Academia.edu no longer supports Internet Explorer.
To browse Academia.edu and the wider internet faster and more securely, please take a few seconds to upgrade your browser.
2017, Sito web ufficiale dedicato a Cristina Campo e fondato da Arturo Donati, Sezione: Tesi su C. Campo
…
1 page
1 file
Borges lo scrittore ispanoamericano maggiormente ammirato e seguito da Cristina Campo che "subì il fascino della [sua] figura e del simbolo del labirinto letterario''.^ A quest'autore dedicherà infatti nel 1960, alcune brevi ma incisive pagine critiche^ nelle quali sottolinea la sua unicità: "è il solo autentico narratore umanista che il mondo ancora possegga" afferma, e poi ancora: "un lirico della storia, un erudito della poesia, nei cui testi si incontrano e si sublimano [...] i segreti e gli splendori di tutte le tradizioni: [...] Tarabo-ispanica, [...], la platonica, la càtara, la gnostica, la cabalistica, l'alchimica".^ Di Borges però mette in risalto anche la capacità di attuare quella "vera creazione per mezzo della parola" (che consisteva, come precisava Hoftnannsthal, nel "Descrivere con estrema precisione fìsica cose fisicamente impossibili") e che era riservata a pochissimi: "è forse il solo scrittore vivente che [ne] sia ancora capace", precisava."* In un secolo che le appariva come un "blocco cieco, mutilo e massiccio", la fantasia creativa di questo scrittore riusciva inoltre a creare "leggermente, vertiginosamente un'apertura" che apriva nuove, rivitalizzanti, prospettive: ci lascia intravedere ancora una volta lo sterminato "mondo che sta dietro quello vero" e senza il quale il mondo vero sarà ben presto un mondo spettrale.^ Allontanando l'ipotesi che i suoi tragici e iridescenti racconti" potessero essere considerati solo "un seguito di formule esoteriche", sottolinea la sua fondamentale e primaria capacità narrativa:
"Parole, immagini e situazioni", a cura di G. Pannunzio e I. Pozzoni, Limina Mentis Editore, Villasanta; consegnato, e accettato per la pubblicazione con la conferma dell’Editore
Il presente saggio si pone l’intento di delucidare gli assidui esempi dotati di accentuato valore iconologico, che sono insiti nella scrittura suggestiva e interdisciplinariamente poliedrica della letterata italiana moderna Cristina Campo, costituendovi l’espressione di una sensibilità affinata per le arti visive. Così verrà determinato quello che accomuna la strutturazione ideativo-stilistica del discorso critico dell’autrice, incentrato su canonici motivi figurativi, alle sue ricerche propriamente letterarie, risultanti in una trasposizione narrativa o lirica di particolari elementi iconici. Da un siffatto confronto si deduce che, nel cercare corrispondenze tra letteratura e figuratività, lei frequentemente dimostra interesse per la rappresentazione iconografica nell’epoca rinascimentale e barocca, cercando un aggancio con la modernità. A tale fine comparativo, si prende spunto da alcuni incisivi saggi contenuti nel volume campiano di carattere critico, "Sotto falso nome". Sotto il profilo contenutistico, ne danno prova gli episodi riguardanti le peculiarità degli affreschi masacceschi, come anche di certe composizioni pittoriche di Leonardo, oppure dell’espressività visiva di Raffaello, con ulteriore riferimento all’arte applicata nel caso dello studiolo di Gubbio dei Montefeltro. L’analisi verterà analogamente sul fatto che vi è sottesa un’interpretazione che si riallaccia alla vena creativa nella parte restante dell’opus della Campo, trovando riflesso nel suo principale libro di saggistica autoriale "Gli imperdonabili" e nella corrispondenza. L’autrice focalizza pure la valenza figurativa di determinate scene nell’opera artistica di Goya di cui sono reminiscenti alcuni suoi versi lirici. E si presta attenzione complessivamente alla presenza del racconto ecfrastico in questa prosa e dell’immagine visiva nel registro versificatorio, traducentesi nella caratteristica simbologia, nonché alle scelte grafiche di copertina (Hugo van der Goes).
