Piero D'Inzeo

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Piero D'Inzeo
Piero D'Inzeo su The rock, argento a Roma 1960
NazionalitàItalia (bandiera) Italia
Altezza174 cm
Equitazione
SpecialitàSalto ostacoli
Palmarès
Competizione Ori Argenti Bronzi
Giochi olimpici 0 2 4
Europei 1 2 2

Vedi maggiori dettagli

 

Piero D'Inzeo (Roma, 4 marzo 1923Roma, 13 febbraio 2014[1]) è stato un ufficiale dell'Arma di Cavalleria e cavaliere italiano, vincitore di sei medaglie ai Giochi olimpici in otto partecipazioni, dal 1948 al 1976.

Di famiglia molisana, con il fratello minore Raimondo (1925-2013), anch'egli ufficiale e cavaliere, ma nelle file dell'Arma dei carabinieri[2], ha formato la coppia dei "fratelli invincibili" dell'equitazione italiana.

Hanno partecipato vittoriosamente a numerose gare in Italia e all'estero, e il loro punto di maggior gloria è quello raggiunto nei Giochi Olimpici di Roma del 1960, quando Raimondo conquistò la medaglia d'oro e Piero quella d'argento nel Gran Premio di salto ostacoli. Al temperamento irruente ed aggressivo di Raimondo, Piero contrapponeva maggiore tecnica e maggior calcolo. Con sette titoli al Concorso ippico internazionale "Piazza di Siena" è il cavaliere più vincente di sempre in questa manifestazione.

Giunse al grado di colonnello, e fu comandante della Scuola militare di equitazione dell'Esercito.

Successivamente Piero D'Inzeo è stato presidente del Circolo ippico "Il Tricolore"[3], mossiere in cinque edizioni del Palio di Siena e istruttore di Natale Chiaudani e di molti altri rinomati cavalieri.

Anno Manifestazione Sede Evento Risultato Note
1948 Giochi olimpici Regno Unito (bandiera) Londra Salto ostacoli individuale Rit.
Salto ostacoli a squadre Rit.
1952 Giochi olimpici Finlandia (bandiera) Helsinki Concorso completo individuale
Concorso completo a squadre Rit.
1956 Giochi olimpici Australia (bandiera) Melbourne Salto ostacoli individuale Bronzo [4]
Salto ostacoli a squadre Argento [4]
1958 Europei Germania Ovest (bandiera) Aquisgrana Salto ostacoli individuale Argento
1959 Europei Francia (bandiera) Parigi Salto ostacoli individuale Oro
1960 Giochi olimpici Italia (bandiera) Roma Salto ostacoli individuale Argento
Salto ostacoli a squadre Bronzo
1961 Europei Germania Ovest (bandiera) Aquisgrana Salto ostacoli individuale Argento
1962 Europei Regno Unito (bandiera) Londra Salto ostacoli individuale Bronzo
1964 Giochi olimpici Giappone (bandiera) Tokyo Salto ostacoli individuale
Salto ostacoli a squadre Bronzo
1968 Giochi olimpici Messico (bandiera) Città del Messico Salto ostacoli individuale
Salto ostacoli a squadre
1972 Giochi olimpici Germania Ovest (bandiera) Monaco di Baviera Salto ostacoli individuale 22º
Salto ostacoli a squadre Bronzo
1976 Giochi olimpici Canada (bandiera) Montréal Salto ostacoli individuale 25º
Salto ostacoli a squadre
Croce d'oro al merito dell'Esercito - nastrino per uniforme ordinaria
«"Ufficiale di cavalleria dalle straordinarie capacità tecniche e agonistiche, ha scritto alcune fra le pagine più gloriose dell'equitazione italiana di tutti i tempi. Personalità sportiva di valore assoluto, grazie alle preclare doti di uomo e soldato, ha conseguito risultati di eccellenza nelle varie competizioni nazionali ed internazionali a cui ha partecipato. Fulgido esempio di indiscusse ed eccezionali doti agonistiche, umane e professionali, con i suoi innumerevoli successi ha onorato lo Sport italiano, esaltando il prestigio all'immagine della cavalleria e dell'Esercito nel mondo". Italia e all'estero, 1948 - 1976.»
— 25 marzo 2010[5]

Riconoscimenti

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  1. ^ È morto Piero D'Inzeo: con Raimondo formò la coppia dei fratelli invincibili, in Gazzetta dello Sport, 13 febbraio 2014. URL consultato il 15 febbraio 2014.
  2. ^ Raimondo D'Inzeo. Ha dimostrato a tutti come si superano gli ostacoli, su carabinieri.it, 2008. URL consultato il 15 febbraio 2014.
  3. ^ IERI E OGGI - FESTA GRANDE AL TRICOLORE, su equitando.com, 4 febbraio 2012 (archiviato dall'url originale il 1º febbraio 2014).
  4. ^ a b Le prove di equitazione delle Olimpiadi di Melbourne 1956 vennero disputate a Stoccolma
  5. ^ D'Inzeo Col. Piero, su quirinale.it, Presidenza della Repubblica Italiana. URL consultato il 28 marzo 2020.
  6. ^ Inaugurata la Walk of Fame: 100 targhe per celebrare le leggende dello sport italiano, su coni.it. URL consultato il 20 dicembre 2017.
  7. ^ 100 leggende Coni (PDF), su coni.it. URL consultato il 20 dicembre 2017.

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