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Cesana Pariol

Coordinate: 44°57′08.45″N 6°48′18.53″E
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Cesana Pariol
La pista durante i Giochi olimpici invernali del 2006
Informazioni generali
StatoItalia (bandiera) Italia
UbicazioneCesana Torinese
Inaugurazione2005
Chiusura2012
Costo110.000.000 €
ProprietarioComune di Cesana Torinese
Mappa di localizzazione
Map

Cesana Pariol è un tracciato per bob, slittino e skeleton che si trova in località Pariol, nel territorio appartenente al comune di Cesana Torinese, nella città metropolitana di Torino.

Costruita nel 2005 è costata 110 milioni di euro[1], la pista rimase in funzione solo 6 anni, ospitando una ventina di eventi tra cui i XX Giochi olimpici invernali di Torino 2006, la Coppa del Mondo di bob 2009 e i Campionati mondiali di slittino 2011.

Il primo progetto per la pista olimpica di bob fu pensato a Beaulard, ma il terreno individuato risultò franoso. Venne dunque riprogettata una pista di 1398 m a Jouvenceaux (frazione di Sauze d'Oulx), ma vi furono problemi quando si constatò nel febbraio 2002 l'eccessiva presenza di amianto nelle rocce.[2] Seppure vi fosse l'alternativa di utilizzare la vicina pista francese di La Plagne (realizzata per le olimpiadi di Albertville 1992), il ministro degli Esteri Franco Frattini e il sottosegretario Mario Pescante imposero di costruire la pista olimpica in Italia,[3] scegliendo alla fine la località di Sansicario a Cesana Torinese.[4]

La pista di Pariol in notturna

Durante la costruzione della pista, venne rinvenuto un piccolo sito archeologico con rovine romane, che rallentò il cantiere vicino all'attuale curva 11, facendo temere di non completare i lavori in tempo per l'omologazione. La pista fu poi completata alla fine del 2004.

La squadra USA in azione a Torino 2006

Nel gennaio 2005, la FIBT e la FIL organizzarono gli eventi di omologazione sulla pista: la FIBT non ebbe problemi durante le gare del 21-23 gennaio 2005, mentre la settimana seguente la FIL registrò diversi incidenti gravi, tra cui quelli dell'austriaco futura medaglia d'oro olimpica Wolfgang Linger (caviglia e polpaccio rotti), del brasiliano Renato Mizoguchi (coma farmacologico) e della statunitense Anne Abernathy delle Isole Vergini (clavicola rotta). Durante l'estate del 2005, il TOROC (l'organizzatore dei Giochi del 2006), il presidente della FIBT Robert H. Storey (Canada) e il presidente della FIL Josef Fendt (Germania) discussero della ristrutturazione della pista per motivi di sicurezza, trovando l'accordo di modificare le curve 16, 17 e 18. Completate le modifiche alla fine del 2005, in tempo per l'omologazione, i test effettuati dall'italiano Armin Zöggeler a fine ottobre 2005 hanno portato all'omologazione della pista il 31 ottobre 2005, dopo l'approvazione dell'ex allenatore della nazionale tedesca Josef Lenz e del presidente della commissione piste della FIL Klaus Bonsack.

Le Olimpiadi del 2006

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Il bob a quattro della Germania nella finale di Torino 2006

Le gare olimpiche di bob videro il trionfo della Germania che conquistò tutti e tre gli ori, nel bob a due maschile e femminile e nel bob a quattro maschile.

Le gare di skeleton furono dominate dagli atleti canadesi (3 medaglie) e svizzeri (2 medaglie).

Nelle gare di slittino, davanti ad un pubblico di oltre 5.000 spettatori, l'italiano Armin Zöggeler vinse la medaglia d'oro, confermando il successo di Salt Lake City 2002. Oltre l'oro olimpico, Zöggeler vinse tutte le 13 gare di slittino disputate sulla pista di Cesana (Olimpiadi 2006, Mondiale 2011, Europeo 2008, Coppa del Mondo 2005, 2006, 2009 e 2010 e sei Campionati italiani consecutivi dal 2005 al 2010).[5]

Nell'ottobre 2009, alcuni problemi imprevisti con la refrigerazione anticipata della pista costrinsero alcune squadre a rivolgersi al Bob- und Schlittenverband für Deutschland in Germania: a partire dal 16 ottobre, le squadre di Italia e Giappone si sono allenate sulla pista di Winterberg, mentre la squadra dell'Austria si è allenata sulla pista di Königssee.

