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Campionati mondiali di slittino 2011

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Campionati mondiali di slittino 2011
Competizione Campionati mondiali di slittino
Sport Slittino
Edizione XLII
Organizzatore FIL
Date 29 - 30 gennaio 2011
Luogo Italia (bandiera) Cesana Torinese
Impianto/i Cesana Pariol
Vincitori
Singolo u. Italia (bandiera) Armin Zöggeler
Singolo d. Germania (bandiera) Tatjana Hüfner
Doppio Austria (bandiera) A. Linger / W. Linger
Medagliere
Nazione Medaglie d'oro vinte Medaglie d'argento vinte Medaglie di bronzo vinte Tot.
Germania (bandiera) Germania 1 2 1 4
Italia (bandiera) Italia 1 1 0 2
Austria (bandiera) Austria 1 0 0 1
Cronologia della competizione

I Campionati mondiali di slittino 2011, quarantaduesima edizione della manifestazione organizzata dalla Federazione Internazionale Slittino, si tennero il 29 e 30 gennaio 2011 a Cesana Torinese, in Italia, sulla pista Cesana Pariol, la stessa sulla quale si svolsero le competizioni del bob, dello slittino e dello skeleton ai Giochi di Torino 2006; furono disputate gare in tre differenti specialità: nel singolo uomini, nel singolo donne e nel doppio, mentre la prova a squadre, inizialmente in programma, fu annullata a causa di un problema tecnico del software che comandava il cancelletto di partenza[1][2][3].

Vincitrice del medagliere fu la nazionale tedesca, capace di conquistare un titolo e quattro medaglie sulle nove assegnate in totale: quella d'oro fu vinta da Tatjana Hüfner nel singolo donne, al suo terzo trionfo dopo quelli ottenuti ad Igls 2007 e ad Oberhof 2008; la gara del doppio vide la vittoria della coppia austriaca formata dai fratelli Andreas e Wolfgang Linger, che bissarono il titolo conquistato a Sigulda 2003, mentre nel singolo uomini l'oro andò al rappresentante della squadra italiana Armin Zöggeler, giunto alla sua sesta vittoria iridata nella specialità dopo quelle ottenute a Lillehammer 1995, a Schönau am Königssee 1999, a Calgary 2001, a Sigulda 2003 ed a Park City 2005, che fece di lui il primo slittinista capace di laurearsi campione mondiale per sei volte.

In quest'edizione per la prima volta vennero inoltre assegnati i titoli mondiali under 23: la FIL decise infatti di premiare con questo titolo gli atleti che non avessero ancora compiuto il ventitreesimo anno di età e che si fossero meglio piazzati nelle tre gare iridate del singolo uomini, del singolo donne e del doppio[4][5].

Singolo uomini

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La gara fu disputata il 29 gennaio nell'arco di due manches e presero parte alla competizione 37 atleti in rappresentanza di 18 differenti nazioni; campione uscente era il tedesco Felix Loch, che concluse la prova al secondo posto, ed il titolo fu conquistato dall'italiano Armin Zöggeler, già campione mondiale a Lillehammer 1995, a Schönau am Königssee 1999, a Calgary 2001, a Sigulda 2003 ed a Park City 2005 nonché campione olimpico a Salt Lake City 2002 ed a Torino 2006, mentre terzo giunse l'altro tedesco Andi Langenhan, che bissò il bronzo ottenuto ad Oberhof 2008. Con questo trionfo Zöggeler divenne il primo atleta a conquistare sei titoli mondiali[6][7][8].

La speciale classifica riservata agli under 23 vide primeggiare il tedesco Felix Loch sui due austriaci Wolfgang Kindl e Reinhard Egger[9].

Pos. Atleti Nazione Tempo Distacco
Armin Zöggeler Italia (bandiera) Italia 1'43"538
Felix Loch[10] Germania (bandiera) Germania 1'43"559 +0"021
Andi Langenhan Germania (bandiera) Germania 1'44"013 +0"475
4 David Möller Germania (bandiera) Germania 1'44"121 +0"583
5 Reinhold Rainer Italia (bandiera) Italia 1'44"171 +0"633
6 Daniel Pfister Austria (bandiera) Austria 1'44"176 +0"638
7 Jan Eichhorn Germania (bandiera) Germania 1'44"224 +0"686
8 Wolfgang Kindl[10] Austria (bandiera) Austria 1'44"267 +0"729
9 Viktor Knejb Russia (bandiera) Russia 1'44"445 +0"907
10 Mārtiņš Rubenis Lettonia (bandiera) Lettonia 1'44"482 +0"944

Singolo donne

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La gara fu disputata il 29 gennaio nell'arco di due manches e presero parte alla competizione 26 atlete in rappresentanza di 13 differenti nazioni; campionessa uscente era la statunitense Erin Hamlin, che concluse la prova al quattordicesimo posto, ed il titolo fu conquistato dalla tedesca Tatjana Hüfner, già campionessa mondiale ad Igls 2007 e ad Oberhof 2008 ed oro olimpico a Vancouver 2010, davanti alla connazionale Natalie Geisenberger, alla sua terza medaglia iridata d'argento consecutiva, ed alla canadese Alex Gough[11][12][13].

