Abya Yala by Marco Dal Corso
Teologie del sud del mondo, 2022
Per un modo inedito di pensare e abitare il mondo occorre mettersi in ascolto del sud. La prospet... more Per un modo inedito di pensare e abitare il mondo occorre mettersi in ascolto del sud. La prospettiva de-coloniale che le culture e religioni del sud del pianeta reclamano ci sembra un importante contributo da accogliere. Esse difendono il diritto epistemico a pensare diverso
Un lessico per Fratelli tutti rivista trimestrale anno XXXIX / N. 1-2 gennaio-giugno 2021 * marco... more Un lessico per Fratelli tutti rivista trimestrale anno XXXIX / N. 1-2 gennaio-giugno 2021 * marco daL corSo è docente di Dialogo Interreligioso e direttore dei Master dell'Istituto di Studi Ecumenici "San Bernardino" (VE).
N el mese di ottobre 2019 si è celebrato, come risaputo, il sinodo speciale convocato da papa Fra... more N el mese di ottobre 2019 si è celebrato, come risaputo, il sinodo speciale convocato da papa Francesco ancora nel 2017 sul tema: Amazzonia: nuovi cammini per la Chiesa e per una ecologia integrale. Mentre le ricerche di carattere missiologico sono chiamate a riprendere i temi e le prospettive discusse al sinodo, a noi interessa, in questa sede, interrogare la dimensione sinodale di questo evento ecclesiale, convinti che essa porti in dote un carattere inedito utile anche al cammino ecumenico e al dialogo interreligioso. Del resto, lo stesso papa Francesco chiarisce che: "Il mondo in cui viviamo e che siamo chiamati ad amare e servire anche nelle sue contraddizioni, esige dalla Chiesa il potenziamento delle sinergie in tutti gli ambiti della sua missione. Proprio il cammino della sinodalità è il cammino che Dio si aspetta dalla Chiesa del terzo millennio" 1 . Eco a queste parole è il recente documento della CTI (Commissione Teologica Internazionale) quando afferma: "La sinodalità (…) indica lo specifico modus vivendi et operandi della Chiesa popolo di Dio che manifesta e realizza in concreto il suo essere comunione nel camminare insieme, nel radunarsi in assemblea e nel partecipare attivamente di tutti i suoi membri alla sua missione evangelizzatrice" 2 . Il riferimento al documento ora citato ci è utile, quindi, per * Marco Dal Corso è docente presso l'Istituto di Studi Ecumenici "San Bernardino" di Venezia e membro di redazione della rivista Studi Ecumenici. 1 Cfr. papa FranCeSCo, Discorso in commemorazione del 50 anniversario dell'Istituzione del Sinodo dei Vescovi, 2015. Vedi il sito: http://www.vatican.va/ bollettino/ pubblico 2015/10/1. 2 Cfr. CommiSSione teologiCa internazionale, La sinodalità nella vita e nella missione della Chiesa, marzo 2018. Vedi il sito:
Tutti i diritti sono riservati. È pertanto vietata la riproduzione, l'archiviazione o la trasmiss... more Tutti i diritti sono riservati. È pertanto vietata la riproduzione, l'archiviazione o la trasmissione, in qualsiasi forma e con qualsiasi mezzo, comprese la fotocopia e la digitalizzazione, senza l'autorizzazione scritta del l'Editrice Queriniana. -Le fotocopie per uso personale possono essere effettuate, nei limiti del 15% di ciascun volume, dietro pagamento alla SIAE del compenso previsto dal l'art. 68, commi 4-5, della Legge n. 633 del 22 aprile 1941. Le fotocopie effettuate per finalità di carattere professionale, economico o commerciale, o comunque per uso diverso da quello personale, possono essere effettuate a seguito di specifica autorizzazione rilasciata da CLEARedi (www.clearedi.org).
Tutti i diritti sono riservati. È pertanto vietata la riproduzione, l'archiviazione o la trasmiss... more Tutti i diritti sono riservati. È pertanto vietata la riproduzione, l'archiviazione o la trasmissione, in qualsiasi forma e con qualsiasi mezzo, comprese la fotocopia e la digitalizzazione, senza l'autorizzazione scritta del l'Editrice Queriniana. -Le fotocopie per uso personale possono essere effettuate, nei limiti del 15% di ciascun volume, dietro pagamento alla SIAE del compenso previsto dal l'art. 68, commi 4-5, della Legge n. 633 del 22 aprile 1941. Le fotocopie effettuate per finalità di carattere professionale, economico o commerciale, o comunque per uso diverso da quello personale, possono essere effettuate a seguito di specifica autorizzazione rilasciata da CLEARedi (www.clearedi.org).
