Lo Sviluppo Atipico

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LO SVILUPPO ATIPICO

Cosa è anormale?
- L’anormalità come deviazione dalla media
_ Si definisce l’anormalità tramite modello statistico
_ QI di 100 è normale; da 70 a 130 è “anormale”
- L’anormalità come deviazione dall’ideale
_ Alternativa al modello statistico
_ Chi determina cosa è “ideale”?
_ Le culture occidentali hanno “aspettative” diverse sulla normalità rispetto alle culture
orientali

Procedura diagnostica: insieme articolato di processi necessari per la diagnosi clinica (o


classificazione nosografica) e per la diagnosi funzionale.

Diagnosi clinica (o classificazione nosografica): valutazione guidata dalla ricerca di criteri che
permettono di identificare un disturbo e lo collocano nell’ambito di un sistema nosografico.
NB. La diagnosi clinica in Italia è permessa solo a psicologi e medici iscritti ai relativi albi
professionali
Diagnosi funzionale: descrizione del funzionamento della persona nel suo contesto:
- Richiede un aggiornamento periodico.
- Fa leva sulle potenzialità residue o inespresse.
- Suggerisce gli interventi da compiere.

Equipe multidisciplinare: figure e ruoli ben precisi, ma “flessibili”:


• Medico (Neuropsichiatra Infantile) e Psicologo: area testistica ed ipotesi di inquadramento
nosografico ed eziologico (ognuno per le proprie competenze).
•Tecnico della riabilitazione (logopedista): esami specifici sulle prestazioni.
•Altri professionisti sanitari.

Altre figure importanti da cui raccogliere informazioni cruciali:


•Assistente sociale: raccolta di informazioni sulle relazioni e sull’ambiente del soggetto.
•Insegnante: indicatori sul funzionamento sociale, sulle competenze scolastiche, e formulazione di
un piano educativo individualizzato o personalizzato.
I disturbi psicologici in età evolutiva
Alcuni disturbi psicologici che colpiscono i bambini
Disturbi infantili: descritti in termini di quantità del controllo che i bambini hanno su di essi
- Disturbi di mancanza del controllo (Disturbi esternalizzanti)
- Disturbi di eccesso del controllo – come le fobie, i disturbi dell’umore, e i disturbi
dell’ansia (Disturbi internalizzanti)
I disturbi infantili:
- I comportamenti di mancanza ed eccesso di controllo spesso si manifestano insieme
- Comorbilità
- Tra i disturbi del neurosviluppo troviamo: disturbo da deficit dell’attenzione e iperattività,
disturbo dello spettro dell’autismo

Disturbo da deficit di attenzione e iperattività


Pattern persistente di disattenzione e iperattività o impulsività di gran lunga superiori ai
comportamenti di questo tipo osservati nei bambini in livelli di sviluppo paragonabili
Bambini che:
- Entrano in conflitto con adulti e coetanei
- Hanno un rendimento scolastico molto basso
- Creano seri problemi di gestione della classe agli insegnanti
- Spesso mancano di autostima positiva
Caratteristiche del DDAI:
- Eccesso di attività e impulsività
- Problemi ad attenersi a regole e istruzioni
- Difficoltà a mantenere l’attenzione; difficoltà a seguire un ragionamento
- Il grado di attività inappropriato sembra diminuire durante l’adolescenza, gli altri problemi
persistono
Fattori causali del DDAI:
- Fattori biologici (differenze nel cervello a livello dei lobi frontali)
- Fattori psicologici – agenti sociali stressanti- (povertà, livelli bassi di educazione, conflitti,
separazioni coniugali, disorganizzazione familiare e difficoltà genitoriali)
Trattare l’iperattività:
- Approccio farmacologico: hanno un effetto diretto sulle regioni frontali del cervello.
Miglioramento visibile e rapido
- Terapia cognitivo-comportamentale: sono in crescendo programmi di parent training e di
formazione per i docenti (strutturazione dell’ambiente).
- Trattamento combinato
I disturbi dello spettro autistico
- Un disturbo dello sviluppo pervasivo
- Noto come autismo neonatale o infantile 
- Caratteristiche più allarmanti: • Solitudine (Gravi carenze nei rapporti socio-comunicativi) •
Anomalie del linguaggio come l’ecolalia • Tentativi di conservare la ripetitività degli eventi
- Molti bambini autistici apprendono a padroneggiare alcune abilità funzionali per il mondo
ma deficit nella teoria della mente. 
- Comportamento ossessivo autostimolatorio (interessi stereotipati e comportamenti ripetitivi
dovuti a cause biologiche e genetiche)
Cause dell’autismo: sembrano biologiche, ma non sono ancora state specificate
Trattamento dei bambini autistici:
- Uso crescente di farmaci
- La terapia del comportamento operante sembra essere la più efficace.
- Interventi principalmente psicoeducativi (ad es., metodo TEACCH) di impronta
comportamentista che sono focalizzati anche sui genitori e gli altri adulti significativi