Nel novembre 2011 viene annunciata la chiusura dell'impianto a causa degli alti costi di gestione (circa 1,3 milioni di euro) unitamente al pericolo dovuto alle 50 tonnellate di ammoniaca conservate (in merito si è espressa anche la procura di Torino) e necessarie per la creazione e il mantenimento dello strato di ghiaccio[6]. Il programma satirico Striscia la notizia, nella puntata del 13 dicembre 2011, denuncia il grave stato di abbandono della pista olimpica di Cesana Pariol e del sito di biathlon di Cesana Sansicario. Il sindaco di Cesana Torinese aspettava l'approvazione di una legge in parlamento per lo sblocco dei fondi - poi varata nel 2012[7] - per permettere la riapertura degli impianti olimpici e utilizzarli principalmente come centri di allenamento per le varie rappresentative nazionali. Dopo le pressioni della FIBT e della FIL all'inizio del 2012, la pista fu programmata per funzionare nel 2012-2013, ma rimase chiusa di nuovo. Nell'ottobre 2012 sono cominciate le operazioni di svuotamento delle cisterne contenenti l'ammoniaca, quasi 50 tonnellate, utili a refrigerare l'impianto, segnale forte del futuro che attenderà la pista, ovvero la probabile e definitiva chiusura.

Proposte di riapertura

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Durante le Olimpiadi invernali di Soči 2014 il presidente del CONI, Giovanni Malagò, espresse l'intenzione di garantire nuovi investimenti per mantenere aperta la pista,[8] tuttavia il consiglio comunale di Cesana Torinese preferì destinare le risorse economiche all'ampliamento dell'offerta sciistica.[senza fonte]

Nel 2016 l'azienda francese Club Med propose di acquistare l'area, smantellare la pista e costruire un resort turistico da mille posti letto.[9] Nel giugno 2016 fu riattivato il pistino di spinta al coperto, in cui è possibile realizzare lo strato di ghiaccio in 24 ore.[10]

In vista della selezione della città organizzatrice dei XXV Giochi olimpici invernali si pensò di riutilizzare la pista:[11] il 19 luglio 2018 il consiglio comunale di Torino approvò la candidatura della città per i giochi olimpici invernali del 2026,[12] ma successivamente, in polemica col CONI che aveva deliberato di candidare tre città in contemporanea (Torino-Milano-Cortina), fu ritirata la candidatura torinese, alla quale sarebbero state assegnate solo 3 discipline (sci alpino, hockey maschile e pattinaggio di velocità) su 17, venendo preferita Cortina per le gare di bob.[13] Nel gennaio 2019 la Camera di commercio di Torino ripropose di ripristinare la pista di Cesana con una spesa di circa 10 milioni di euro.[14], ma nel giugno 2019 il CIO assegnò poi la manifestazione a Milano e Cortina d'Ampezzo.[15]

Quando nell'ottobre del 2023 fu annunciata che la pista olimpica Eugenio Monti di Cortina non sarebbe stata ricostruita a causa dei costi troppo elevati (120 milioni di euro) e che le gare olimpiche si sarebbero potute svolgere all'estero, venne presentato il progetto del Politecnico di Torino per il ripristino della pista di Cesana, con un costo stimato in circa 35 milioni di euro. Nonostante l'esternazione contraria del CIO, il quale ha sottolineato che non si dovrebbe costruire alcuna sede permanente senza un piano di gestione futura fattibile, mentre la pista di Cesana fu dismessa dopo appena sei anni,[16] il recupero della pista di Cesana per i Giochi invernali del 2026 è un'ipotesi ancora in campo, complice la volontà del Governo italiano di non spostare le gare olimpiche all'estero.[17]

Tracciato della pista

Caratteristiche fisiche

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La pista, composta complessivamente da 19 curve, ha una lunghezza di 1.411 m per gli uomini e 1.233 m per le donne. Si estende su un dislivello di 144 m con partenza a 1683 m e arrivo a 1.569 m.