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Nel variegato panorama dei modelli interpretativi della teologia cristiana del pluralismo religio... more Nel variegato panorama dei modelli interpretativi della teologia cristiana del pluralismo religioso si possono distinguere -oltre la classica ripartizione tripartita tra esclusivismo, inclusivismo e pluralismo -i paradigmi fenomenologici che, in forma radicale o solo parziale, sono presenti nelle molteplici esperienze ecclesiali che contraddistinguono l'universo del cristianesimo attuale. Caratterizzati da una ricca fenomenologia, essi nascono da esperienze vissute di dialogo interreligioso in un contatto sempre più stretto del cristianesimo con le altre religioni. Volendo provare a sintetizzarli, ci si può riferire a quattro modelli, con relative varianti: il modello della sostituzione, del compimento, della reciprocità e dell'accettazione 1 . Di ciascuno di essi in-buddismo e islam). Le ragioni della fede cristiana (1 Pt 3,15), Editrice Domenicana Italiana, Napoli 2008; M.L. Fitzgerald, Teologia delle religioni: una panoramica in Il Regno-Documenti 3 (1997), 90-95; e dello stesso autore Dialogo interreligioso. Il punto di vista cattolico, San Paolo, Cinisello Balsamo (Mi) 2007. Importante è anche la riflessione sul tema offerta dalla Associazione Teologica Italiana curata da A. Fabris -M. Gronchi, Il pluralismo religioso. Una prospettiva interdisciplinare, San Paolo, Cinisello Balsamo (Mi) 1998. Naturalmente, in questa direzione, non è possibile non ricordare una volta di più la poderosa riflessione di J. Dupuis, Verso una teologia cristiana del pluralismo religioso, op. cit., che eredita i lavori offerti dallo stesso autore in Gesù Cristo incontro alle religioni, Cittadella, Assisi (Pg) 1989 e precede l'altra ricerca in Il cristianesimo e le religioni. Dallo scontro all'incontro (gdt 283), Queriniana, Brescia 2001. Altre ricerche da segnalare, aventi come tema il pluralismo religioso, sono quelle a cura di M. Aliotta, Cristianesimo, religione, religioni, San Paolo, Cinisello Balsamo (Mi) 1999; A. Russo, Dio a colori. Pensare Dio nell'orizzonte del pluralismo, San Paolo, Cinisello Balsamo (Mi) 2002; G. Canobbio, Chiesa religioni salvezza. Il Vaticano II e la sua recezione, Morcelliana, Brescia 2007. Di teologia delle religioni, ancora, parla M. Crociata, a cura, Teologia delle religioni. Bilanci e prospettive, Paoline, Milano 2001. Oltre alle molte altre opere di H. Küng (in prospettiva etica), di R. Panikkar (in prospettiva filosofica ed interculturale), di J. Ries (in prospettiva storico-antropologica) cui rimandiamo in bibliografia, a occuparsi di pluralismo religioso come nuovo paradigma è il numero monografico della rivista internazionale di teologia Concilium, si veda il numero 1 del 2007 e ancora di più i lavori di C.
La storia a servizio dell'ecumenismo. Per i 70 anni di Michele Cassese rivista trimestrale anno X... more La storia a servizio dell'ecumenismo. Per i 70 anni di Michele Cassese rivista trimestrale anno XXXVI / N. 3-4 luglio-dicembre 2018 * marco dal corSo, docente presso l'Istituto di Studi Ecumenici "San Bernardino" di Venezia, membro di redazione della rivista Studi Ecumenici, giornalista pubblicista, si occupa dei temi legati al pluralismo religioso, all'inculturazione e cooperazione missionaria.
Teologia pubblica by Marco Dal Corso
Studi Ecumenici, 2022
l'articolo intende descrivere i caratteri e le dimensioni della dinamica ospitale come lo stile e... more l'articolo intende descrivere i caratteri e le dimensioni della dinamica ospitale come lo stile ecclesiale per partecipare al dibattito pubblico.
