Papers by Federico Marchetti
M. Cita, F. Marchetti, E. Niccolai, E. Tonello, P. Trovato, Per una nuova edizione della "Commedia". Ricerche sui piani alti della tradizione, "Filologia italiana", 17, 2020, 9-116 (Table of contents, first pages) The following essays reconstruct and discuss a new genealogical tree of the extant manuscript tra... more The following essays reconstruct and discuss a new genealogical tree of the extant manuscript tradition of Dante’s Commedia
Primi appunti sulle rubriche della Commedia, 2020
The essay seeks to investigate the fourteenth- and fifteenth-century manuscript tradition of the ... more The essay seeks to investigate the fourteenth- and fifteenth-century manuscript tradition of the Divine Comedy's vernacular and Latin rubrics. Despite its hermeneutic relevance and its importance for the study of the early reception of Dante’s poem, such a paratextual feature has been long disregarded by critics. Taking advantage of the devices developed by the Neolachmannian philology, the study aims to provide a first approach to this incredibly complex and fluid tradition. Seventy codices have been taken into account and extensively collated, thus allowing to trace twenty-six manuscripts back to a single archetype omega (which arguably predates many types of rubrics attested in the surviving witnesses).
“Sul latino di Dante e sulla grammaticalità dei testi antichi”, in Nuove prospettive sulla tradiz... more “Sul latino di Dante e sulla grammaticalità dei testi antichi”, in Nuove prospettive sulla tradizione della «Commedia». Terza serie (2020), a cura di Martina Cita, Federico Marchetti, Paolo Trovato, Padova, libreriauniversitaria.it, 2021, pp. 187-191.
Dopo i nostri esperimenti di edizione di Inf XXXIV (luglio 2016) e di Inf. XXIII (maggio 2017) -... more Dopo i nostri esperimenti di edizione di Inf XXXIV (luglio 2016) e di Inf. XXIII (maggio 2017) - in vista delle giornate di studio on line del 18 e 19 giugno - offriamo alla comunità scientifica un saggio delle nostre ultime decisioni. In questi anni, abbiamo deciso di modificare (leggermente) il lay-out, il testimoniale, la filosofia della prima fascia dell'apparato. Eventuali reazioni e suggerimenti sono i benvenuti e la loro sede più opportuna è forse la session che portiamo avanti da più di un mese in questo portale (https://www.academia.edu/s/15f9c8f7dc).
After a brief introduction by P.T., Marchetti outlines the state of the art, evaluating methodolo... more After a brief introduction by P.T., Marchetti outlines the state of the art, evaluating methodological approaches for the investigations of "scribal habits" which are shared by the New Philology and biblical philology...
by Libreriauniversitaria.it Edizioni, Elena Spangenberg Yanes, Michela Rosellini, Ermanno Malaspina, Paolo Monella, Matthew James Driscoll, Fabrizio Della Seta, Federico Marchetti, Eleonora Di Cintio, Federica Rovelli, and Salvatore Talia Storie e linguaggi, 2019
Fascicolo monografico: Textual Philology Facing ‘Liquid Modernity’: Identifying Objects, Evaluati... more Fascicolo monografico: Textual Philology Facing ‘Liquid Modernity’: Identifying Objects, Evaluating Methods, Exploiting Media
a cura di Andrea Chegai, Michela Rosellini, Elena Spangenberg Yanes
Indice
Preliminary Remarks
1. Aggiornamento metodologico e riflessioni critiche sui procedimenti ecdotici / Methodological Enhancement in the Digital Era: New Questions about Critical Editing
Michela Rosellini
2. La singolare natura della testualità musicale / The Peculiar Nature of Musical Textuality
Andrea Chegai
3. Textual Critical Challenges in the Digital World
Elena Spangenberg Yanes
I. Sorting Methods in Critical (Digital) Editing
Nove tesi e mezza per la filologia nell’era della liquidità digitale / Nine and a Half Theses for Philology in the Liquid Digital Age
Lorenzo Tomasin
Il futuro dell’edizione critica (cioè lachmanniana), più o meno digitale. Riflessioni (in)attuali / Critical (Lachmannian) Editions - a More or Less Digital Future? Reflections, New and Old
Ermanno Malaspina
L’edizione critica digitale: la critica del testo nella storia della tradizione / The Critical Digital Edition: Textual Criticism within the History of the Tradition
Paolo Monella
The Genesis of the Arnamagnæan Method
Matthew James Driscoll
The Critical Edition in Old Norse Philology: Its Demise and Redefinition
Odd Einar Haugen
La filologia dell’opera italiana fra testo ed evento / Philology of the Italian Opera between Text and Event
Fabrizio Della Seta
II. Editing Texts with a Complex Transmission
Critical Digital Editions of Christian Apocryphal Literature in Latin and Greek: Transcription and Collation of the Acts of Barnabas
Caroline Macé, Maïeul Rouquette, Violeta Seretan, Frédéric Amsler, Patrick Andrist, Cecilia Antonelli
The Study of codices descripti as a Neo-Lachmannian Weapon Against the Notions of variance and Textual Fluidity.
