Talks by Caterina Cappuccio
Le relazioni fra il capitolo eusebiano e il papato
L'invasione mongola dell'Europa occidentale nel 1241 determinò un cambiamento epocale nelle comun... more L'invasione mongola dell'Europa occidentale nel 1241 determinò un cambiamento epocale nelle comunicazioni tra l'Europa latina e l'Estremo Oriente. Si sviluppò la consapevolezza dell'urgenza di contatti diretti con il Gran Khan e gli altri sovrani mongoli per concludere un'alleanza di pace con le terre cristiane, che avrebbe portato anche alla riconquista dei territori perduti in Terra Santa. Allo stesso tempo, la Sede Apostolica riconobbe nell’incontro con l'Imperium Tartarorum la possibilità di conquistare nuovi fedeli. A questo scopo, dalla metà del XIII allo scoppio della peste, i papi inviarono diversi gruppi di legati e missionari in Estremo Oriente. Attraverso queste legazioni, di cui i francescani erano i principali attori, si scambiavano conoscenze e si creavano istituzioni diocesane.
Mentre la storiografia si è concentrata principalmente sui resoconti di viaggio dei primi inviati - come Giovanni di Pian di Carpine e Guglielmo di Rubruk – non è ancora stato realizzato alcuno studio specifico sullo sviluppo delle relazioni diplomatiche tra la Sede Apostolica e i governanti mongoli. In questa direzione si inserisce il progetto Lateinische Kirche im Sondermodus? finanziato dalla DFG (Deutsche Forschungsgemeinschaft) che si propone di realizzare un'edizione critica secondo criteri moderni delle fonti papali riguardanti i Mongoli nel XIV secolo, accompagnata da commento storico introduttivo. Il motivo per cui ci si concentra sulle fonti papali è che esse costituiscono la parte principale delle fonti diplomatiche riguardanti i Mongoli; la Curia romana era già consapevole della loro importanza nel XIV secolo, come testimonia chiaramente il Registro Vaticano 62, una raccolta di lettere sul rapporto del papato con infedeli e scismatici.
Papstzoom -Bergische Universität Wuppertal, 10.6.2021
Die päpstliche Kapelle vor Ort: Das Fallbeispiel Novara
Bertinoro, convegno della medievistica italiana, 14-16 giugno 2018
Vorsitz: Susanne Rischpler 09.15-09.45 Lukas-Daniel Barwitzki (Zürich): Strategien und Medien der... more Vorsitz: Susanne Rischpler 09.15-09.45 Lukas-Daniel Barwitzki (Zürich): Strategien und Medien der Wissensspeicherung und -übertragung in spätmittelalterlichen Klöstern. Die Klöster Einsiedeln, Königsfelden, Rüthi und Allerheiligen SH) in vergleichender Perspektive (14.
Papers by Caterina Cappuccio
DOAJ (DOAJ: Directory of Open Access Journals), Dec 1, 2022
Il contributo intende analizzare il nesso tra la cappella papale e le scuole cattedrali, sottolin... more Il contributo intende analizzare il nesso tra la cappella papale e le scuole cattedrali, sottolineando così il legame tra il papato e la formazione dei chierici nel pieno XII e XIII secolo. Sulla scorta della storiografia sulle scuole e sui capitoli cattedrali, ho inteso analizzare tale legame prima prendendo in esame gli esempi espliciti sull´ istruzione dei membri della cappella papale, poi, in un secondo momento, i segnali della loro educazione a partire dai compiti loro assegnati. Infine, ho segnalato il legame tra la cappella papale e le scuole cattedrali sulla base della presenza dei suddiaconi papali proprio là dove era presente una prestigiosa scuola cattedrale.
Ross Balzaretti, The Lands of Saint Ambrose. Monks and Society in Early Medieval Milan, Turnhout ... more Ross Balzaretti, The Lands of Saint Ambrose. Monks and Society in Early Medieval Milan, Turnhout (Brepols) 2018, XVIII–640 p., 17 b/w fig. (Studies in the Early Medieval Ages, 44), ISBN 978-2-503-50977-8, EUR 125,00.