Sport Lunghezza Numero di curve Quota partenza Quota arrivo Dislivello Pendenza media
Bob, skeleton e slittino singolo uomini 1411 m 19 1683 m 1569 m 114 m 8,08 %
Slittino singolo donne e doppio 1233 m 17 1569 m
Numero Nome Motivo
1 Champlas da Champlas Sèguin, frazione del comune di Cesana Torinese vicina alla pista.
2 Gancio dalla forma della curva.
4 e 5 Gemelli
6, 7 e 8 Toro dalla forma toroidale della sezione delle curve. L'insieme delle stesse rappresenta una curva Omega.
9 Cesana da Cesana Torinese, comune che ospita la pista.
10 Nino Bibbia da Nino Bibbia, ex skeletonista medaglia d'oro ai Giochi olimpici invernali di Sankt Moritz 1948 ed ex bobbista.
11 Museo a causa di una scoperta archeologica fatta durante la costruzione della pista.
12 e 13 Chicane curve che formano una Chicane.
14 Chaberton dal Monte Chaberton, cui si affaccia la curva.
15 Lavatrice dalla forma della sezione della curva, che ricorda una lavatrice.
16 Compressione dalla particolare forza di compressione cui è sottoposto l'atleta durante la percorrenza della curva.
17 Paul Hildgartner Inizialmente Senza Nome, fu poi intitolata a Paul Hildgartner, slittinista italiano due volte campione olimpico, cinque volte mondiale e sei volte europeo.
18 Pariol dal nome del villaggio in cui è situato il tracciato.
19 Eugenio Monti intitolata alla memoria di Eugenio Monti, indimenticato bobbista sei volte medaglia ai Giochi olimpici e dieci volte campione mondiale.
Sport e disciplina Record Detentori Data Tempo
Slittino - singolo uomini Partenza David Möller Germania (bandiera) Germania 29 gennaio 2010 2.457 s
Slittino - singolo uomini Tracciato Al'bert Demčenko Russia (bandiera) Russia 15 febbraio 2006 51.396 s
Slittino - singolo donne Partenza Silke Kraushaar-Pielach Germania (bandiera) Germania 14 febbraio 2006 4.320 s
Slittino - singolo donne Tracciato Natalie Geisenberger Germania (bandiera) Germania 31 gennaio 2010 46.817 s
Slittino - doppio uomini Partenza Tobias Wendl e Tobias Arlt Germania (bandiera) Germania 29 gennaio 2010 4.258 s
Slittino - doppio uomini Tracciato Christian Oberstolz e Patrick Gruber Italia (bandiera) Italia 30 gennaio 2010 46.293 s
Slittino - gara a squadre[20] Tracciato Lettonia (bandiera) Lettonia
Maija Tīruma, Mārtiņš Rubenis, Andris Šics e Juris Šics
13 gennaio 2008 2:40.293 min
Bob a due uomini Partenza Beat Hefti e Thomas Lamparter Svizzera (bandiera) Svizzera 5 dicembre 2009 4.72 s
Bob a due uomini Tracciato André Lange e Kevin Kuske Germania (bandiera) Germania 18 febbraio 2006 55.28 s
Bob a quattro uomini Partenza Martin Annen, Andi Gees, Beat Hefti e Cédric Grand Svizzera (bandiera) Svizzera 23 gennaio 2005 4.68 s
Bob a quattro uomini Tracciato Aleksandr Zubkov, Filipp Egorov, Dmitrij Trunenkov e Nikolaj Chrenkov Russia (bandiera) Russia 6 febbraio 2011 54.42 s
Edgars Maskalāns, Daumants Dreiškens, Uģis Žaļims e Intars Dambis Lettonia (bandiera) Lettonia 6 febbraio 2011
Bob a due donne Partenza Helen Upperton e Heather Moyse Canada (bandiera) Canada 20 febbraio 2006 5.16 s
Kaillie Humphries e Shelley-Ann Brown Canada (bandiera) Canada 5 dicembre 2009
Bob a due donne Tracciato Helen Upperton e Shelley-Ann Brown Canada (bandiera) Canada 5 febbraio 2011 56.99 s
Skeleton uomini Partenza Aleksandr Tret'jakov Russia (bandiera) Russia 4 febbraio 2011 4.49 s
Skeleton uomini Tracciato Martins Dukurs Lettonia (bandiera) Lettonia 4 febbraio 2011 56.39 s
Skeleton donne Partenza Jessica Kilian Svizzera (bandiera) Svizzera 18 gennaio 2008 4.91 s
Skeleton donne Tracciato Marion Thees Germania (bandiera) Germania 4 febbraio 2011 58.31 s