A Few Words to Introduce the Theme
Paolo Trovato
The Use of codices descripti to Determine Scribal Habits
Federico Marchetti
Di chi è la Penelope? Sull’autorialità di un melodramma di tardo Settecento / Who Composed the Penelope? On the Authoriality of a Late-18th-Century Melodrama
Eleonora Di Cintio
Edizioni genetiche e strategie di visualizzazione digitale. Un prototipo per il quartetto op. 59, nr. 3 di Beethoven / Genetic Editions and Strategies of Digital Visualization. A Prototype for Beethoven’s Quartet Op. 59, No. 3
Federica Rovelli
III. Textual Criticism Applied to the Internet
Classics into Code: Latin Texts in the Digital Space
Dániel Kiss
Dalla stampa al digitale, dal digitale alla stampa. Tradizione indiretta dei classici latini in Rete / From Print to Digital Texts, from Digital Texts to Print. Indirect Tradition of Latin Classics on the Web
Claudio Giammona, Elena Spangenberg Yanes
Un progresso obsoleto? Vicende digitali della Chanson de Roland e del Cantar de Mio Cid / Obsolete Progress? Digital Ups and Downs of the Chanson de Roland and the Cantar de Mio Cid
Claudio Lagomarsini
Fake texts e Wiki edizioni. Per una filologia digitale sostenibile / Fake Texts and Wiki Editions. For a Sustainable Digital Philology
Paola Italia
La narrazione della storia in Wikipedia: pratiche, ideologie, conflitti per la memoria nell’Enciclopedia Libera / The Narration of History in Wikipedia: Practices, Ideologies, Conflicts about Memory in the Free Encyclopedia
Benedetta Pierfederici, Salvatore Talia (Gruppo di ricerca “Nicoletta Bourbaki”)
Il saggio nasce da una serie di contributi ad opera del gruppo di lavoro coordinato da Paolo Trov... more Il saggio nasce da una serie di contributi ad opera del gruppo di lavoro coordinato da Paolo Trovato, volti al riordino stemmatico della tradizione manoscritta della "Commedia". Si avanza la proposta di descriptio del codice settentrionale Im. 31, riconosciuto come apografo del manoscritto Bol. Un. 589.
Conferences, workshops, courses, and talks by Federico Marchetti
Ferrara, 22 giugno 2022, ore 15:30. Ferrante, Livraghi e Perna presentano Dante, Inferno, ed. critica Tonello-Trovato, commento Ferretti Cuomo, Padova, libreriauniversitaria.it, 2022, 2 voll.
PRIMI APPUNTI SULLE RUBRICHE DELLA COMMEDIA
L’intervento si propone di indagare gli snodi della t... more PRIMI APPUNTI SULLE RUBRICHE DELLA COMMEDIA
L’intervento si propone di indagare gli snodi della tradizione manoscritta delle rubriche che accompagnano i cento canti della Commedia. L’operazione – che si inserisce nel contesto di un più ampio lavoro d’equipe, coordinato da Paolo Trovato e volto al riordino stemmatico dell’intera tradizione manoscritta del poema dantesco – si svolge all’insegna di una rinnovata fiducia nel metodo neolachmanniano.
È curioso come – nonostante la relativa ipertrofia degli studi sulla tradizione manoscritta della Commedia – l’analisi di questa tipologia paratestuale sia stata, per così dire, trascurata: il più significativo contributo a riguardo rimane quello di Michele Barbi, pubblicato nel 1893 tra le pagine del Bullettino della Società Dantesca Italiana.
