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Shaquille O'Neal

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Shaquille O'Neal
Shaquille O'Neal con l'uniforme dei Phoenix Suns 2009
NazionalitàStati Uniti (bandiera) Stati Uniti
Altezza216 cm
Peso160 kg
Pallacanestro
RuoloCentro
Termine carriera2011
Hall of fameNaismith Hall of Fame (2016)
FIBA Hall of Fame (2017)
Carriera
Giovanili
Fulda American
1988-1989Robert G. Cole
1989-1992LSU Tigers
Squadre di club
1992-1996Orlando Magic295 (8.019)
1996-2004L.A. Lakers514 (13.895)
2004-2008Miami Heat205 (4.010)
2008-2009Phoenix Suns103 (1.695)
2009-2010Cleveland Cavaliers53 (636)
2010-2011Boston Celtics37 (341)
Nazionale
1994-1996Stati Uniti (bandiera) Stati Uniti16
Palmarès
 Olimpiadi
OroAtlanta 1996
 Mondiali
OroCanada 1994
Il simbolo → indica un trasferimento in prestito.
 

Shaquille Rashaun O'Neal (Newark, 6 marzo 1972) è un ex cestista, attore, rapper e disc jockey statunitense.

Chiamato Shaq ma noto con molti altri soprannomi (Big Diesel, Big Aristotle, Last Center Left, Most Dominant Ever...)[1], ha giocato per diciannove anni in NBA vincendo tre titoli consecutivi con i Los Angeles Lakers (risultando in tutte e tre le occasioni MVP delle finali) e uno con i Miami Heat (il primo nella storia della franchigia).

Considerato tra i migliori giocatori nella storia della pallacanestro e uno dei più dominanti sul piano fisico, con il Team USA ha vinto il mondiale nel 1994 in Canada e il titolo[2] olimpico ad Atlanta 1996. Nella sua lunga carriera in NBA ha vinto 1 MVP della stagione regolare nel 2000; 3 MVP delle finali consecutivi tra il 2000 e il 2002 (come lui solo Michael Jordan che è riuscito a farlo 2 volte) e uno dei 5 giocatori a vincerne almeno 3 (insieme a Michael Jordan, LeBron James, Magic Johnson e Tim Duncan); 3 MVP dell'All-Star Game (come lui solo Michael Jordan, Oscar Robertson e LeBron James, dietro a Kobe Bryant e Bob Pettit, entrambi a quota 4). È stato selezionato in 14 All-NBA Team (di cui 8 nel First Team NBA) e 3 All-Defensive Team e ha avuto 15 convocazioni all'All-Star Game. Si trova ottavo per punti totali e per blocchi totali nella regular season. Prima scelta assoluta al Draft NBA 1992, nella medesima stagione è stato nominato "Rookie dell'anno".

Ai playoff è quarto per stoppate totali, quinto per rimbalzi e punti totali e sesto per minuti totali. È uno dei 3 giocatori, insieme a Tim Duncan e Lebron James, ad avere almeno 5.000 punti e 2.500 rimbalzi ai playoff NBA.

Alle NBA Finals risulta terzo per stoppate totali (dopo Tim Duncan e Kareem Abdul-Jabbar), decimo per rimbalzi totali e tredicesimo per punti totali.

Dopo il ritiro nel 2011 i Lakers hanno reso nota l'intenzione di ritirare il n. 34, indossato nella sua permanenza in California[3], e la cerimonia è avvenuta il 2 aprile 2013[4][5]; analogamente il 22 dicembre 2016 gli Heat hanno ritirato la sua maglia n. 32[6].

Il 4 aprile 2016 è stato inserito nella Naismith Memorial Basketball Hall of Fame insieme a Yao Ming e Allen Iverson[7] e dal 2017 fa parte anche della FIBA Hall of Fame[8].

O'Neal è nato il 6 marzo 1972 a Newark, nel New Jersey, da Lucille O'Neal e Joe Toney, quest'ultimo giocatore di basket al liceo, in una famiglia di origini giamaicane. Toney ha lottato contro la tossicodipendenza ed è stato arrestato ed imprigionato per possesso di droga quando O'Neal era un bambino. Dopo il suo rilascio, non ha più avuto un posto nella vita di O'Neal ed ha rinunciato ai suoi diritti genitoriali che sono passati al patrigno giamaicano di O'Neal, Phillip Arthur Harrison, un sergente dell'esercito di carriera. All'età di 13 anni O'Neal era già alto 1,98 m. A causa della carriera militare del suo patrigno, la famiglia lasciò Newark, trasferendosi nelle basi militari in Germania e Texas.