Rassegna bibliografica Teologia Pubblica, 2020
Presentazione ragionata e aggiornata delle opere che interessano il tema della Teologia Pubblica ... more Presentazione ragionata e aggiornata delle opere che interessano il tema della Teologia Pubblica in Italia e in altre comunità teologiche
Fotocopie per uso personale del lettore possono essere effettuate nei limiti del 15% di ciascun v... more Fotocopie per uso personale del lettore possono essere effettuate nei limiti del 15% di ciascun volume dietro pagamento alla SIAE del compenso previsto dall'art. 68, comma 4, della legge 22 aprile 1941 n. 633 ovvero dall'accordo stipulato tra SIAE, AIE, SNS E CNA, CoNFARtIgIANAto, CASA, ClAAI, CoNFCoMMERCIo, CoNFESERCENtI il 18 dicembre 2000. le riproduzioni per uso differente da quello personale potranno avvenire solo a seguito di specifica autorizzazione rilasciata dall'editore.
La ricchezza del reale è multiforme e per esprimersi ha bisogno del concorso di molti e diversi s... more La ricchezza del reale è multiforme e per esprimersi ha bisogno del concorso di molti e diversi saperi: anche di quello teologico e tanto più in un cambio d'epoca come quello che stiamo attraversando (papa Francesco). La teo-logia è oggi dunque chiamata a confrontarsi e dialogare con gli altri saperi, portando alla causa di un nuovo uma-nesimo il contributo della riflessione delle comunità cre-denti. Se la teologia deve saper accompagnare i processi culturali e sociali, essa lo potrà fare solo assumendo il contesto specifico in cui nasce e lavora. La dimensione ecumenica, interreligiosa e interculturale diventa così costitutiva della teologia pubblica che verrà. Marco Dal Corso. Docente all'I.S.E. "San Bernardino" di Ve-nezia e direttore del master in Dialogo interreligioso presso lo stesso Istituto. Collaboratore della rivista Studi Ecumenici, gior-nalista pubblicista, si occupa dei temi legati al pluralismo religio-so, all'inculturazione e alla cooperazione missionaria. Per i tipi di Pazzini dirige la collana "Frontiere". Per Cittadella Editrice ha pubblicato «Molte volte e in diversi modi». Manuale di dialogo interreligioso (2018 2 , insieme a B. Salvarani). Ha inoltre curato il volume Teologia dell'ospitalità (Queriniana 2019). Brunetto Salvarani. Teologo, giornalista e scrittore, dirige la ri-vista QOL.
conclusioni (aPerte) «I l problema è che questa Europa è vecchia, for-se decrepita e non si può c... more conclusioni (aPerte) «I l problema è che questa Europa è vecchia, for-se decrepita e non si può chiedere a un vecchio di non aver paura, di essere audace. La doman-da allora è: c'è la stoffa per ritessere un discorso politico, per riformare una élite politica in Italia, in Europa? Bisogna trovare nuovi fertilizzanti. E penso, da non credente (ma è da qui che nasce la mia attenzione al mondo cattoli-co) che forse il fertilizzante può venire proprio dalla Chiesa». Così si esprime il filosofo Massimo Cacciari in un'intervista a L'Osservatore Romano 1. Un invito all'indispensabile contri-buto pubblico da parte della Chiesa (e delle chiese) in ordine al dibattito per superare la crisi. Per Cacciari, ad esempio, il paradigma identitario greco fatto di suolo e sangue non corri-sponde al paradigma cristiano che invita, piuttosto, a scoprire nel farsi prossimo, nell'essere per l'altro, la modalità con cui costruire la propria identità. Nella stessa intervista, infatti, il docente veneziano afferma: «L'identità cristiana è l'identità che acquisisci facendoti prossimo, non esiste un'identità a sé. L'identità è pros eteron, per l'altro, la tua identità diviene nella misura in cui ti fai altro» 2 .
S e la teologia pubblica si propone come obiettivo quello «di elaborare un discorso teologico sui... more S e la teologia pubblica si propone come obiettivo quello «di elaborare un discorso teologico sui temi sociali ri-volto alla società plurale» 1 , esso deve rispondere di un contesto che in qualche maniera lo informa. La neces-sità di una teologia pubblica, in altri termini, deriva dal conte-sto pluralistico post-secolare in cui viviamo, come anticipato. Infatti, secondo il teologo statunitense David Tracy: «In una cultura del pluralismo, ogni tradizione religiosa alla fine deve scegliere tra disperdersi in un minimo comun denominatore o accettare un'esistenza marginale come un'opinione interessan-te, ma puramente privata? Nessuna delle due opzioni è accetta-bile per chiunque sia seriamente interessato alla verità di alcu-ne delle principali tradizioni religiose. La necessità è formare una nuova e inevitabilmente complessa strategia teologica che eviti la privatizzazione, articolando le aspirazioni della religio-ne alla verità» 2. Ora, la mediazione tra fede e realtà sociale non è una novità dell'attualità. C'è, cioè, una storia di intermediazione teologi-ca tra fede e vita che è oggi presente in diversi modelli teologi-ci ancora operanti: quello della legge naturale (via ragione na-turale l'essere umano arriva ai principi etici; qui la rivelazione conferma e rafforza tale ricerca); quello della teologia della 1 Villagrán, Teologia pubblica, cit., p. 29. 2 Cit. in ivi, p. 13.