Eventi ospitati

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  1. ^ Giuseppe Pietrobelli, Olimpiadi ’26, l’ex sindaco di Cesana: “La pista da bob costruita per Torino ’06 ignorata per Cortina. Rimodernarla? Costava molto meno”, su Il Fatto Quotidiano, 1º novembre 2021. URL consultato il 10 ottobre 2023.
  2. ^ Niccolò Zancan, L'ombra amianto sui Giochi, in la Repubblica, 6 febbraio 2002.
  3. ^ Andrea Rossi, La montagna sedotta e abbandonata. Impianti chiusi, avanza il degrado, in La Stampa, 11 febbraio 2016.
  4. ^ Gino Li Veli, Le piste di bob e slittino spostate a Sansicario, in la Repubblica, 1º marzo 2002.
  5. ^ Slittino, Cesana non riapre più. Addio alla pista di Zoeggeler, su Gazzetta dello Sport, 16 settembre 2014.
  6. ^ Federico Militello, La pista di Cesana Pariol chiude i battenti, su wintersport-news.it, 7 novembre 2011. URL consultato il 26 aprile 2021 (archiviato dall'url originale il 13 aprile 2013).
  7. ^ LEGGE 8 maggio 2012, n. 65
  8. ^ Slittino, Malagò: pista Cesana? Spero si sblocchi la situazione, su sport.repubblica.it. URL consultato il 10 ottobre 2023.
  9. ^ Daniele De Stefano, Addio alla pista da bob di Cesana, potrebbe diventare un resort, su Mole24, 17 aprile 2016.
  10. ^ Bob: a Cesana è tornato in funzione il “pistino” per il bob, lo slittino e lo skeleton, 21 luglio 2016.
  11. ^ Giuseppe Pietrobelli, Olimpiadi ’26, l’ex sindaco di Cesana: “La pista da bob costruita per Torino ’06 ignorata per Cortina. Rimodernarla? Costava molto meno”, in Il Fatto Quotidiano, 1º novembre 2021.
  12. ^ Olimpiadi 2026, consiglio comunale di Torino vota sì: sostegno alla candidatura, su ilfattoquotidiano.it.
  13. ^ Milano, Torino, Cortina: chi ospiterà cosa, su eurosport.it.
  14. ^ Pier Paolo Luciano, Ilotte: "Offriamo la pista del bob di Cesana alle Olimpiadi di Milano e Cortina", su la Repubblica, 9 gennaio 2010.
  15. ^ Olimpiadi invernali 2026, scelta finale tra Milano-Cortina e Stoccolma: Malagò replica allo sgarbo svedese, su la Repubblica, 15 giugno 2019.
  16. ^ Milano-Cortina 2026, il Cio stronca il recupero della pista da bob di Cesana: “E' già stata abbandonata una volta”, su Il Fatto Quotidiano, 3 novembre 2023.
  17. ^ Il Governo non molla dopo il no del Cio a bob e slittino sulla pista di Cesana, su gazzetta.it.
  18. ^ Record dello slittino: Risultati dell'ultima gara ufficiale disputatasi a Cesana con in evidenza tutti i record del tracciato
  19. ^ Record di bob e skeleton: analisi dei risultati ufficiali dal sito FIBT, su fibt.com. URL consultato il 3 dicembre 2012 (archiviato dall'url originale il 23 ottobre 2012).
  20. ^ Unica gara a squadre ufficiale disputatasi a Cesana

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