La speciale classifica riservata agli under 23 vide primeggiare la tedesca Natalie Geisenberger sulla connazionale Carina Schwab e l'italiana Sandra Gasparini[14].

Pos. Atleti Nazione Tempo Distacco
Tatjana Hüfner Germania (bandiera) Germania 1'33"969
Natalie Geisenberger[10] Germania (bandiera) Germania 1'34"243 +0"274
Alex Gough Canada (bandiera) Canada 1'34"413 +0"444
4 Nina Reithmayer Austria (bandiera) Austria 1'34"470 +0"501
5 Anke Wischnewski Germania (bandiera) Germania 1'34"591 +0"622
6 Carina Schwab[10] Germania (bandiera) Germania 1'34"658 +0"689
7 Veronika Halder Austria (bandiera) Austria 1'34"947 +0"978
8 Martina Kocher Svizzera (bandiera) Svizzera 1'35"014 +1"045
9 Aleksandra Rodionova Russia (bandiera) Russia 1'35"041 +1"072
10 Sandra Gasparini[10] Italia (bandiera) Italia 1'35"131 +1"162

La gara fu disputata tra il 29 ed il 30 gennaio nell'arco di due manches e presero parte alla competizione 40 atleti in rappresentanza di 11 differenti nazioni; campioni uscenti erano gli italiani Gerhard Plankensteiner ed Oswald Haselrieder, nel frattempo ritiratisi dalle competizioni, ed il titolo fu conquistato dai fratelli austriaci Andreas e Wolfgang Linger, già campioni iridati a Sigulda 2003 e medaglie d'oro olimpiche a Torino 2006 ed a Vancouver 2010, davanti agli azzurri Christian Oberstolz e Patrick Gruber ed all'altra coppia di fratelli, i lettoni Andris e Juris Šics, che vinsero la medaglia d'argento ai Giochi di Vancouver 2010[7][15][16][17].

La speciale classifica riservata agli under 23 vide primeggiare gli italiani Ludwig Rieder e Patrick Rastner sui canadesi Tristan Walker e Justin Snith ed i tedeschi Toni Eggert e Sascha Benecken[18].

Pos. Atleti Nazione Tempo Distacco
Andreas Linger
Wolfgang Linger
Austria (bandiera) Austria 1'33"280
Christian Oberstolz
Patrick Gruber
Italia (bandiera) Italia 1'33"512 +0"232
Andris Šics
Juris Šics
Lettonia (bandiera) Lettonia 1'33"728 +0"448
4 Vladislav Južakov
Vladimir Machnutin
Russia (bandiera) Russia 1'33"739 +0"459
5 Ludwig Rieder
Patrick Rastner[10]
Italia (bandiera) Italia 1'34"058 +0"778
6 Hans Peter Fischnaller
Patrick Schwienbacher
Italia (bandiera) Italia 1'34"071 +0"791
7 Matthew Mortensen
Preston Griffall
Stati Uniti (bandiera) Stati Uniti 1'34"127 +0"847
8 Tristan Walker
Justin Snith[10]
Canada (bandiera) Canada 1'34"146 +0"866
9 Ronny Pietrasik
Christian Weise
Germania (bandiera) Germania 1'34"151 +0"871
10 Toni Eggert
Sascha Benecken[10]
Germania (bandiera) Germania 1'34"193 +0"913

Gara a squadre

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La gara si sarebbe dovuta disputare il 30 gennaio ed ogni squadra nazionale avrebbe preso parte alla competizione con una sola formazione; nello specifico la prova doveva vedere la partenza di una "staffetta" composta da un singolarista uomo ed uno donna, nonché da un doppio per ognuna delle 11 formazioni iscritte, ma a causa di un problema tecnico del software che comandava il cancelletto di partenza impedendone l'apertura, la direzione di gara fu costretta a cancellare la prova dal programma delle competizioni[1][2][3][19][20].

Ad assistere alla gara era presente anche una commissione del CIO, che solo pochi mesi più tardi si sarebbe dovuto esprimere in maniera definitiva circa l'inserimento di questa specialità nel programma olimpico; nonostante questo intoppo la delegazione del CIO si disse comunque positivamente impressionata dalla formula di gara e si ripresentò dunque, insieme all'allora presidente del Comitato Olimpico Jacques Rogge, a Sigulda, in occasione dell'ultima tappa stagionale della Coppa del Mondo, quando i problemi che avevano afflitto la gara iridata erano stati ormai risolti; la prova si svolse senza alcun ostacolo e lo stesso Rogge espresse parole di vivo apprezzamento per la tipologia di competizione. Grazie a ciò, al meeting del CIO tenutosi ad aprile di quello stesso anno a Londra, fu ratificato l'ingresso della specialità nel programma olimpico, che debuttò così ai Giochi di Soči 2014[2][21][22][23].