Caratteristiche tecniche

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Alto 216 cm per 147 kg, dotato di un piede numero 58 (23 in misura anglosassone),[9] viene considerato uno dei giocatori più dominanti della storia NBA.[10][11] Dotato di forte personalità,[12] la sua imponente struttura fisica, supportata da una possente muscolatura, gli permetteva di combinare potenza ed esplosività insieme alla capacità di giocare spalle a canestro risultando davvero difficile da contenere, la sua schiacciata era talmente potente che in alcune occasioni ha compromesso la stabilità dell'impianto del canestro.[12][13]

Aveva nel tiro libero il suo più evidente punto debole: la sua percentuale realizzativa in questa voce statistica è inferiore al 53%, con un record negativo NBA di 0/11 stabilito nella sfida interna contro i Seattle SuperSonics dell'8 dicembre 2000.[14] Vista l'elevata probabilità di errore, le squadre avversarie adottavano spesso una tattica, nota come Hack-a-Shaq, che consisteva nel mandare O'Neal in lunetta nei momenti decisivi della partita, sperando che sbagliasse.[15] La sua difficoltà nel tiro libero è dovuta a una frattura del polso che ha subito quando era piccolo.[16]

A fine dicembre del 2008 O'Neal ha raggiunto il poco ambito traguardo dei 5000 tiri sbagliati dalla lunetta, che fino ad allora era stato appannaggio del solo Wilt Chamberlain.[17]

O'Neal frequentò la Robert G. Cole High School a San Antonio, Texas, con la quale giocò dal 1987 al 1989. Con lui in campo, la squadra ebbe un record complessivo di 68 partite vinte ed una sola sconfitta. Nel suo ultimo anno, Shaq fece registrare 32 punti, 22 rimbalzi e 8 stoppate di media, conducendo i Cougars al titolo dello Stato. Il 7 marzo 2014, in occasione del 25º anniversario di quel trionfo, la sua maglia n. 33 è stata ritirata.[18]

Finita la high school, si iscrisse alla Louisiana State University per studiare business. Iniziò a mettersi in luce giocando nei LSU Tigers e vestendo il numero 33. Sotto la guida di coach Dale Brown, militò ad LSU fino al 1992, chiudendo la sua carriera universitaria dopo tre anni con più di 20 punti e di 10 rimbalzi di media a partita e ricevendo, nel 1991, il premio come miglior giocatore della NCAA. Proprio nel 1992 decise di fare il salto tra i professionisti, dichiarandosi eleggibile per il Draft NBA.

Orlando Magic

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Venne scelto con la prima chiamata assoluta al Draft NBA 1992 dagli Orlando Magic. Si impose subito nel panorama NBA per le doti atletiche già messe in mostra al college. Nei suoi primi anni NBA, schiacciando, fece addirittura collassare il canestro per ben due volte, una volta contro i New Jersey Nets e una contro i Phoenix Suns. In un'intervista Shaq dichiarò che nella partita contro i Nets cercò volontariamente di rompere il canestro per "farla pagare" a Derrick Coleman, che gli aveva schiacciato in faccia nel precedente incontro tra le due squadre.[19]

Nella stagione 1994-95 gli Orlando Magic raggiunsero la prima finale NBA della loro storia, guidati in campo da O'Neal (media di 29,4 punti a gara) e Penny Hardaway. In finale vennero però sconfitti dagli Houston Rockets capitanati da un altro celebre centro, Hakeem Olajuwon. L'anno dopo i Magic riprovarono a raggiungere l'atto conclusivo: nella finale della Eastern Conference, tuttavia, incontrarono i Chicago Bulls del rientrante Michael Jordan e vennero eliminati in sole 4 partite.