I disturbi della condotta


Disturbo della mancanza di controllo
- Comportamento ripetitivo e persistente in cui un bambino o adolescente viola I diritti
fondamentali degli altri o le norme sociali appropriate per la sua età (litigi, uso di armi,
crudeltà verso persone e animali, furti, abusi, vandalismo, atti di bullismo)
- CAUSE: Crescenti evidenze suggeriscono un modello di correlazione evocativa geni-
ambiente: questi comportamenti, che mostrano una certa propensione ereditaria, evocano
negli altri (ad esempio, nei genitori e negli insegnanti) risposte che vanno nella direzione di
rafforzarli
Il trattamento dei disturbi della condotta:
- L’apprendimento sociale e le tecniche comportamentali
- Time out per i comportamenti inappropriati
- Programmi di intervento (per es. genitori)

Disturbi del tono dell’umore


La depressione infantile
- Stato persistente in cui l’umore basso non è giustificabile da una causa obiettivamente grave
(ad es. un lutto).
- La frequenza delle diagnosi aumenta con l’età dei bambini
- La depressione può essere al massimo grado quando il bambino raggiunge la preadolescenza
- Tasso in aumento tra i giovani maschi
- Associato a un aumento del rischio di suicidio
Le cause della depressione infantile:
- Teorie biologiche
- Teorie psicologiche e sociali
- Teorie cognitive: impotenza appresa: tipo di comportamento che risulta dalla convinzione di
essere incapaci di controllare gli eventi
Trattamento:
- Farmaci antidepressivi
- La terapia cognitivo-comportamentale: uno degli approcci più efficaci negli adolescenti
- Gli interventi psicoeducativi nei contesti scolastici devono lavorare sul senso di
autoefficacia percepita (il sentirsi in grado di controllare la situazione) e sul locus of control.
Disabilità intellettive
Disturbo che emerge in età evolutiva e che include deficit sia del funzionamento intellettivo che
adattivo nelle aree sociali e relazionali.
Le cause possono fare riferimento a sindromi genetiche (ad es., sindrome di Down) o a traumi.
Rischi principali per gli adulti che si prendono cura di questi bambini:
- Minimizzazione del problema
- Eccessiva deresponsabilizzazione e infantilizzazione dei bambini
A livello storico, importanza per la diagnosi di quattro livelli, definiti in base al quoziente
intellettivo (QI).
Le indicazioni diagnostiche per stabilire la gravità del ritardo mentale non fanno più riferimento
solo al QI, ma alle difficoltà adattive e alla quantità di supporti compensativi necessari.
Necessità di ottenere un PROFILO che identifichi punti di forza e di debolezza, da spendere in
indicazioni pratiche per rispondere ai quesiti dell’inviante.
Cambiamento culturale verso la disabilità intellettiva e cambiamento degli operatori verso il
trattamento:
(oltre ai training specifici sul potenziamento delle capacità cognitive)
- Potenziare le capacità di prendersi cura di sé stessi.
- Potenziare le capacità di comunicazione per un migliore adattamento sociale.
- Focus sulle capacità residue o inespresse.
Metodo più utilizzato per l’assessment: scale Wechsler (1939 e adattamenti successivi) .
- WPPSI (Wechsler Preschool and Primary Scale of Intelligence): dai 4 ai 6 anni e mezzo.
- WISC (Wechsler Intelligence Scale for Children): dai 5 ai 16 anni e mezzo.
- WAIS (Wechsler Adult Intelligence Scale): adulti.
- Ritardo Lieve (QI da 50 a 69; 85% dei casi): Linguaggio lievemente ritardato, con
compromissione soprattutto dell’espressione. Nei primi anni di vita, le capacità sociali sono
equiparabili ai normodotati in quasi tutti gli ambiti, sebbene l’autonomia e l’esplorazione
potrebbero essere raggiunte in ritardo. Nel periodo scolastico, difficoltà in lettura e calcolo,
e nella maggior parte delle funzioni esecutive. Incapacità di accesso al pensiero formale.
Competenze scolastiche della scuola primaria raggiunte entro i 20 anni se opportunamente
stimolate.

