati disposti lungo i crinali collinari che si affacciavano sul tracciato antico che collegava la Statio ad Salinas alla città romana. In conclusione, l’Ager Hatrianus risulta suddiviso in due macroaree ben distinte da spartiacque geografici e da ambiti di carattere insediativo, adattandosi alla particolare conformazione del paesaggio, mentre in aree di bassa pianura sono evidenti le suddivisioni di età augustea. I perimetri del territorio sono maggiormente delineati dalla presenza di santuari di confine o frontiera e insediamenti di carattere vicano che si collocano nei pressi degli stessi santuari o in prossimità di snodi viari. Il sistema insediativo costiero, completamente diverso da quello montano, ha nella città di Hatria, il fulcro culturale, economico e politico dell’Ager Hadrianus; questo è ricco di aree collinari a sfruttamento vitivinicolo, con zone di produzione ceramica e un porto in grado di gestire e mantenere scambi e commerci con l’Adriatico. Il territorio è caratterizzato dall’assenza di abitati rustici, a parte il solo caso di Colle S. Giovanni ad Atri, e dalla massiccia presenza di abitati minori collegati ad un sistema di grandi ville a carattere residenziale e produttivo; infatti, tracce di cospicuo materiale anforaceo e ceramico provengono da numerose ville rustiche dislocate lungo l’area costiera dove si producevano, in maniera notevole, anfore del tipo Lamboglia 2, Dressel 2/4 e Dressel 6. Numerose le attestazioni della leggenda HAT sui tappi delle anfore, legato al nome della città e del vino atriano, celebrato nelle fonti dagli autori antichi. Il territorio interno-montano ha come centro il pagus di Cillinam insieme ai vici di Monte Cellino Vecchio, Telesio e Case di Sante, i numerosi abitati rustici e le sue fasce collinari e di media pianura prospicenti il Vomano votate allo sfruttamento agricolo e pastorale. Così facendo, Hatria, non potendo certamente gestire un territorio così vasto, riesce a garantire un maggiore controllo dei flussi commerciali lungo i confini settentrionali e meridionali. Si vengono così a costituire due direttrici fondamentali dell’Ager lungo i due spartiacque di confine che hanno nel vicus di San Rustico a Basciano lo snodo principale di partenza. Vie che, intersecandosi con quella principale interna per Hatria garantivano il collegamento tra terra e mare, garantendo un’economia florida all’interno del territorio atriano. Davide Mastroianni Ricercatore indipendente davidemastroianni@yahoo.it 2 IAS 2020. 19-20 novembre 2020. Online conference Fig. 1 – Monte Cellino Vecchio. Sito del vicus. Fig. 2 – Ricostruzione del pagus di Cillinam, con i tre vici di pertinenza, gli abitati rustici e le suddivisioni agrarie di età augustea. 3 IAS 2020. 19-20 novembre 2020. Online conference Fig. 3 – Ricostruzione dell’Ager Hatrianus costiero e montano. Fig. 4 – Cellino Attanasio. Le tracce della suddivisione augustea lungo il Vomano. Il testo e le immagini qui presentati sono di proprietà dell’Autore e saranno oggetto di pubblicazione negli Atti del Convegno. 4








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