L'estate 1996 è quella dell'addio a Orlando. O'Neal richiedeva alla sua squadra un prolungamento del contratto e delle cifre simili a quelle percepite da Alonzo Mourning, 112 milioni di dollari per 7 anni. I Magic offrirono oltre 117 milioni, mentre intanto i Los Angeles Lakers gliene promisero 6 in più: l'elevato ingaggio (122 milioni in 7 anni) e il richiamo di Los Angeles (O'Neal aveva sempre sognato di giocare in quella che era stata la squadra del suo idolo Magic Johnson, e inoltre non aveva mai nascosto le sue aspirazioni nel campo dello spettacolo) gli guadagnarono il trasferimento ai giallo-viola.[20]

Los Angeles Lakers

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Shaquille O'Neal esegue un tiro libero con i Los Angeles Lakers

Nell'estate del 1996 O'Neal passò dunque ai Los Angeles Lakers come svincolato. La squadra, pur essendo una delle più quotate in Western Conference, e pur disputando ottime regular season, per tre anni si fermò prima dell'approdo in finale.

Con l'esplosione della giovane guardia Kobe Bryant e l'arrivo di Phil Jackson (già vincitore di sei titoli con i Chicago Bulls) come coach nel 1999, la squadra fece finalmente il salto di qualità. Per tre anni consecutivi i Lakers vinsero così il titolo NBA (2000, 2001 e 2002); in queste tre occasioni O'Neal venne anche votato come miglior giocatore delle finali (secondo giocatore nella storia della NBA a riuscirci dopo Michael Jordan), vincendo anche il titolo di miglior giocatore della regular season nella stagione 1999-2000.

In seguito alla sconfitta subita nella finale NBA del 2004 da parte dei Detroit Pistons, però, O'Neal decise di lasciare Los Angeles, dopo otto stagioni e tre titoli NBA vinti. Si separò così anche da Kobe Bryant, l'altra stella della squadra, con cui aveva avuto diverse divergenze.[21]

Il 14 luglio 2004 venne ufficializzato il trasferimento di O'Neal ai Miami Heat: ai Lakers andarono in cambio Caron Butler, Lamar Odom e Brian Grant, più una prima scelta per un draft futuro (che i Lakers utilizzarono per selezionare Jordan Farmar nel 2006).

Uno degli episodi più curiosi dell'avventura di O'Neal in maglia gialloviola si verifica il giorno del suo compleanno nel 2000: prima del derby contro i Los Angeles Clippers, i responsabili del palazzetto gli fecero pagare 6000$ per i biglietti destinati ai familiari: Shaq si vendicò segnando ai rivali ben 61 punti e conquistando 23 rimbalzi.

O'Neal in un prepartita con gli Heat

Così, nell'estate 2004, O'Neal arrivò alla corte di Pat Riley, in Florida, ai Miami Heat, ai quali subito promise che nella sua permanenza agli Heat avrebbe portato alla franchigia almeno un titolo NBA.

Nel 2005 Miami, grazie a O'Neal e alla stella emergente di Dwyane Wade, arrivò ad un passo dalla finale e dall'impresa, dovendosi arrendere ai Detroit Pistons nelle finali della Eastern Conference, complice anche un infortunio allo stesso Wade.

Ma nel 2006 la promessa di O'Neal venne mantenuta. I Miami Heat batterono i Detroit Pistons, aggiudicandosi il titolo della Eastern Conference, e quindi il primo viaggio alle NBA Finals. In una serie lunga sei gare sconfissero i Dallas Mavericks, aggiudicandosi il titolo di campioni NBA per la prima volta nella loro storia. Fu quello il quarto titolo NBA della carriera del centro di Newark.

Nel 2007, invece, complice la tormentata stagione di Wade e dello stesso O'Neal dal punto di vista degli infortuni, gli Heat vennero eliminati nel primo turno dei play-off dai Chicago Bulls, con un perentorio 4 a 0 nella serie; playoff che del resto avevano conquistato solo con un buon finale di stagione raggiungendo il quarto posto della Eastern Conference.

O'Neal con Steve Nash

Il 6 febbraio 2008 il cestista viene scambiato dagli Heat ai Phoenix Suns, in cambio di Shawn Marion e Marcus Banks.[22] Acquistato con lo scopo di aiutare soprattutto in difesa e a rimbalzo,[23] O'Neal ha contribuito al raggiungimento delle 55 vittorie in stagione; al primo turno dei playoff Phoenix è stata però battuta nettamente dai San Antonio Spurs, perdendo la serie per 4 a 1. Intanto gli Heat, senza O'Neal, hanno chiuso la regular season come peggior squadra della lega, con sole 15 vittorie e ben 67 sconfitte all'attivo.