- Ritardo Medio (QI da 35 a 49; 10% dei casi): Sviluppo del linguaggio compromesso sia
nell’espressione che nella comprensione. Disarmonia tra abilità visuo-spaziali e linguistiche.
Le capacità sociali e relazionali possono risultare sufficienti, sebbene compromesse. Si
possono acquisire nozioni e competenze scolastiche di base (ad esempio, si può imparare a
leggere e si possono raggiungere competenze matematiche di classe seconda della scuola
primaria)

- Ritardo Grave (QI da 20 a 39; 3-4% dei casi): Sviluppo minimo del linguaggio o assenza
totale di esso. Da un punto di vista sociale, possibilità di mostrare abilità specifiche solo in
contesti protetti. Spesso si accompagnano deficit nello sviluppo motorio. Da un punto di
vista degli apprendimenti, scarsa comprensione di concetti inerenti numeri, quantità e
tempo. Possibilità di riconoscere globalmente alcune parole per le necessità elementari.
Pensiero concreto focalizzato sul momento presente.

- Ritardo Profondo (QI < 20; 1-2% dei casi): Sviluppo senso-motorio gravemente
compromesso, con scarsa o nulla capacità di prendersi cura di sé stessi. Gravi limitazioni
nella mobilità ed incontinenza. Linguaggio e processo simbolico assenti. Solo in alcuni casi,
reattività a semplici comandi e possibilità di richieste elementari. Nessun apprendimento
scolastico.

Sindromi e disturbi specifici da alterato sviluppo psicologico:


- Disturbi Specifici dell ’ Apprendimento (DSA)
- BES (Bisogni Educativi Speciali)
Che cos’è un Disturbo Specifico dell’Apprendimento?
- Interessa uno specifico dominio di abilità in modo significativo ma circoscritto, lasciando
intatto il funzionamento intellettivo generale;
- Non è la conseguenza di un altro problema;
- E’ dovuto ad una disfunzione del sistema nervoso centrale, che porta all’inefficienza di un
certo processo cognitivo;
Fattori di esclusione per la Diagnosi
Non è possibile fare diagnosi di DSA quando è presente:
- Svantaggio socio-culturale
- Disabilità sensoriale
- Disturbi emotivi gravi
- Deprivazione ambientale e carenza istruzione
- Ritardo cognitivo
Classificazione dei DSA
- Disturbo specifico della Decodifica (dislessia)
- Disturbo specifico della Codifica (disortografia/disgrafia)
- Disturbo specifico del Calcolo (discalculia)

Disturbo Specifico di Apprendimento della Lettura (Dislessia)


Disturbo AUTOMATIZZAZIONE (velocità) e CORRETTEZZA nella lettura
Se ne parla quando sono realizzati i seguenti punti:
- il livello raggiunto nella lettura, valutato attraverso test specifici, è al di sotto di quanto
previsto in base a età, occasioni di istruzione formalizzata, valutazione psicometrica
dell’intelligenza;
- ciò di cui al punto precedente interferisce significativamente con l’apprendimento scolastico
e con le attività della vita quotidiana che implicano la lettura;
- se è presente un deficit sensoriale, le difficoltà di lettura vanno al di là di quelle associate ad
esso.
Tipologie:
- Dislessia fonologica: il soggetto riesce a leggere le parole che già conosce, in quanto dalla
forma visiva della parola passa direttamente al lessico, ma non è in grado di leggere le non
parole o parole nuove poiché manca una corretta associazione tra grafema e fonema.
- Dislessia superficiale: il soggetto sarà in grado di leggere le non parole, basandosi sulla
conversione grafema-fonema ma è estremamente lento nella lettura perché non può basarsi
sull’accesso diretto al lessico.
- Dislessia mista: caratteristiche miste rispetto alle due forme precedenti
Diagnosi a partire dalla fine della classe II primaria.