Wissen im mittelalterlichen Gemeinschaften, 2022
In this contribution I will show that members of the roman clergy were already present in the the... more In this contribution I will show that members of the roman clergy were already present in the theological school of Paris by the 12th century. Through an analysis of the mentions in the sources, the establishment of a network between the roman curia, the cardinalate, and the schools of Paris will be highlighted
Manifestare e contrastare il dissenso (sec. XI-XIV), 2023
The complex interactions between the papacy and cathedral chapters have been investigated by hist... more The complex interactions between the papacy and cathedral chapters have been investigated by historians more than once. These relations were strongly marked by the tension between norm and practice, as the conferring of benefices by the Apostolic See on clerics clearly shows. The manifestation of dissent outlined in this contribution is inserted in the space left free in the dialectic between norm and practice. The analysis of some cases of resistance that cathedral chapters showed to papal provisions for the clerics belonging to the papal chapel during Innocent III’s pontificate highlights how the manifestation of dissent must be interpreted primarily as an integral part of the interaction between a plurality of subjects. It was above all the necessity of the cathedral chapters to participate in the decision-making processes regarding the conferring of prebends that provoked the manifestation of dissent from the papal directives.
L'universalità del papato, 2022
In the context of the implementation of the Petrine primacy and its universality, the instruments... more In the context of the implementation of the Petrine primacy and its universality, the instruments employed for this purpose by the Apostolic See play a far from secondary role, and the papal chapel is to be included among them. Indeed, historiography has in recent decades repeatedly dwelt on a so-called middle floor of the papal curia, highlighting the essential task performed by these clerics in the communication between centre and periphery. After underlining the essential peculiarities of this institution of the Roman curia, the contribution highlights its areas of action, particularly in the local area. Finally, particular emphasis is given, with regard to the role of the papal chapel within the Roman curia, to the link between the papal chapel and the college of cardinals.
I Quaderni Del m.æ.S. - Journal of Mediæ Ætatis Sodalicium, 20, 2022
Il contributo intende analizzare il nesso tra la cappella papale e le scuole cattedrali, sottolin... more Il contributo intende analizzare il nesso tra la cappella papale e le scuole cattedrali, sottolineando così il legame tra il papato e la formazione dei chierici nel pieno XII e XIII secolo. Sulla scorta della storiografia sulle scuole e sui capitoli cattedrali, ho inteso analizzare tale legame prima prendendo in esame gli esempi espliciti sull´ istruzione dei membri della cappella papale, poi, in un secondo momento, i segnali della loro educazione a partire dai compiti loro assegnati. Infine, ho segnalato il legame tra la cappella papale e le scuole cattedrali sulla base della presenza dei suddiaconi papali proprio là dove era presente una prestigiosa scuola cattedrale.
Rom und die Provinzen bedienten sich seit der Zeit der Reformpäpste nicht mehr nur des Briefwechs... more Rom und die Provinzen bedienten sich seit der Zeit der Reformpäpste nicht mehr nur des Briefwechsels oder anderer traditioneller Mittel der Kommunikation (Konzilien, Synoden, Predigten), 1 sondern setzten verstärkt auch Personen ein, welche die Beziehungen zwischen dem Papst und den Regionen festigen sollten. Die Päpste benutzten zunehmend unterschiedliche Methoden, um ihre Präsenz innerhalb der Ortskirchen zu stärken. Den Dialog in einer größeren Institution zu thematisieren bedeutet auch, Formen "non-verbaler" Kommunikation einzubeziehen. Die Form des Dialoges, die hier untersucht wird, beinhaltet ein Phänomen, das in unterschiedlichen Entwicklungen und Ausformungen in der gesamten Christianitas zu beobachten ist. Hierbei handelt es sich um die Präsenz von Mitgliedern