Sempre nella stagione 2007-2008, per la prima volta da quando è in NBA, O'Neal non è stato selezionato per l'All-Star Game 2008, dopo ben 14 selezioni consecutive (ha però saltato l'appuntamento in tre occasioni per infortunio); ma tornato nel successivo All-Star Game 2009, vince il premio come MVP dell'All Star Game a pari merito con Kobe Bryant.

Il 12 novembre 2008, con una schiacciata durante una partita contro gli Houston Rockets, O'Neal supera i 26 395 punti in carriera segnati da John Havlicek, entrando così nella lista dei 10 migliori realizzatori nella storia della NBA.

Il 30 dicembre 2008, ancora con una schiacciata nell'ultimo quarto della partita contro i Memphis Grizzlies, supera Oscar Robertson e con 26 715 punti diventa l'ottavo miglior realizzatore di sempre nella NBA.

O'Neal esegue una schiacciata

Il 29 gennaio 2009, nel secondo quarto della partita contro i San Antonio Spurs, tocca quota 26.947 punti (anche questa volta gli ultimi due arrivano in schiacciata) e diventa il settimo miglior marcatore NBA di sempre, superando un altro grandissimo centro, Hakeem Olajuwon.

Il 21 marzo 2009, grazie ai 13 punti messi a referto nella vittoria contro i Washington Wizards, Shaq si porta a quota 27 411 punti diventando il quinto marcatore della storia NBA, superando un altro suo illustre pari-ruolo, Moses Malone. Anche stavolta gli ultimi due punti sono arrivati in schiacciata. Il 6 febbraio 2012 scende al sesto posto tra i più grandi marcatori NBA, venendo superato da Kobe Bryant.[24]

Cleveland Cavaliers

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Il 25 giugno 2009 O'Neal passa ai Cleveland Cavaliers in cambio di Aleksandar Pavlović, Ben Wallace, una scelta nel 2º giro del Draft NBA 2009 e $500 000.[25] Per la nuova avventura con la squadra dell'Ohio decide di tornare ad indossare il numero 33, usato ai tempi di LSU.[26]

Il 19 gennaio 2010, grazie ai 16 punti realizzati contro i Toronto Raptors, supera il prestigioso traguardo dei 28 000 punti. All'epoca, divenne il 5º giocatore a riuscirci dopo Kareem Abdul-Jabbar, Karl Malone, Michael Jordan e Wilt Chamberlain.

Il 25 febbraio 2010 si procura una frattura ad un dito della mano che rende necessario un intervento chirurgico. Fa il suo ritorno in campo in gara-1 del primo turno dei playoff contro i Chicago Bulls. I Cavaliers vincono la serie in 5 partite, ma vengono eliminati dai Boston Celtics nelle semifinali di Conference.

Boston Celtics

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O’Neal con la casacca dei Boston Celtics nel 2010

Il 4 agosto 2010 Shaq firma un contratto biennale con i Boston Celtics[27] dando comunque un buon contributo alla squadra al minimo salariale (1.4 milioni di dollari annui).[28] Vedendo i suoi abituali numeri di maglia non disponibili, opta per la casacca numero 36.

Il 1º giugno 2011 annuncia tramite Twitter il suo ritiro. Numerosi sono stati i tributi offerti alla sua carriera trasmessi sul mega schermo dei Miami Heat durante le finali NBA.

Dopo il ritiro

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Nel settembre 2013 acquista una quota azionaria minoritaria dei Sacramento Kings, divenendo uno dei comproprietari della franchigia NBA.[29]

Carriera televisiva e Shaqtin'a Fool

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Shaquille con Albert Pujols

Dal 2011 Shaquille O'Neal è uno dei conduttori, insieme al presentatore Ernie Johnson, all'opinionista ed ex giocatore Kenny Smith e all'ex stella NBA Charles Barkley, della celebre trasmissione di approfondimento sportivo Inside the NBA, in onda nel postgara su TNT.