Il testo delle rubriche si contraddistingue per l’estrema fluidità: il paratesto – non godendo dello status di inviolabilità assicurato ai versi della Commedia dall’auctoritas dantesca e dal vincolante dispositivo della terzina – è spesso oggetto di interpolazioni, scorciature, rielaborazioni e ritraduzioni da parte dei singoli copisti.
Ho collazionato 70 manoscritti, avendo premura di costituire un campione il più possibile eterogeneo. I primi risultati di questo sondaggio si possono definire incoraggianti: nonostante la ricostruzione testuale delle rubriche sia un’operazione che presenta un’oggettiva problematicità, l’osservazione di un’ampia e variegata recensio ci permette di formulare tutta una serie di considerazioni. L’adozione del metodo neolachmanniano permette di ricondurre con ragionevole sicurezza 26 testimoni ad un medesimo archetipo ω. È inoltre possibile istituire corrispondenze certe tra alcuni dei tipi di rubriche ed i principali scriptoria trecenteschi (in qualche caso è possibile anche ricondurre singoli errori e varianti all’iniziativa dei più noti copisti).
This is the brochure of the 4th Summer School in textual Criticism. The course will start only if... more This is the brochure of the 4th Summer School in textual Criticism. The course will start only if the minimum number of enrolled students will be reached. Dead-line: 11 June.
L’intervento si propone di illustrare gli studi preparatori per una prima edizione critica dei Ca... more L’intervento si propone di illustrare gli studi preparatori per una prima edizione critica dei Capitoli del ravennate Menghino Mezzani, epitome in versi della Commedia. L’operazione è ascrivibile ad una serie di contributi ad opera del gruppo di lavoro coordinato da Paolo Trovato, volti alla
redazione di una nuova edizione della Divina Commedia. Come per il lavoro svolto sul poema dantesco, l’operazione si svolge all’insegna di una rinnovata fiducia nel metodo neolachmanniano. Nell’ottica di un’edizione critica pluritestimoniale, ho rintracciato ed esaminato i seguenti codici: Gamb (testimone vergato dalla mano del veneziano Iacopo Gradenigo, databile all’ultimo decennio del secolo XIV), Can. 115 (1421, di mano del podestà di Montagnana Marin Sanudo) e Ph (1363,
codice di provenienza emiliano-romagnola, per lungo tempo ritenuto autografo dello stesso Menghino).
Quanto a Gamb, intriganti si rivelano le indagini attorno alle sue fasi redazionali. Viene infatti avanzata l’ipotesi che la stesura del manoscritto (iniziata attorno al 1389) venisse ripresa nel 1413 e ad esso – proprio nella Ravenna di Menghino Mezzani – venissero aggiunti i Capitoli.
Già in fase di recensio risulta evidente come Can. 115 sia codice descriptus di Gamb: come tale, il testimone si rivelerà utile nei passi in cui il testo di Gamb risulta difficilmente leggibile, o per saggiare alcuni tentativi di emendatio ope ingenii.
Una prima ricognizione sembra infine suggerire la superiorità del testo tràdito da Ph; il codice emiliano-romagnolo sembra anche conservare la facies linguistica dell’originale perduto. Non mancano tuttavia casi in cui la lectio di Ph è irricevibile, e deve pertanto essere emendata sulla base di Gamb.
Nonostante l’esiguità del lascito letterario del Mezzani, sarà talora possibile appellarsi al suo usus scribendi; sopravvivono infatti alcuni suoi sonetti che – impregnati di un dantismo solido e coerente – confermano come Menghino dovesse essere un versificatore quantomeno abile ed un fine conoscitore della Commedia.
La tradizione ci presenta dunque due codici in posizione di sostanziale collateralità. E poiché sembra profilarsi il caso di una recensio aperta, sarà indispensabile il giudizio del critico,
inalienabile come sempre.