Sull'esempio degli scritti costituiti al passo con la produzione letteraria di Cristina Campo, che per la loro natura circostanziale ed il carattere intermediario sono resi 'libri-soglia' verso altre forme di espressione in prosa o in versi, si cerca di dimostrare il farsi della coscienza riflessiva e delle idee compositive formanti di questa scrittura. Testimoniano dell'impronta metaletteraria o autointerpretativa i testi ad ampio spettro conoscitivo, prepubblicati e confluiti nel volume critico ʺSotto falso nomeʺ, oppure pagine archiviate nelle raccolte di lettere finora stampate, edite soltanto parzialmente, contrassegnate dall'acuito spirito stilistico e perciò protese all'infuori dell'immediato. Oltre a garantirne la riconoscibilità, la consistenza strutturale complessiva del pensiero campiano lo rende più universalmente valido in senso ermeneutico, stando alla base di un'idea dinamica dell'arte di scrivere, intesa come polimorfa e collegata ai contigui ambiti di sapere. Sebbene l'approccio poetico della scrittrice possegga una connotazione atemporale, nel considerare lo sfondo storico viene valutato il rapporto tra la memoria e l'attualità, in quanto soggetto letterario tratteggiato, già l'elemento costitutivo del quadro filosofico del suo corrispondente epistolare A. Emo. Si prende inoltre spunto dai motivi complementari in cui si individua un'analoga matrice simbolica, rinvenibile nelle opere di S. Weil, C. Alvaro o A.M. Ortese, per determinare la portata speculativa delle considerazioni concernenti la sfera dell'antropologia culturale.
Il progetto di ricerca fa riferimento ad alcuni tratti salienti della produzione letteraria e dell’attività intellettuale di Cristina Campo, che si vuole focalizzare con lo scopo di distinguere i presupposti poetici e critici fondanti, all’interno di un quadro culturalmente inglobante. Oltre a rilevare gli elementi strutturali caratterizzanti della sua prosa letteraria e saggistica, si cerca inoltre di individuare le risonanze autobiografiche basandosi su interrelazioni tra i vari generi letterari, nonché di contestualizzare i richiami esterni che testimoniano delle affinità riscontrabili nelle opere degli autori classici e contemporanei. Un’ulteriore area tematica riguarda i principali aspetti derivanti dalla predisposizione della scrittrice per la contaminazione interdisciplinare. Ci si propone anche un approfondimento sui rapporti di Cristina Campo con l’ambiente culturale veneto.
in S. Chemotti, Le graphie della cicogna. La scrittura delle donne come ri-velazione, Il Poligrafo, Padova 2012, pp. 129-139
"Frammenti di filosofia contemporanea", a cura di I. Pozzoni, vol. XXIX, Limina Mentis Editore, Villasanta; consegnato, e accettato per la pubblicazione con la conferma dell’Editore
English version of the abstract: Modernist Tendencies in Cristina Campo’s Interpretation of Figurative Art This paper aims to present Cristina Campo's continuous recourse to figurative culture that has an incisive impact on narrative patterns as well as on lyrical style, by focusing on modernist iconic connotations. Insights refer to the notes on determinate paintings or art phenomena illustrative of Campo’s attitude towards strains of Modernism, as a paradigm that subsumes some structural premises of her work, including figurative aspects that find direct expression in her literary oeuvre. To elucidate such traits the attention is devoted to the commentary on Ramón Gaya’s artistic work in relation to his volume "El sentimiento de la pintura" (The Sentiment of Painting), collected in "Sotto falso nome" (Under a False Name) and published as a preface to the exhibition catalogue dedicated to him. Those ideas echo María Zambrano's notions who wrote on the subject while essayistically analyzing his pictorial modes. Likewise, intention is to determine a common thematic thread in Campo’s prose writings in "Gli imperdonabili" (The Unforgivable Ones), since she draws inspiration from the same iconographical source regarding a particular Carpaccio’s canvas and thereby applies certain ekphrastic principles under the influence of Gaya. It is attempted to demonstrate that Gaya's perception of visual art, corresponding to Campo's aesthetic conceptions also in terms of dichotomous status of the categories of modern and antimodern, is reflected in her own elaboration of literary devices. Furthermore, interest in figurativity permeates Campo's epistolary collections wherein literary matrix is maintained. Thus the evaluation of critical contribution in the editions of letters that involve figurative and architectural reminiscences pertaining to modernity, sometimes bearing an avant-garde stamp (Klee, Lloyd Wright, Bonetti). Similarly, modernist elements can be discerned in lyrical and translational activities, by taking into consideration the poetic imagery within her own literary work or that of others ("Pictures from Brueghel" by Williams).