All'interno del programma, oltre a partecipare come opinionista ai vari dibattiti, Shaq conduce la rubrica Shaqtin'a Fool, che grazie alla diffusione tramite Internet è diventata in breve tempo nota in tutto il mondo. In questo spazio, O'Neal sceglie e commenta le cinque giocate più comiche delle partite NBA della settimana. Una delle "vittime" più frequenti è il centro dei Sacramento Kings JaVale McGee (introdotto da Shaq che urla il suo nome), il quale è peraltro intervenuto più volte in trasmissione per dire bonariamente la sua.

Da sempre grande appassionato di wrestling,[30][31] è apparso il 3 aprile 2016 a WrestleMania 32 all'André the Giant Memorial Battle Royal dov'è stato eliminato dallo sforzo combinato di tutti gli altri atleti. In precedenza, quando non si era ancora ritirato dal basket, aveva fatto da general manager nella puntata di Raw del 27 luglio 2009.[32]

In vista di WrestleMania 33 si è ventilata la possibilità, poi non concretizzatasi, di un suo match contro Big Show.[33]

Nel dicembre 2020 ha iniziato una collaborazione con la federazione All Elite Wrestling, prendendo inizialmente parte a un episodio di AEW Dynamite e poi esordendo nel ring di Jacksonville a fianco di Jade Cargill (che ne aveva già anticipato l'arrivo in compagnia nei mesi precedenti) nella puntata del 3 marzo 2021, dove la coppia ha sconfitto Cody Rhodes e Red Velvet.[31][34][35]

Si è sposato con Shaunie Nelson il 26 dicembre 2002 e insieme hanno avuto quattro figli: Shareef, Amirah, Shaqir e Me'arah. Sia O'Neal che la moglie hanno anche avuto un figlio da precedenti relazioni. Il 4 settembre 2007 la coppia ha presentato istanza di divorzio, ma si è successivamente riconciliata. Il 10 novembre 2009, però, Shaunie ha nuovamente firmato le carte per il divorzio, citando "differenze inconciliabili". Nel 2015 il figlio Shareef è stato inserito tra i giocatori più promettenti nel panorama cestistico giovanile con un "gioco totalmente opposto allo stile del padre" a causa della sua costruzione più atletica e del miglior raggio di tiro.[36]

Nel 1994 è uscito un videogame ispirato alla sua figura, intitolato Shaq Fu e pubblicato da Electronic Arts per varie piattaforme dell'epoca. Il 1º gennaio 2010 viene accusato dalla modella Vanessa Lopez di molestie sessuali.[37] Nell'estate del 2010 O'Neal ha iniziato a frequentare la star televisiva Nicole "Hoopz" Alexander.[38] La coppia risiedeva nella casa di O'Neal a Sudbury, Massachusetts,[39] ma i due si sono lasciati nel 2012.[40]

Come ha annunciato lui stesso durante uno show televisivo[41], O'Neal è stato iniziato alla massoneria, iscritto al pié di lista della loggia "Widow's Son" n. 28 di Boston, Massachusetts[42][43].

O' Neal nel 1998

Elenco dei nomi con cui Shaquille O'Neal si è soprannominato o è stato soprannominato dai giornalisti:

Legenda
  PG Partite giocate   PT  Partite da titolare  MP  Minuti a partita
 TC%  Percentuale tiri dal campo a segno  3P%  Percentuale tiri da tre punti a segno  TL%  Percentuale tiri liberi a segno
 RP  Rimbalzi a partita  AP  Assist a partita  PRP  Palle rubate a partita
 SP  Stoppate a partita  PP  Punti a partita  Grassetto  Career high
Denota le stagioni in cui ha vinto il titolo
* Primo nella lega
Anno Squadra PG PT MP TC% 3P% TL% RP AP PRP SP PP
1989-1990 LSU Tigers 32 - 28,2 57,3 - 55,6 12,0 1,9 1,2 3,6 13,9
1990-1991 LSU Tigers 28 - 31,5 62,8 - 63,8 14,7 1,6 1,5 5,0 27,6
1991-1992 LSU Tigers 30 - 24,1 61,5 - 52,8 14,0 1,5 1,0 5,2 24,1
Carriera 90 - 30,5 61,0 - 57,5 13,5 1,7 1,2 4,6 21,6