Drafts by Federico Marchetti
Programma provvisorio
- Discussants: Zygmunt G. Barański (Notre Dame), Gino Belloni (Venezia), Sa... more Programma provvisorio
- Discussants: Zygmunt G. Barański (Notre Dame), Gino Belloni (Venezia), Sandro Bertelli (Ferrara), Marcello Ciccuto (Pisa), Claudio Ciociola (SNS), Laura Facini (Genève), Luciano Formisano (Bologna), Giovanna Frosini (Siena), Claudio Giunta (Trento), Bernhard Huss (Freie Universität Berlin),Giuseppe Ledda (Bologna), Andrea Mazzucchi (Napoli), Lino Pertile (Harvard), Arnaldo Soldani (Verona), Mirko Tavoni (Pisa), Tiziano Zanato (Venezia)
Books, editions, edited books and journals by Federico Marchetti
Parte prima - Qualche altra idea su Dante
I. Spigolature lessicali e semantiche fra Purgatorio e ... more Parte prima - Qualche altra idea su Dante
I. Spigolature lessicali e semantiche fra Purgatorio e Paradiso: latinismi formali o semantici classici e medievali, di Luisa Ferretti Cuomo
II. La periferia stemmatica della tradizione tosco-fiorentina, di Elisabetta Tonello
III. “Canterò di quel secondo regno”. Primi appunti critici sull'edizione del Purgatorio, di Fabio Romanini
IV. Primi sguardi al Paradiso: alcuni problemi e qualche proposta, di Marco Giola
V. I fiorentinismi dell'Inferno recuperabili grazie alla coppia Florio-Urbinate (Beta), di Martina Cita
VI. La nuova prosodia dell'Inferno secondo Beta, di Elena Niccolai
VII. Codici puntati e codici senza interpunzione. Qualche idea sull'aspetto paragrafematico dell'archetipo della Commedia, di Paolo Trovato
Parte seconda - Note e commenti
VIII. Le risposte che non abbiamo avuto il tempo di dare, di Paolo Trovato
IX. Dalle sostanze alle forme, di Luciano Formisano
X. La prudenza nella lingua, di Giovanna Frosini
XI. Qualche riflessione sulla prosodia della Commedia, di Laura Facini e Arnaldo Soldani
XII. Qualche osservazione su testo, lingua e punteggiatura dei manoscritti, di Rosario Coluccia
XIII. Qualche altra considerazione sui codici puntati della Commedia, Sandro Bertelli
XIV. Sul latino di Dante e sulla grammaticalità dei testi antichi, di Mirko Tavoni
XV. Alcune proposte interpuntive all'Inferno, di Tiziano Zanato
XVI. Due osservazioni. Sulla “grammaticalità” delle lezioni della Commedia e sull'“inversione” del soggetto in italiano antico, di Lorenzo Renzi
Bibliografia
Indice dei nomi
Uploads
Papers by Federico Marchetti
a cura di Andrea Chegai, Michela Rosellini, Elena Spangenberg Yanes
Indice
Preliminary Remarks
1. Aggiornamento metodologico e riflessioni critiche sui procedimenti ecdotici / Methodological Enhancement in the Digital Era: New Questions about Critical Editing
Michela Rosellini
2. La singolare natura della testualità musicale / The Peculiar Nature of Musical Textuality
Andrea Chegai
3. Textual Critical Challenges in the Digital World
Elena Spangenberg Yanes
I. Sorting Methods in Critical (Digital) Editing
Nove tesi e mezza per la filologia nell’era della liquidità digitale / Nine and a Half Theses for Philology in the Liquid Digital Age
Lorenzo Tomasin
Il futuro dell’edizione critica (cioè lachmanniana), più o meno digitale. Riflessioni (in)attuali / Critical (Lachmannian) Editions - a More or Less Digital Future? Reflections, New and Old
Ermanno Malaspina
L’edizione critica digitale: la critica del testo nella storia della tradizione / The Critical Digital Edition: Textual Criticism within the History of the Tradition
Paolo Monella
The Genesis of the Arnamagnæan Method
Matthew James Driscoll
The Critical Edition in Old Norse Philology: Its Demise and Redefinition
Odd Einar Haugen
La filologia dell’opera italiana fra testo ed evento / Philology of the Italian Opera between Text and Event
Fabrizio Della Seta
II. Editing Texts with a Complex Transmission
Critical Digital Editions of Christian Apocryphal Literature in Latin and Greek: Transcription and Collation of the Acts of Barnabas
Caroline Macé, Maïeul Rouquette, Violeta Seretan, Frédéric Amsler, Patrick Andrist, Cecilia Antonelli
The Study of codices descripti as a Neo-Lachmannian Weapon Against the Notions of variance and Textual Fluidity.