Posizione Nazione Oro Argento Bronzo Totale
1 Germania (bandiera) Germania 1 2 1 4
2 Italia (bandiera) Italia 1 1 0 2
3 Austria (bandiera) Austria 1 0 0 1
4 Canada (bandiera) Canada 0 0 1 1
Lettonia (bandiera) Lettonia 0 0 1 1
Totale 3 3 3 9
  1. ^ a b (EN) World Championship Team Relay Event cancelled due to technical problems, su fil-luge.org, FIL, 30 gennaio 2011. URL consultato l'8 febbraio 2015 (archiviato il 27 febbraio 2014).
  2. ^ a b c (EN) Fendt: “That’s the risk when you try something new”, su fil-luge.org, FIL, 31 gennaio 2011. URL consultato l'8 febbraio 2015 (archiviato il 27 febbraio 2014).
  3. ^ a b (EN) Software error the reason for World Championship slip-up, su fil-luge.org, FIL, 4 febbraio 2011. URL consultato l'8 febbraio 2015 (archiviato il 26 agosto 2014).
  4. ^ (EN) Première in Cesana: “U23 Luge World Championships” as a test, su fil-luge.org, FIL, 28 gennaio 2011. URL consultato l'8 febbraio 2015 (archiviato il 26 agosto 2014).
  5. ^ (EN) Test of “U23 Luge World Championships” in Cesana, su fil-luge.org, FIL, 1º febbraio 2011. URL consultato l'8 febbraio 2015 (archiviato il 19 febbraio 2014).
  6. ^ (EN) Official Result Men (PDF), su fil-luge.org, FIL. URL consultato l'8 febbraio 2015 (archiviato il 7 febbraio 2015).
  7. ^ a b (EN) Luge - 2011 World Championships - Results Men, su the-sports.org, Info Média Conseil Inc. URL consultato l'8 febbraio 2015 (archiviato il 7 febbraio 2015).
  8. ^ (EN) After six-year long wait: Armin Zoeggeler again World champion, su fil-luge.org, FIL, 29 gennaio 2011. URL consultato l'8 febbraio 2015 (archiviato il 27 febbraio 2014).
  9. ^ (EN) Official Result Men Under 23 (PDF), su fil-luge.org, FIL. URL consultato l'8 febbraio 2015 (archiviato il 7 febbraio 2015).
  10. ^ a b c d e f g h in lizza anche nella classifica riservata agli under 23.
  11. ^ (EN) Official Result Women (PDF), su fil-luge.org, FIL. URL consultato l'8 febbraio 2015 (archiviato l'8 febbraio 2015).
  12. ^ (EN) Luge - 2011 World Championships - Results Women, su the-sports.org, Info Média Conseil Inc. URL consultato l'8 febbraio 2015 (archiviato il 14 dicembre 2014).
  13. ^ (EN) Olympic champion Tatjana Huefner celebrates third World Championship title, su fil-luge.org, FIL, 29 gennaio 2011. URL consultato l'8 febbraio 2015 (archiviato il 27 febbraio 2014).
  14. ^ (EN) Official Result Women Under 23 (PDF), su fil-luge.org, FIL. URL consultato l'8 febbraio 2015 (archiviato l'8 febbraio 2015).
  15. ^ (EN) Official Result Double (PDF), su fil-luge.org, FIL. URL consultato l'8 febbraio 2015 (archiviato l'8 febbraio 2015).
  16. ^ (EN) Olympic champions Linger-Linger on target for gold, su fil-luge.org, FIL, 29 gennaio 2011. URL consultato l'8 febbraio 2015 (archiviato il 27 febbraio 2014).
  17. ^ (EN) Olympic champions Linger-Linger earn second World Championship gold medal after 2003, su fil-luge.org, FIL, 30 gennaio 2011. URL consultato l'8 febbraio 2015 (archiviato il 27 febbraio 2014).
  18. ^ (EN) Official Result Double Under 23 (PDF), su fil-luge.org, FIL. URL consultato l'8 febbraio 2015 (archiviato l'8 febbraio 2015).
  19. ^ (EN) Result book (PDF), su parcolimpicotorino.it, Parcolimpico S.r.l.. URL consultato l'8 febbraio 2015 (archiviato dall'url originale il 17 marzo 2012).
  20. ^ (EN) Luge - 2011 World Championships - Results Mixed, su the-sports.org, Info Média Conseil Inc. URL consultato l'8 febbraio 2015 (archiviato l'8 febbraio 2015).
  21. ^ (EN) 42nd FIL Luge World Championships in Cesana / Preview Team Relay, su fil-luge.org, FIL, 28 gennaio 2011. URL consultato l'8 febbraio 2015 (archiviato il 27 febbraio 2014).
  22. ^ (EN) Decision in spring as to possible inclusion within the Olympic Programme, su fil-luge.org, FIL, 22 febbraio 2011. URL consultato l'8 febbraio 2015 (archiviato il 27 febbraio 2014).
  23. ^ (EN) Long-time dream come true for the FIL, su fil-luge.org, FIL, 6 aprile 2011. URL consultato l'8 febbraio 2015 (archiviato il 27 febbraio 2014).

Collegamenti esterni

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