Regular season

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Anno Squadra PG PT MP TC% 3P% TL% RP AP PRP SP PP
1992-1993 Orlando Magic 81 81 37,9 56,2 0,0 59,2 13,9 1,9 0,7 3,5 23,4
1993-1994 Orlando Magic 81 81 39,8 59,9* 0,0 55,4 13,2 2,4 0,9 2,9 29,3
1994-1995 Orlando Magic 79 79 37,0 58,3 0,0 53,3 11,4 2,7 0,9 2,4 29,3*
1995-1996 Orlando Magic 54 52 36,0 57,3 50,0 48,7 11,0 2,9 0,6 2,1 26,6
1996-1997 L.A. Lakers 51 51 38,1 55,7 0,0 48,4 12,5 3,1 0,9 2,9 26,2
1997-1998 L.A. Lakers 60 57 36,3 58,4* - 52,7 11,4 2,4 0,7 2,4 28,3
1998-1999 L.A. Lakers 49 49 34,8 57,6* 0,0 54,0 10,7 2,3 0,7 1,7 26,3
1999-2000 L.A. Lakers 79 79 40,0 57,4* 0,0 52,4 13,6 3,8 0,5 3,0 29,7*
2000-2001 L.A. Lakers 74 74 39,5 57,2* 0,0 51,3 12,7 3,7 0,6 2,8 28,7
2001-2002 L.A. Lakers 67 66 36,1 57,9* 0,0 55,5 10,7 3,0 0,6 2,0 27,2
2002-2003 L.A. Lakers 67 66 37,8 57,4 - 62,2 11,1 3,1 0,6 2,4 27,5
2003-2004 L.A. Lakers 67 67 36,8 58,4* - 49,0 11,5 2,9 0,5 2,5 21,5
2004-2005 Miami Heat 73 73 34,1 60,1* - 46,1 10,4 2,7 0,5 2,3 22,9
2005-2006 Miami Heat 59 58 30,6 60,0* - 46,9 9,2 1,9 0,4 1,8 20,0
2006-2007 Miami Heat 40 39 28,4 59,1 - 42,2 7,4 2,0 0,2 1,4 17,3
2007-2008 Miami Heat 33 33 28,6 58,1 - 49,4 7,8 1,4 0,6 1,6 14,2
Phoenix Suns 28 28 28,7 61,1 - 51,3 10,6 1,7 0,5 1,2 12,9
2008-2009 Phoenix Suns 75 75 30,0 60,9* 0,0 59,5 8,4 1,7 0,7 1,4 17,8
2009-2010 Cleveland Cavaliers 53 53 23,4 56,6 0,0 49,6 6,7 1,5 0,3 1,2 12,0
2010-2011 Boston Celtics 37 36 20,3 66.7 - 55,7 4,8 0,7 0,4 1,1 9,2
Carriera 1207 1197 34,7 58,2 4,5 52,7 10,9 2,5 0,6 2,3 23,7
All-Star 12 9 22,8 55,1 0,0 45,2 8,1 1,4 1,1 1,6 16,8
Anno Squadra PG PT MP TC% 3P% TL% RP AP PRP SP PP
1994 Orlando Magic 3 3 42,0 51,1 - 47,1 13,3 2,3 0,7 3,0 20,7
1995 Orlando Magic 21 21 38,3 57,7 - 57,1 11,9 3,3 0,9 1,9 25,7
1996 Orlando Magic 12 12 38,3 60,6 - 39,3 10,0 4,6 0,8 1,3 25,8
1997 L.A. Lakers 9 9 36,2 51,4 - 61,0 10,6 3,2 0,6 1,9 26,9
1998 L.A. Lakers 13 13 38,5 61,2 - 50,3 10,2 2,9 0,5 2,6 30,5
1999 L.A. Lakers 8 8 39,4 51,0 - 46,6 11,6 2,3 0,9 2,9* 26,6
2000 L.A. Lakers 23 23 43,5 56,6 - 45,6 15,4* 3,1 0,6 2,4 30,7*
2001 L.A. Lakers 16 16 42,3 55,5 - 52,5 15,4* 3,2 0,4 2,4 30,4
2002 L.A. Lakers 19 19 40,8 52,9 - 64,9 12,6 2,8 0,5 2,5 28,5
2003 L.A. Lakers 12 12 40,1 53,5 - 62,1 14,8 3,7 0,6 2,8 27,0
2004 L.A. Lakers 22 22 41,7 59,3* - 42,9 13,2 2,5 0,3 2,8* 21,5
2005 Miami Heat 13 13 33,2 55,8 - 47,2 7,8 1,9 0,4 1,5 19,4
2006 Miami Heat 23 23 33,0 61,2 - 37,4 9,8 1,7 0,5 1,5 18,4
2007 Miami Heat 4 4 30,3 55,9 - 33,3 8,5 1,3 0,3 1,5 18,8
2008 Phoenix Suns 5 5 30,0 44,0 - 50,0 9,2 1,0 1,0 2,6 15,2
2010 Cleveland Cavaliers 11 11 22,1 51,6 - 66,0 5,5 1,4 0,2 1,2 11,5
2011 Boston Celtics 2 0 6,0 50,0 - 0,0 0,0 0,5 0,5 0,0 1,0
Carriera 216 214 37,5 56,3 - 50,4 11,6 2,7 0,5 2,1 24,3