der päpstlichen Kapelle in den lokalen Domkapiteln. Im Folgenden konzentriere ich mich auf den besonderen Fall der Kirchenprovinz Mailand, die in dieser Zeit die Lombardei, Piemont und Ligurien umfasste 2 , auf eine bestimmte Zeit, den Pontifikat Innozenz' III. (1198-1216) 3 , und auf eine besondere Institution, die päpstliche Kapelle. Die Forschung hat bereits mehrere Formen von Kommunikation identifiziert: die päpstlichen Gesandten (die Legaten in primis), die päpstliche Delegationsgerichtbarkeit und nicht zuletzt die Mitglieder der päpstlichen Kapelle. Letztere waren in den lokalen Domkapiteln als Kanoniker tätig, trotz -oder gerade auf Grund -ihrer engen Beziehung zur Person des Papstes. 4 Das Papsttum war auf die Anbindung der lokalen Kapitel angewiesen. Da die Mitglieder der päpstlichen Kapelle zugleich Kanoniker waren, vermochten sie die Kirche von Innen heraus zu gestalten und neue Beziehungen mit den Regionen zu knüpfen. Die Besonderheit der päpstlichen Kapelle als herausragendes Mittel der Kommunikation ist damit zu begründen: Zum einen stellte die päpstliche Kapelle dazu befähigte Gesandte, die Entscheidungen des Papstes in den lokalen Kirchen vermittelten. Zum anderen gehörte es zu den alltäglichen Handlungen der päpstlichen Subdiakone, in den lokalen Domkapiteln als päpstliches Sprachrohr zu fungieren. Diese Tatsache erlaubt es, von einer realen Form des Dialoges zu sprechen, da die päpstlichen Kapläne und Subdiakone ein Beispiel der Integration zwischen Kurie und Kirche bildeten. Dies wird aus den lokalen Handlungen der Mitglieder der päpstlichen Kapelle und aus der generellen Zustimmung der Kapitel zu den Subdiakonen ersichtlich. 5 Wie fand dieser Dialog praktisch statt? Es handelt sich hier um eine Form von nonverbaler Kommunikation, die in den einzelnen Fällen und Handlungen zwischen der römischen Kurie und
Conference Presentations by Caterina Cappuccio
Presenza-assenza. Meccanismi dell'Istituzionalità nella 'societas christiana' (secoli IX-XIII), 2021
I testi contenuti in questo volume sono stati valutati con il sistema double-blind peer review. L... more I testi contenuti in questo volume sono stati valutati con il sistema double-blind peer review. La pubblicazione di questo volume ha ricevuto il contributo finanziario dell'Università Cattolica (fondi D.3.1. 2021), sulla base di una valutazione dei risultati della ricerca in essa espressa. La pubblicazione è inoltre finanziata dal CESIME e dal Dipartimento di Studi medioevali, umanistici e rinascimentali. www.vitaepensiero.it Le fotocopie per uso personale del lettore possono essere effettuate nei limiti del 15% di ciascun volume dietro pagamento alla SIAE del compenso previsto dall'art. 68, commi 4 e 5, della legge 22 aprile 1941 n. 633. Le fotocopie effettuate per finalità di carattere professionale, economico o commerciale o comunque per uso diverso da quello personale possono essere effettuate a seguito di specifica autorizzazione rilasciata da CLEARedi, Centro Licenze e Autorizzazioni per le Riproduzioni Editoriali,
Wird der Anspruch auf universale Geltung des Jurisdiktionsprimats bereits in den Schreiben der Pä... more Wird der Anspruch auf universale Geltung des Jurisdiktionsprimats bereits in den Schreiben der Päpste des 5. Jahrhunderts ersicht-lich, war seine finale Umsetzung bis zur sogenannten "papstge-schichtlichen Wende" die größte Herausforderung für das mittel-alterliche Papsttum. Die mit dem Reformpapsttum einhergehende Umstrukturierung der päpstlichen Verwaltung führte dazu, dass die Umsetzung der kirchenrechtlichen Normen mit Hilfe von entspre-chenden Instrumenten durchgesetzt werden konnte. Die römische Kurie verfügte spätestens ab dem 12. Jahrhundert über einen bes-tens ausgebildeten und organisierten Mitarbeiterstab, der es dem Papsttum schließlich auch ermöglichte, seine Herrschaft im Pat-rimonium Petri zur Geltung zu bringen sowie dieses zu verwalten. Die internationale Nachwuchstagung bietet Doktorandinnen und Doktoranden die Möglichkeit, in den wissenschaftlichen Austausch mit etablierten Forscherinnen und Forschern der Mediävistik zu tre-ten. Dabei soll es vor allem darum gehen, Bezugspunkte zwischen den Diskursen über den Universalepiskopat, dessen Genese und seiner effektiven Umsetzung durch die angewandten Instrumente herzustellen. Auf welche normativen Konzepte griff das Papsttum realiter zurück, um den Universalepiskopat in die Tat umzusetzen? Welche Instrumente hat das Papsttum benutzt, um seine univer-sale Herrschaft auszuüben? Wie wurden diese in der kirchlichen Peripherie angenommen? Fotos:
The chaplains of Gregory IX in the struggle against Frederick II in Lombardy and Patrimonium Petr... more The chaplains of Gregory IX in the struggle against Frederick II in Lombardy and Patrimonium Petri
Aalborg 29.6.2018
Drafts by Caterina Cappuccio
La Riforma ecclesiastica dell’XI secolo ha visto un considerevole cambiamento soprattutto nella c... more La Riforma ecclesiastica dell’XI secolo ha visto un considerevole cambiamento soprattutto nella concezione e nell’autocoscienza propria dei pontefici. Tratto caratteristico della svolta individuata da Rudolf Schieffer è da considerare senz’altro il passaggio da una Chiesa “episcopale” a una Chiesa fortemente gerarchica e incentrata sull’autorità della Sede Apostolica, le cui pretese universalistiche vanno via via sempre più definendosi. Non sorprende, dunque, che proprio in un momento di così grande cambiamento vedano la luce strumenti nuovi a servizio del papato. Già Reinhard Elze nella sua Dissertationsschrift del 1944 collocava l’origine della cappella papale nell’XI secolo e la poneva nel solco del già affermato modello della cappella imperiale. Lo studio della genesi e delle prime linee di sviluppo di questa importante istituzione del papato, con particolare attenzione alle sue prime attestazioni, sarà oggetto della riflessione proposta. La stretta compenetrazione tra i poteri universali propria dell’XI secolo rende inoltre necessaria un’indagine che si occupi in maniera adeguata dell’imitatio del modello imperiale anche per quanto riguarda le origini della cappella papale.
Se da un lato emerge nella documentazione da subito un gruppo di persone chiaramente identificabile grazie ai termini subdiaconus o capellanus noster, rimane pur vero che gli incarichi a questi affidati sono tra i più diversi. E se in alcune personalità è già identificabile la funzione poi nel tempo sempre più chiara di raccordo tra il centro della cristianità e le chiese locali, è altresì evidente la presenza di un gruppo di suddiaconi e cappellani prettamente “romani” o, quantomeno, alle strette dipendenze del pontefice.
Pertanto l’analisi di alcune tra le prime attestazioni del gruppo di cappellani e suddiaconi papali, lo studio delle loro biografie, con particolare attenzione alle funzioni e ai compiti svolti da questi personaggi, verrà messo a confronto con la parallela istituzione imperiale, mettendo in rilievo analogie e differenze tra le due realtà istituzionali.
Workshops/Seminars organized by Caterina Cappuccio
Durante il corso a cadenza quindicinale verranno presentate alcune ricerche attualmente in corso ... more Durante il corso a cadenza quindicinale verranno presentate alcune ricerche attualmente in corso svolte da dottorandi, dottorande e post-doc. É possibile chiedere il link per connettersi alle singole sessioni mandando una mail a cappuccio@uni-wuppertal.de
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Talks by Caterina Cappuccio
Mentre la storiografia si è concentrata principalmente sui resoconti di viaggio dei primi inviati - come Giovanni di Pian di Carpine e Guglielmo di Rubruk – non è ancora stato realizzato alcuno studio specifico sullo sviluppo delle relazioni diplomatiche tra la Sede Apostolica e i governanti mongoli. In questa direzione si inserisce il progetto Lateinische Kirche im Sondermodus? finanziato dalla DFG (Deutsche Forschungsgemeinschaft) che si propone di realizzare un'edizione critica secondo criteri moderni delle fonti papali riguardanti i Mongoli nel XIV secolo, accompagnata da commento storico introduttivo. Il motivo per cui ci si concentra sulle fonti papali è che esse costituiscono la parte principale delle fonti diplomatiche riguardanti i Mongoli; la Curia romana era già consapevole della loro importanza nel XIV secolo, come testimonia chiaramente il Registro Vaticano 62, una raccolta di lettere sul rapporto del papato con infedeli e scismatici.
