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LORENZO FORNACIARI Roma-Pendici nord-orientali del Palatino: la gestione del dato archeologico dallo scavo all'edizione

POSTER SESSION DIGITAL HUMANITIES - SESSIONE II “Metodi e strumenti digitali per l’analisi e l’interpretazione dei contesti archeologici” LORENZO FORNACIARI Roma – Pendici nord-orientali del Palatino: la gestione del dato archeologico dallo scavo all’edizione. L’area compresa tra la valle del Colosseo, le pendici nord-orientali del Palatino e la Velia è stata interessata da scavi e ricerche condotte a partire dal 1986 dal Dipartimento di Scienze dell’Antichità della Sapienza - Università di Roma. Al termine di una prima fase di indagini intorno al sito della Meta Sudans, a partire dal 2001, l’attenzione degli studiosi si è concentrata sulle vicine pendici del Palatino, con la finalità di riallacciare le connessioni tra valle e collina, che la storia del sito e le attività di spoglio post-antiche avevano interrotto. Terminato lo scavo, l’équipe di ricerca è oggi impegnata nell’attività di analisi e sistematizzazione delle informazioni raccolte sul campo, allo scopo di elaborare ipotesi interpretative e ricostruttive multi-temporali su questo settore della città antica. L’analisi multi-scalare che, a partire dalle singole unità stratigrafiche e dalla relativa documentazione analitica e di sintesi, ha permesso di delineare le forme del paesaggio antico si sviluppa interamente all’interno di un GIS infra-site. Ad oggi il dataset in GIS si compone di una planimetria generale di tutto lo scavo, ampliata con i dati relativi alle vicende insediative del Palatino nel suo complesso, ma anche della valle del Colosseo e della Velia, ripercorse attraverso la bibliografia e i dati d’archivio e il corretto posizionamento delle evidenze note. Inoltre, ai fini della ricostruzione geomorfologica antica, sono stati recuperati e messi a sistema tutti i dati relativi ad affioramenti del substrato geologico e/o ad indagini geognostiche quali carotaggi meccanici e prospezioni georadar e geoelettriche (fig. 1). L’edizione dei contesti medio-repubblicani, ormai in corso di stampa, è stata l’occasione per una revisione generale della documentazione relativa al IV-III secolo a.C., conclusasi con la realizzazione di sezioni stratigrafiche periodizzate, piante di fase e piante ricostruttive (fig. 2). In particolare, per la realizzazione delle piante di fase, è stata messa a punto una metodologia di analisi e acquisizione della documentazione di scavo concepita per essere applicabile indistintamente all’intera sequenza stratigrafica del sito. Occorre precisare che il flusso di lavoro è caratterizzato da procedure non automatiche per le quali resta imprescindibile il contributo dello studioso: è per la sola fase di estrazione dei dati che ci si affida a formule di interrogazione automatiche (fig. 3). In sintesi, il flusso di lavoro non modifica la metodologia tradizionale ma piuttosto ne costituisce la trasposizione in ambiente GIS, con il vantaggio di archiviare digitalmente e mettere a sistema le informazioni processate e di contestualizzarle all’interno un contesto più ampio allo scopo di formulare ipotesi ricostruttive multi-temporali (fig. 4). Sebbene siano noti applicativi informatici in grado di produrre automaticamente piante di periodo e/ o di fase, tuttavia, per essere efficaci e speditivi, occorre che questi siano previsti a partire dalla prima unità stratigrafica scavata e che l’archiviazione delle informazioni raccolte sul campo proceda IAS 2020. 19-20 novembre 2020. Online conference di pari passo con l’avanzamento dello scavo. Nel nostro caso, durante più di 30 anni di indagini, le ricerca è stata accompagnata da un continuo rinnovamento tecnologico il cui esito si è concretizzato in un insieme di esperienze diversificate. Oggi il nostro compito è quello di recuperare e far convivere tutte queste esperienze attraverso una metodologia flessibile e ad hoc. Si aggiunge, in vista di un’edizione, la difficoltà ad adottare in maniera sistematica quegli standard grafici, da tempo consolidati nella pratica archeologica, in grado di tradurre attraverso simbologie convenzionali diverse informazioni afferenti all’interpretazione stratigrafica della sequenza. Per concludere, di fronte alle nuove possibilità di comunicazione e di trasmissione del sapere, l’esperienza presso le pendici nord-orientali del Palatino ci conduce ad una riflessione su quegli standard e sulla possibilità di innovarli alla luce di un mutato contesto tecnologico e metodologico. Lorenzo Fornaciari Dottorando Università degli Studi di Salerno lorenzo.fornaciari88@gmail.com. 2 IAS 2020. 19-20 novembre 2020. Online conference Fig. 1 - Il sistema informativo territoriale archeologico. 3 IAS 2020. 19-20 novembre 2020. Online conference Fig. 2 - Sezione periodizzata, pianta di fase e pianta ricostruttiva. Fig. 3 - Il trattamento in GIS di sezioni periodizzate e piante di fase. 4 IAS 2020. 19-20 novembre 2020. Online conference Fig. 4 - Sovrapposizione dell'impianto stradale di inizio IV sec. a.C. con la ricostruzione della geomorfologia pre-urbana. Il testo e le immagini qui presentati sono di proprietà dell’Autore e saranno oggetto di pubblicazione negli Atti del Convegno. 5








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