A Few Words to Introduce the Theme
Paolo Trovato
The Use of codices descripti to Determine Scribal Habits
Federico Marchetti
Di chi è la Penelope? Sull’autorialità di un melodramma di tardo Settecento / Who Composed the Penelope? On the Authoriality of a Late-18th-Century Melodrama
Eleonora Di Cintio
Edizioni genetiche e strategie di visualizzazione digitale. Un prototipo per il quartetto op. 59, nr. 3 di Beethoven / Genetic Editions and Strategies of Digital Visualization. A Prototype for Beethoven’s Quartet Op. 59, No. 3
Federica Rovelli
III. Textual Criticism Applied to the Internet
Classics into Code: Latin Texts in the Digital Space
Dániel Kiss
Dalla stampa al digitale, dal digitale alla stampa. Tradizione indiretta dei classici latini in Rete / From Print to Digital Texts, from Digital Texts to Print. Indirect Tradition of Latin Classics on the Web
Claudio Giammona, Elena Spangenberg Yanes
Un progresso obsoleto? Vicende digitali della Chanson de Roland e del Cantar de Mio Cid / Obsolete Progress? Digital Ups and Downs of the Chanson de Roland and the Cantar de Mio Cid
Claudio Lagomarsini
Fake texts e Wiki edizioni. Per una filologia digitale sostenibile / Fake Texts and Wiki Editions. For a Sustainable Digital Philology
Paola Italia
La narrazione della storia in Wikipedia: pratiche, ideologie, conflitti per la memoria nell’Enciclopedia Libera / The Narration of History in Wikipedia: Practices, Ideologies, Conflicts about Memory in the Free Encyclopedia
Benedetta Pierfederici, Salvatore Talia (Gruppo di ricerca “Nicoletta Bourbaki”)
Conferences, workshops, courses, and talks by Federico Marchetti
L’intervento si propone di indagare gli snodi della tradizione manoscritta delle rubriche che accompagnano i cento canti della Commedia. L’operazione – che si inserisce nel contesto di un più ampio lavoro d’equipe, coordinato da Paolo Trovato e volto al riordino stemmatico dell’intera tradizione manoscritta del poema dantesco – si svolge all’insegna di una rinnovata fiducia nel metodo neolachmanniano.
È curioso come – nonostante la relativa ipertrofia degli studi sulla tradizione manoscritta della Commedia – l’analisi di questa tipologia paratestuale sia stata, per così dire, trascurata: il più significativo contributo a riguardo rimane quello di Michele Barbi, pubblicato nel 1893 tra le pagine del Bullettino della Società Dantesca Italiana.
Il testo delle rubriche si contraddistingue per l’estrema fluidità: il paratesto – non godendo dello status di inviolabilità assicurato ai versi della Commedia dall’auctoritas dantesca e dal vincolante dispositivo della terzina – è spesso oggetto di interpolazioni, scorciature, rielaborazioni e ritraduzioni da parte dei singoli copisti.
Ho collazionato 70 manoscritti, avendo premura di costituire un campione il più possibile eterogeneo. I primi risultati di questo sondaggio si possono definire incoraggianti: nonostante la ricostruzione testuale delle rubriche sia un’operazione che presenta un’oggettiva problematicità, l’osservazione di un’ampia e variegata recensio ci permette di formulare tutta una serie di considerazioni. L’adozione del metodo neolachmanniano permette di ricondurre con ragionevole sicurezza 26 testimoni ad un medesimo archetipo ω. È inoltre possibile istituire corrispondenze certe tra alcuni dei tipi di rubriche ed i principali scriptoria trecenteschi (in qualche caso è possibile anche ricondurre singoli errori e varianti all’iniziativa dei più noti copisti).
redazione di una nuova edizione della Divina Commedia. Come per il lavoro svolto sul poema dantesco, l’operazione si svolge all’insegna di una rinnovata fiducia nel metodo neolachmanniano. Nell’ottica di un’edizione critica pluritestimoniale, ho rintracciato ed esaminato i seguenti codici: Gamb (testimone vergato dalla mano del veneziano Iacopo Gradenigo, databile all’ultimo decennio del secolo XIV), Can. 115 (1421, di mano del podestà di Montagnana Marin Sanudo) e Ph (1363,
codice di provenienza emiliano-romagnola, per lungo tempo ritenuto autografo dello stesso Menghino).