Disturbi Specifici di Apprendimento della Scrittura (Disortografia e Disgrafia)


- Disortografia: in seguito ad un’investigazione testistica, quantità di errori ortografici
difettano in misura significativa rispetto ai risultati medi dei bambini che frequentano la
stessa classe scolare. Forma fonologica, superficiale, o mista (vedi dislessia).
- Disgrafia: disturbo di esecuzione motoria.
Come per la dislessia, si ha disturbo quando:
- il livello raggiunto è al di sotto di quanto previsto in base a età, occasioni di istruzione
formalizzata, valutazione psicometrica dell’intelligenza;
- ciò di cui al punto precedente interferisce significativamente con l’apprendimento scolastico
e con le attività della vita quotidiana che implicano la lettura e scrittura;
- se è presente un deficit sensoriale, le difficoltà vanno al di là di quelle associate ad esso.
Diagnosi a partire dalla fine della classe II primaria.

Disturbi Specifici di Apprendimento del Calcolo (Discalculia)


Riguarda la capacità di calcolo situata al di sotto di quanto previsto in relazione all’età cronologica,
alla valutazione psicometrica dell’intelligenza e ad un’istruzione adeguata all’età (Cornoldi, 2007).
Aree che possono essere deficitarie: processazione dei numeri (enumerazione avanti e indietro,
lettura e scrittura dei numeri, giudizi di grandezza tra numeri), il sistema del calcolo (mentale e/o
scritto) con l’utilizzazione di procedure per eseguire le operazioni matematiche ( alogaritmo delle
operazioni in colonna, immagazzinamento dei fatti aritmetici), e la risoluzione dei problemi
aritmetici che comportano l’analisi dei dati e l’organizzazione del piano di lavoro.
Ancora una volta:
- il livello raggiunto è al di sotto di quanto previsto in base a età, occasioni di istruzione
formalizzata, valutazione psicometrica dell’intelligenza;
- ciò di cui al punto precedente interferisce significativamente con l’apprendimento scolastico
e con le attività della vita quotidiana che implicano il calcolo;
- se è presente un deficit sensoriale, le difficoltà vanno al di là di quelle associate ad esso.
Diagnosi a partire dalla fine della classe III primaria.

Legge 170/2010
Riconoscimento di Dislessia, Disortografia, Disgrafia e Discalculia come Disturbi Specifici
dell’Apprendimento (DSA).
Tutela del diritto allo studio puntando su nuove metodologie didattiche e valutative e sulla
formazione dei docenti.
Al decreto attuativo sono allegate le Linee Guida, con indicazioni elaborate in base alle più recenti
conoscenze scientifiche per realizzare interventi personalizzati (tra cui strumenti dispensativi e
compensativi).
Strumenti compensativi:
- Audiolibri e sintesi vocale
- Sussidi audiovisivi
- Parole-chiave
- Computer
Metodologie dispensative:
- Non far leggere a voce alta;
- Non costringere a prendere appunti
- Non assegnare troppi compiti per casa
- Concedere tempi più lunghi
- Modificare la modalità di verifica: Orale programmata e guidata con domande circoscritte e
univoche; Se scritte, preferire le verifiche strutturate, i test di riconoscimento, a quelli di
produzione; Dare le consegne anche oralmente; Permettere di scrivere in stampatello.
Quando a scuola ci sono bisogni speciali… quadro normativo in Italia:
•Legge 118 del 1971: superamento del modello delle classi “speciali”.
•Legge 517 del 1977: la scuola deve attuare forme di integrazione per alunni portatori di handicap,
deve prevedere l’insegnante di sostegno (insegnante specializzato), un servizio
sociopsicopedagogico. Inoltre, le classi con portatori di handicap non possono avere più di 20
alunni.
•Legge 104 del 1992: riferimento normativo cruciale sulla disabilità. Prevede una sinergia tra
servizi ed attori diversi (in primo luogo le USL), e fa esplicito riferimento a strumenti quali la
diagnosi funzionale, il profilo dinamico funzionale, e il piano educativo individualizzato (P.E.I.).
•Legge 170 del 2010: disturbi specifici dell’apprendimento (DSA).
•Direttiva ministeriale del 2012 sui “bisogni educativi speciali” (BES): vi rientrano tutti i bambini e
ragazzi che hanno bisogno di un aiuto straordinario all’interno del contesto scolastico, per le ragioni
più varie. Si prevedono le modalità per la redazione di un piano didattico personalizzato (PDP).
Direttiva ministeriale del 2012 sui “bisogni educativi speciali” (BES)
- vi rientrano tutti i bambini e ragazzi che hanno bisogno di un aiuto straordinario all’interno
del contesto scolastico, per le ragioni più varie.
- Si prevedono le modalità per la redazione di un piano didattico personalizzato (PDP).