Massimi in carriera

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Shaquille O'Neal con gli Heat insieme a Dwyane Wade e al presidente George W. Bush alla Casa Bianca, per la vittoria del titolo NBA 2006
Los Angeles Lakers: 2000, 2001, 2002
Miami Heat: 2006
O'Neal all'NBA All Star Game
Stati Uniti: 1994
Stati Uniti: 1996
2000
2000, 2001, 2002
1993
1989
  • NCAA AP Player of the Year: 1
1991
  • NCAA AP All-America Fist Team: 2
1991, 1992
First Team: 1998, 2000, 2001, 2002, 2003, 2004, 2005, 2006
Second Team: 1995, 1999
Third Team: 1994, 1996, 1997, 2009
Second Team : 2000, 2001, 2003
2000 (a pari merito con Tim Duncan), 2004, 2009 (a pari merito con Kobe Bryant)
  • Convocazioni all'NBA All-Star Game: 15 (tra parentesi le edizioni saltate per infortunio)
1993, 1994, 1995, 1996, (1997), 1998, 2000, (2001), (2002), 2003, 2004, 2005, 2006, 2007, 2009
1994
1994

Il 19 gennaio 2010 grazie ad un layup nella partita contro i Toronto Raptors, O'Neal ha raggiunto quota 28 000 punti segnati nella NBA. È il quinto giocatore nella storia della lega a raggiungere tale record dopo Kareem Abdul-Jabbar, Karl Malone, Michael Jordan e Wilt Chamberlain, record che dopo di lui viene raggiunto anche da Kobe Bryant, Carmelo Anthony, Kevin Durant, LeBron James e Dirk Nowitzki.

Carriera di cantante

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Shaquille O'Neal
NazionalitàStati Uniti (bandiera) Stati Uniti
GenereHip hop
Periodo di attività musicale1993 – in attività
EtichettaJive Records
Trauma Records
T.W.Is.M. Records
Fireworks Distribution
Album pubblicati6
Studio5
Raccolte1
Sito ufficiale

Dal 1993 O'Neal ha intrapreso, parallelamente a quella di cestista, anche la carriera di rapper. Finora ha pubblicato cinque album in studio e una compilation. Alcuni brani di questi album sono frutto della collaborazione con artisti di fama internazionale come Notorious B.I.G., Jay-Z, Dr. Dre, Snoop Dogg e Ludacris.

O'Neal ha inoltre inciso delle tracce per le colonne sonore dei film Kazaam e Steel, ai quali ha partecipato anche in qualità di attore protagonista.

Nel 1995 compare nel brano 2Bad di Michael Jackson, presente nell'album HIStory: Past, Present and Future - Book I, in un intermezzo rap[45]mentre nel 1998, registra il brano "We Be Ballin" insieme ad Ice Cube e Michael Jackson. Il brano doveva inizialmente essere incluso in una compilation NBA, poi non pubblicata.