Quanto a Gamb, intriganti si rivelano le indagini attorno alle sue fasi redazionali. Viene infatti avanzata l’ipotesi che la stesura del manoscritto (iniziata attorno al 1389) venisse ripresa nel 1413 e ad esso – proprio nella Ravenna di Menghino Mezzani – venissero aggiunti i Capitoli.
Già in fase di recensio risulta evidente come Can. 115 sia codice descriptus di Gamb: come tale, il testimone si rivelerà utile nei passi in cui il testo di Gamb risulta difficilmente leggibile, o per saggiare alcuni tentativi di emendatio ope ingenii.
Una prima ricognizione sembra infine suggerire la superiorità del testo tràdito da Ph; il codice emiliano-romagnolo sembra anche conservare la facies linguistica dell’originale perduto. Non mancano tuttavia casi in cui la lectio di Ph è irricevibile, e deve pertanto essere emendata sulla base di Gamb.
Nonostante l’esiguità del lascito letterario del Mezzani, sarà talora possibile appellarsi al suo usus scribendi; sopravvivono infatti alcuni suoi sonetti che – impregnati di un dantismo solido e coerente – confermano come Menghino dovesse essere un versificatore quantomeno abile ed un fine conoscitore della Commedia.
La tradizione ci presenta dunque due codici in posizione di sostanziale collateralità. E poiché sembra profilarsi il caso di una recensio aperta, sarà indispensabile il giudizio del critico,
inalienabile come sempre.
Drafts by Federico Marchetti
- Discussants: Zygmunt G. Barański (Notre Dame), Gino Belloni (Venezia), Sandro Bertelli (Ferrara), Marcello Ciccuto (Pisa), Claudio Ciociola (SNS), Laura Facini (Genève), Luciano Formisano (Bologna), Giovanna Frosini (Siena), Claudio Giunta (Trento), Bernhard Huss (Freie Universität Berlin),Giuseppe Ledda (Bologna), Andrea Mazzucchi (Napoli), Lino Pertile (Harvard), Arnaldo Soldani (Verona), Mirko Tavoni (Pisa), Tiziano Zanato (Venezia)
Books, editions, edited books and journals by Federico Marchetti
I. Spigolature lessicali e semantiche fra Purgatorio e Paradiso: latinismi formali o semantici classici e medievali, di Luisa Ferretti Cuomo
II. La periferia stemmatica della tradizione tosco-fiorentina, di Elisabetta Tonello
III. “Canterò di quel secondo regno”. Primi appunti critici sull'edizione del Purgatorio, di Fabio Romanini
IV. Primi sguardi al Paradiso: alcuni problemi e qualche proposta, di Marco Giola
V. I fiorentinismi dell'Inferno recuperabili grazie alla coppia Florio-Urbinate (Beta), di Martina Cita
VI. La nuova prosodia dell'Inferno secondo Beta, di Elena Niccolai
VII. Codici puntati e codici senza interpunzione. Qualche idea sull'aspetto paragrafematico dell'archetipo della Commedia, di Paolo Trovato
Parte seconda - Note e commenti
VIII. Le risposte che non abbiamo avuto il tempo di dare, di Paolo Trovato
IX. Dalle sostanze alle forme, di Luciano Formisano
X. La prudenza nella lingua, di Giovanna Frosini
XI. Qualche riflessione sulla prosodia della Commedia, di Laura Facini e Arnaldo Soldani
XII. Qualche osservazione su testo, lingua e punteggiatura dei manoscritti, di Rosario Coluccia
XIII. Qualche altra considerazione sui codici puntati della Commedia, Sandro Bertelli
XIV. Sul latino di Dante e sulla grammaticalità dei testi antichi, di Mirko Tavoni
XV. Alcune proposte interpuntive all'Inferno, di Tiziano Zanato
XVI. Due osservazioni. Sulla “grammaticalità” delle lezioni della Commedia e sull'“inversione” del soggetto in italiano antico, di Lorenzo Renzi
Bibliografia
Indice dei nomi
a cura di Andrea Chegai, Michela Rosellini, Elena Spangenberg Yanes
Indice
Preliminary Remarks
1. Aggiornamento metodologico e riflessioni critiche sui procedimenti ecdotici / Methodological Enhancement in the Digital Era: New Questions about Critical Editing
Michela Rosellini
2. La singolare natura della testualità musicale / The Peculiar Nature of Musical Textuality
Andrea Chegai