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Abya Yala by Marco Dal Corso
Teologia pubblica by Marco Dal Corso
ecumenico della cura. Essa appare prima di tutto per il suo valore di testimonianza, come attestato, tra altri esempi, da quella di mons. Derio
Olivero su cui si sofferma un altro articolo presente in questo numero. Ma
la cura serve anche a diffondere una cultura della convivenza, contro le
discriminazioni e i pregiudizi; serve, inoltre, a riaffermare il valore politico
e i diritti alla cura. Essa, infine, si propone come esperienza ecumenica
ed interreligiosa come attesta il recente documento firmato dal Pontificio
Consiglio del Dialogo Interreligioso e il Consiglio Mondiale delle Chiese.
Fino a provare a dire i tratti di un ecumenismo della cura.
Parliamo di "teologia", ed è ovviamente la teologia cristiana.
Diciamo "teologia latinoamericana", in un senso sia materialmente geografico che spirituale. Questa teologia è specificamente latinoamericana, perché abbiamo chiamato insieme teologi e teologi del nostro Continente. Ma anche questa teologia è spiritualmente latinoamericana, perché è localizzata e radicata in quella "geografia spirituale" delle grandi opzioni tradizionalmente riconosciute come "latinoamericane": l'opzione per i poveri, l'incarnazione nella storia, la costruzione appassionata dell'Utopia. di Dio e da una Chiesa umile e al servizio ... Una teologia, in definitiva, di liberazione, cioè sinceramente latinoamericana.
E diciamo teologia "pluralista" della liberazione, in un senso preciso e tecnico, in contraddizione con "esclusivista" o "inclusivista". La teologia della liberazione classica era sempre "inclusivista" - non avrebbe potuto essere diversamente. Quello che questo libro vuole costruire supera il paradigma dell'inclusivismo per approfondire quello del "pluralismo" – anche in senso tecnico, non in senso del linguaggio comune.
Anche se lo diciamo con tutta modestia, crediamo sinceramente che possiamo dire che questo libro di teologia della liberazione possa essere considerato il primo libro della storia scritto con il desiderio consapevole di superare l'inclusivismo e di mettersi in una prospettiva di "paradigma pluralista". I nostri critici e interlocutori diranno se siamo riusciti a dare un contributo significativo in questo sforzo. In ogni caso, intendiamo solo aiutare a fare il primo passo.
Leonardo BOFF è stato così gentile da fare un prologo per questo libro, con la sua autorevole parola di avanzamento e di chiarire le sempre nuove strade della teologia della liberazione.
Diego IRARRÁZAVAL ci offre come epilogo un bilancio teologico di questo libro diretto dalla Commissione Teologica Latinoamericana dell'EATWOT (AASETT).
«Possa contribuire a suo modo al dialogo tra le varie comunità teologiche e comunque di credenti del nord come del sud (in questo senso la prefazione a firma di Maurilio GUASCO aiuta a contestualizzare la recezione del lavoro fatto dai teologi/e latinoamericani/e). La voce che ci giunge dalla frontiera aiuti tutti noi a costruire quell’ermeneutica dell’alterità di cui abbiamo bisogno perché il mondo non imbarbarisca». (Marco DAL CORSO, direttore della collana).
Come disciplina religiosa che è, è sempre stata tinta di un' aureola di eternità, di indiscutibilità, di immutabilità... Sembrava che la teologia - la scienza sacra! - non potesse cambiare dalla sua figura classica come patrimonio di religioni e chiese. Ma quello finì.
Decenni fa alcuni pionieri avanzarono la proposta di una teologia mondiale, una teologia mondiale - oggi diremmo una "teologia planetaria", per includere non solo il mondo umano ma il mondo cosmico, Gaia. Era la proposta di avanzare verso una teologia che usciva dal ghetto della sua stessa confessione religiosa, per poter parlare a tutta la società, quella società attuale che è sempre più religiosamente plurale.
In questo mondo di oggi, la teologia rigorosamente mono-confessionale è condannata a non essere ascoltata, forse anche a non essere nemmeno compresa dalla società nel suo insieme.