Papers by Caterina Cappuccio
http://storiadellachiesainitalia.vitaepensiero.it/
Conference Presentations by Caterina Cappuccio
Aalborg 29.6.2018
Drafts by Caterina Cappuccio
Se da un lato emerge nella documentazione da subito un gruppo di persone chiaramente identificabile grazie ai termini subdiaconus o capellanus noster, rimane pur vero che gli incarichi a questi affidati sono tra i più diversi. E se in alcune personalità è già identificabile la funzione poi nel tempo sempre più chiara di raccordo tra il centro della cristianità e le chiese locali, è altresì evidente la presenza di un gruppo di suddiaconi e cappellani prettamente “romani” o, quantomeno, alle strette dipendenze del pontefice.
Pertanto l’analisi di alcune tra le prime attestazioni del gruppo di cappellani e suddiaconi papali, lo studio delle loro biografie, con particolare attenzione alle funzioni e ai compiti svolti da questi personaggi, verrà messo a confronto con la parallela istituzione imperiale, mettendo in rilievo analogie e differenze tra le due realtà istituzionali.
Workshops/Seminars organized by Caterina Cappuccio
Mentre la storiografia si è concentrata principalmente sui resoconti di viaggio dei primi inviati - come Giovanni di Pian di Carpine e Guglielmo di Rubruk – non è ancora stato realizzato alcuno studio specifico sullo sviluppo delle relazioni diplomatiche tra la Sede Apostolica e i governanti mongoli. In questa direzione si inserisce il progetto Lateinische Kirche im Sondermodus? finanziato dalla DFG (Deutsche Forschungsgemeinschaft) che si propone di realizzare un'edizione critica secondo criteri moderni delle fonti papali riguardanti i Mongoli nel XIV secolo, accompagnata da commento storico introduttivo. Il motivo per cui ci si concentra sulle fonti papali è che esse costituiscono la parte principale delle fonti diplomatiche riguardanti i Mongoli; la Curia romana era già consapevole della loro importanza nel XIV secolo, come testimonia chiaramente il Registro Vaticano 62, una raccolta di lettere sul rapporto del papato con infedeli e scismatici.
http://storiadellachiesainitalia.vitaepensiero.it/
Aalborg 29.6.2018
Se da un lato emerge nella documentazione da subito un gruppo di persone chiaramente identificabile grazie ai termini subdiaconus o capellanus noster, rimane pur vero che gli incarichi a questi affidati sono tra i più diversi. E se in alcune personalità è già identificabile la funzione poi nel tempo sempre più chiara di raccordo tra il centro della cristianità e le chiese locali, è altresì evidente la presenza di un gruppo di suddiaconi e cappellani prettamente “romani” o, quantomeno, alle strette dipendenze del pontefice.
Pertanto l’analisi di alcune tra le prime attestazioni del gruppo di cappellani e suddiaconi papali, lo studio delle loro biografie, con particolare attenzione alle funzioni e ai compiti svolti da questi personaggi, verrà messo a confronto con la parallela istituzione imperiale, mettendo in rilievo analogie e differenze tra le due realtà istituzionali.
zoom access cappuccio@uni-wuppertal.de
Per partecipare è sufficiente inviare una mail ai contatti indicati (cappuccio@uni-wuppertal.de; giulia.zornetta@gmail.com), così da ricevere il link e la password per connettersi.