1.Chi sono gli alunni con Bisogni Educativi Speciali? Quali sono le 3 grandi sotto-categorie?
- Gli alunni con Bisogni Educativi Speciali (BES) manifestano esigenze educative, anche
temporaneamente, per motivi fisici, biologici, psicologici, sociali, rispetto ai quali è necessario che
le scuole offrano adeguata e personalizzata risposta.
- I BES si dividono in tre grandi sotto-categorie:
- Disabilità (tutelata dalla legge 104/92
- Disturbi evolutivi specifici: Disturbi specifici dell’apprendimento (tutelati dalla Legge 170/2019);
Deficit del linguaggio; Deficit delle abilità non verbali; Deficit della coordinazione motoria; Deficit
dell’attenzione e dell’iperattività; Funzionamento cognitivo limite.
- Svantaggio socioeconomico, linguistico, culturale

2.Chi ha diritto all’insegnante di sostegno?


- Gli unici alunni che hanno diritto all’insegnate di sostegno sono quelli certificati ai sensi della
legge 104/92. Tra questi vi rientrano gli alunni con Disabilità intellettiva, motoria, sensoriale,
Pluridisabilità, Disturbi neuropsichiatrici (Disturbo dello spettro autistico, ADHD grave)
3.Per quali alunni sono previste le misure compensative e dispensative?
Tali misure sono previste principalmente per gli alunni con DSA. Tuttavia, alcune tipologie di
disturbi danno diritto ad usufruire delle stesse misure in quanto presentano problematiche specifiche
in presenza di un QI nella norma.
- disturbi con specifiche problematiche nell’area del linguaggio
- disturbi nelle aree non verbali (disturbo della coordinazione motoria, della disprassia..)
- disturbo dello spettro autistico lieve
- Alunni con ADHD
- Alunni con funzionamento cognitivo limite
- al fine di tutelare il loro percorso formativo.

4. Quali strategie di intervento vengono adottate per gli alunni con BES?
- Per gli alunni con BES le scuole hanno il compito di redigere un PDP (Piano Didattico
Personalizzato), ovvero un percorso individualizzato e personalizzato per tali alunni, che serva
come strumento di lavoro in itinere per gli insegnanti ed abbia la funzione di documentare alle
famiglie le strategie di intervento programmate.
- Per la stesura del PDP i Consigli di classe, in seguito all’analisi della documentazione clinica
presentata dalla famiglia e sulla base di considerazioni di carattere pedagogico e didattico, possono
avvalersi di strumenti compensativi e dispensativi

5.Secondo voi perché è importante che un’insegnate sia formato su questi temi Secondo voi quale
dovrebbe essere il ruolo dell’insegnante nell’iter di inquadramento diagnostico di un alunno?

- È importante che un’insegnante sia formato su questi aspetti al fine di adottare una didattica
inclusiva che non lasci indietro nessun alunno e che garantisca a tutti la tutela al percorso
formativo
- L’insegnante dovrebbe avere un ruolo ben specifico, relativamente alle sue competenze
professionali, nel percorso che accompagna uno studente dall’emergere di un “campanello
di allarme”, all’iter di inquadramento diagnostico, fino alla diagnosi funzionale ed al suo
monitoraggio.

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