vol. del progetto editoriale da determinare, Limina Mentis Editore, Villasanta; consegnato, e accettato per la pubblicazione con la conferma dell’Editore
English version of the abstract: This paper is intended to explore the modes constituting internal philosophicity as a constant structural trait of Cristina Campo’s production, occasionally turned into an immediate ontological or gnoseological instance. The analysis also focuses on intertextual aspect in regard to similarities that can be established between Andrea Emo’s speculative thought and Campo’s understandings which may have influenced it. Those affinities are underscored in the case of the thinker’s "Quaderni di metafisica" (Notebooks of Metaphysics), as well as in their common epistolary collection, by taking into account analogue stylistic devices or conceptual topoi (motifs of memory, myth, fairy tale and artistic representation). Moreover, it is aimed to determine thereby the presence of traditional paradigms such as Nietzsche’s thinking, which are somewhere evoked in conjunction with Simone Weil’s views, while comparative counterpoint can be found in certain compositional features of Hugo von Hofmannshal’s work. Likewise, as theorized by María Zambrano, Campo promotes vision of poetry and philosophy as unitarily intervowen, resulting in poetic reflectiveness. Her poetising implies therefore philosophical polyvalence.
Accorgersi di tutto. Il sacro poetico in Cristina Campo, 2024
Il sacro, come percezione dell’ulteriore, sentore di ciò che trascende la materia, ne è perpetua ipotesi di senso e sorgente. Teso come un arco al cielo è il percorso esistenziale e letterario di Cristina Campo: pseudonimo prediletto di Vittoria Guerrini, quell’anima prescelta che, tenendosi voce fuori dal coro, fu ardita vestale di cose imperdonabilmente celesti in un’epoca di fallaci sovversioni e fatue avanguardie: in quel novecento dal progresso lineare in cui banalità e volgarità, figlie del consumo, fecero fatale irruzione, riducendo via via l’interiorità a una larva silente, asservita al più ottuso e sterile materialismo. La vita di Cristina, cronologicamente, crudelmente, vive questo tempo storico; ma è invece una continua ricerca d’intimità con il sacro, un continuo esercizio di “dissidenza dal gioco delle forze, una professione d’incredulità nell’onnipotenza del visibile ” che corrisponde a una peculiare ascesi: dal semplice atto del vedere alla percezione di ciò che davvero esiste: “e che altro veramente esiste – si domandava Cristina – in questo mondo se non ciò che non è di questo mondo?
Loading Preview
Sorry, preview is currently unavailable. You can download the paper by clicking the button above.
Journal of Paleolithic Archaeology, 2021
ARCHAEOLOGICAL PERSPECTIVES ON THE STUDY OF OUTBREAKS DURING THE COVID-19 PANDEMIC COEVOLUTION, EMERGENCE, AND RESURGENCE OF PATHOGENS THROUGH HISTORY, 2021
Taylor & Francis, 2021
SAHANZ Conference, 2020
The Greek Review of Social Research, 2024
Filiz Kitabevi, İstanbul, "Anayasal Cumhuriyet", sf. 209-223.. , 2022
REVISTA CUHSO, 2012
Revista de Medicina de la Universidad de Navarra
FOKUS (Kajian Bimbingan & Konseling dalam Pendidikan)
Molecules, 2019
Nineteenth-Century European Pilgrimages. A New Golden Age, 2020