Carriera da DJ

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O'Neal negli ultimi tempi[quando?] si è anche dilettato come disc jockey, usando lo pseudonimo di DJ Diesel, nome derivante da uno dei suoi molteplici soprannomi. Ha raggiunto una discreta fama e ha partecipato a eventi negli Stati Uniti e in Europa, tra cui Tomorrowland.[senza fonte]

Doppiatori italiani

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Nelle versioni in italiano dei suoi film, Shaquille O'Neal è stato doppiato da:

Da doppiatore è sostituito da:

  • (EN) Shaquille O'Neal, Shaq Talks Back: The Uncensored Word on My Life and Winning in the NBA, St. Martin's Press, 2001, ISBN 0-312-27845-4.
  1. ^ (EN) Mike Bresnahan & Robyn Norwood, Bank shot could pay off for Shaq, in Los Angeles Times, 12 giugno 2007.
  2. ^ (EN) All-Time #NBArank: Shaq comes in at No. 9, su ESPN.com, 9 febbraio 2016. URL consultato il 6 marzo 2024.
  3. ^ (EN) Legacy assured, Los Angeles will retire Shaquille O'Neal's jersey, su sports.yahoo.com, 2 giugno 2011. URL consultato il 2 giugno 2011.
  4. ^ (EN) Lakers to honor legendary big men Abdul-Jabbar and Shaq, su nba.com, 30 agosto 2012. URL consultato il 31 agosto 2012 (archiviato dall'url originale il 2 settembre 2012).
  5. ^ (EN) Lakers hang Shaq's No. 34 jersey in the rafters, su nba.com, 2 aprile 2013. URL consultato il 3 aprile 2013 (archiviato dall'url originale il 2 gennaio 2016).
  6. ^ I Miami Heat ritirano la maglia numero 32 di Shaquille O'Neal, su sportando.com, 23 dicembre 2016. URL consultato il 6 gennaio 2017.
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  10. ^ (EN) Shaquille O'Neal, su nba.com, www.nba.com. URL consultato il 15 settembre 2008 (archiviato dall'url originale il 25 settembre 2008).
  11. ^ NBA.com: Trophies For Everybody, su aol.nba.com. URL consultato il 25 giugno 2009 (archiviato dall'url originale il 19 luglio 2008).
  12. ^ a b I 21 campioni del XXI secolo: 5º Shaquille O’Neal, l’ultimo vero centro dominante, su gazzetta.it. URL consultato il 23 dicembre 2019.
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  15. ^ (EN) Andrew Keh, The Birth of Hack-a-Shaq, in The New York Times, 1º maggio 2016.
  16. ^ (EN) Randy Harvey, Don't Get All Out of Joint About Shaq's Free Throws, in Los Angeles Times, 3 dicembre 1996.
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  32. ^ Shaq, una vita da star dentro e fuori dal campo, su La Gazzetta dello Sport - Tutto il rosa della vita, 9 settembre 2016. URL consultato il 16 maggio 2019.
  33. ^ (EN) Alex Smith, Shaquille O'Neal has blamed The Big Show for calling off Wrestlemania 33 megafight, su mirror.co.uk, 25 aprile 2017.
  34. ^ Shaquille O'Neal si dà al wrestling: la leggenda Nba in AEW, su corrieredellosport.it, 4 marzo 2021. URL consultato il 5 marzo 2021.
  35. ^ Wrestling, Shaquille O'Neal: spettacolo e colpi proibiti nel suo debutto in AEW. VIDEO, su sport.sky.it, 4 marzo 2021. URL consultato il 5 marzo 2021.
  36. ^ Shaquille O'Neal's Son Shareef O'Neal Does Not Play Like His Dad, su bleacherreport.com.
  37. ^ Shaquille O'Neal accusato di molestie sessuali, in www.forbiciate.com, 8 gennaio 2010. URL consultato l'8 gennaio 2010 (archiviato dall'url originale il 19 novembre 2010).
  38. ^ Shaquille O’Neal’s girlfriend schools him on sleep apnea, su sports.yahoo.com.
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  40. ^ Game over: NBA star Shaquille O'Neal and fiancée Nicole 'Hoopz' Alexander call it quits, su dailymail.co.uk.
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  42. ^ Masonic Biographies - Shaquille O'Neal, su universalfreemasonry.org.
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  44. ^ Shaquille O'Neal - NBA Career Bests, su basketball.realgm.com. URL consultato il 17 giugno 2020.
  45. ^ (EN) Shaquille O’Neal On 6/25/10 at 10:15 AM, Shaquille O'Neal Remembers Michael Jackson, su Newsweek, 25 giugno 2010. URL consultato il 9 marzo 2019.

Voci correlate

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Altri progetti

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Collegamenti esterni

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