Abbiamo chiesto a questi teologi, e le loro risposte ci consentono di presentare un panorama attraente: la teologia del futuro sembra dirigersi verso un modello pluralistico (senza il classico complesso di superiorità religiosa e senza la verità esclusiva che tradizionalmente accompagnava la teologia), verso una teologia pluriconfessionale, che potremmo anche chiamare interreligiosa o multi-religiosa o (purché la parola sia ben qualificata) trans-religiosa. C'è chi parla anche di una teologia post-religional (religiosa ma al di là delle religioni, su un piano più profondo), secolare in questo senso, e con una coscienza planetaria in questa nuova società della conoscenza che in qualche modo sta diventando presente a poco a poco in tutto il pianeta, anche nei luoghi in cui pensano di non accorgersene.
Questi professionisti in teologia ci offrono pagine entusiasmanti, degne di studio e meditazione, con i loro argomenti positivi e negativi, per un buon discernimento.
Speriamo che la conclusione del lettore sia, come la nostra, che i tempi buoni corrono per la teologia, i tempi dell'effervescenza, della mutazione, delle nuove proposte, delle esperienze rischiose, di un futuro aperto. Stiamo camminando a un buon ritmo, non senza difficoltà, verso una teologia aperta e libera.
Questo quarto volume, autonomo e indipendente di per sé come ciascuno dei precedenti, si concentra sul compito di presentare e valutare l'attuale realtà della «teologia pluralista liberale intercontinentale», cioè vuole fare una prima indagine sui dati su come c'è questa teologia, in questo momento dell'inizio del viaggio, nel mondo di oggi, nei diversi continenti.
Descriviamo gradualmente il contenuto di questo libro, con il suo sottotitolo: «teologia pluralistica intercontinentale liberatrice».
• È un libro di teologia: non di scienze religiose, né di sociologia delle religioni, né di ecumenismo o di dialogo interreligioso; il nostro interesse è teologico; vogliamo fare teologia.
• Come è "teologia", è ovvio che siamo nel campo della teologia cristiana. Non siamo entrati nel campo della "teologia interreligiosa o interreligiosa", anche se non smettiamo di avere gli occhi puntati su quella sfida a cui abbiamo già fatto riferimento più volte.
• Ma diciamo che stiamo parlando di "teologia pluralistica" ... Di solito si chiama "teologia del pluralismo religioso", che a sua volta sappiamo che è un nuovo nome per la "teologia delle religioni" ... ma vogliamo essere più espliciti : perché, a rigor di termini, potrebbe esistere una «teologia del pluralismo religioso» che non era «pluralista», ma, per esempio - ed è un caso molto frequente - esclusivo. Potrebbe essere chiamato teologia del "pluralismo religioso" ciò che lo aveva come oggetto materiale (sarebbe una "teologia di genitivo") ma non come oggetto formale (una teologia in cui il pluralismo religioso era precisamente la prospettiva fondamentale, la rilevanza da per affrontare il suo oggetto materiale). La teologia del pluralismo religioso a cui ci riferiamo non è solo una teologia "di genitivo", cioè una teologia che ha il pluralismo religioso come "oggetto materiale", ma una teologia stessa costruita dalla prospettiva pluralista, al contrario di prospettive esclusiviste e inclusiviste. Vale a dire: una teologia veramente "pluralista", nel senso tecnico del termine.
• E specifichiamo che si tratta di una teologia liberatrice, o cio che è la stessa cosa: la liberazione, cioè, inscritta in quel grande genere di teologie che condividono la "formula dimensionale" della "lettura storica della realtà, centralità del regno e opzione per i poveri». Come ha già detto più volte, la nostra serie "Per le molte vie di Dio" mira precisamente a fare il "passaggio" tra la teologia delle religioni nord-atlantiche, che nel suo insieme non rientrava nel quadro della teologia della liberazione, e la teologia della liberazione. Intendiamo promuovere l'ingresso della teologia della liberazione nel campo della teologia delle religioni - un nuovo campo per essa - senza smettere di essere teologia della liberazione.
• E aggiungiamo "intercontinentale", infine, per esprimere che non siamo più inquadrati solo in America Latina, come nei volumi precedenti, ma che abbiamo saltato i confini e abbiamo esteso le nostre antenne agli altri continenti. Questo libro è strutturato proprio rivedendo lo stato di questa teologia pluralista liberatrice (cristiana) nei cinque continenti.
Questa è quindi la descrizione dettagliata del contenuto di questo libro, che dettaglia il suo sottotitolo specifico.