3. Textual Critical Challenges in the Digital World
Elena Spangenberg Yanes
I. Sorting Methods in Critical (Digital) Editing
Nove tesi e mezza per la filologia nell’era della liquidità digitale / Nine and a Half Theses for Philology in the Liquid Digital Age
Lorenzo Tomasin
Il futuro dell’edizione critica (cioè lachmanniana), più o meno digitale. Riflessioni (in)attuali / Critical (Lachmannian) Editions - a More or Less Digital Future? Reflections, New and Old
Ermanno Malaspina
L’edizione critica digitale: la critica del testo nella storia della tradizione / The Critical Digital Edition: Textual Criticism within the History of the Tradition
Paolo Monella
The Genesis of the Arnamagnæan Method
Matthew James Driscoll
The Critical Edition in Old Norse Philology: Its Demise and Redefinition
Odd Einar Haugen
La filologia dell’opera italiana fra testo ed evento / Philology of the Italian Opera between Text and Event
Fabrizio Della Seta
II. Editing Texts with a Complex Transmission
Critical Digital Editions of Christian Apocryphal Literature in Latin and Greek: Transcription and Collation of the Acts of Barnabas
Caroline Macé, Maïeul Rouquette, Violeta Seretan, Frédéric Amsler, Patrick Andrist, Cecilia Antonelli
The Study of codices descripti as a Neo-Lachmannian Weapon Against the Notions of variance and Textual Fluidity.
A Few Words to Introduce the Theme
Paolo Trovato
The Use of codices descripti to Determine Scribal Habits
Federico Marchetti
Di chi è la Penelope? Sull’autorialità di un melodramma di tardo Settecento / Who Composed the Penelope? On the Authoriality of a Late-18th-Century Melodrama
Eleonora Di Cintio
Edizioni genetiche e strategie di visualizzazione digitale. Un prototipo per il quartetto op. 59, nr. 3 di Beethoven / Genetic Editions and Strategies of Digital Visualization. A Prototype for Beethoven’s Quartet Op. 59, No. 3
Federica Rovelli
III. Textual Criticism Applied to the Internet
Classics into Code: Latin Texts in the Digital Space
Dániel Kiss
Dalla stampa al digitale, dal digitale alla stampa. Tradizione indiretta dei classici latini in Rete / From Print to Digital Texts, from Digital Texts to Print. Indirect Tradition of Latin Classics on the Web
Claudio Giammona, Elena Spangenberg Yanes
Un progresso obsoleto? Vicende digitali della Chanson de Roland e del Cantar de Mio Cid / Obsolete Progress? Digital Ups and Downs of the Chanson de Roland and the Cantar de Mio Cid
Claudio Lagomarsini
Fake texts e Wiki edizioni. Per una filologia digitale sostenibile / Fake Texts and Wiki Editions. For a Sustainable Digital Philology
Paola Italia
La narrazione della storia in Wikipedia: pratiche, ideologie, conflitti per la memoria nell’Enciclopedia Libera / The Narration of History in Wikipedia: Practices, Ideologies, Conflicts about Memory in the Free Encyclopedia
Benedetta Pierfederici, Salvatore Talia (Gruppo di ricerca “Nicoletta Bourbaki”)
L’intervento si propone di indagare gli snodi della tradizione manoscritta delle rubriche che accompagnano i cento canti della Commedia. L’operazione – che si inserisce nel contesto di un più ampio lavoro d’equipe, coordinato da Paolo Trovato e volto al riordino stemmatico dell’intera tradizione manoscritta del poema dantesco – si svolge all’insegna di una rinnovata fiducia nel metodo neolachmanniano.
È curioso come – nonostante la relativa ipertrofia degli studi sulla tradizione manoscritta della Commedia – l’analisi di questa tipologia paratestuale sia stata, per così dire, trascurata: il più significativo contributo a riguardo rimane quello di Michele Barbi, pubblicato nel 1893 tra le pagine del Bullettino della Società Dantesca Italiana.
Il testo delle rubriche si contraddistingue per l’estrema fluidità: il paratesto – non godendo dello status di inviolabilità assicurato ai versi della Commedia dall’auctoritas dantesca e dal vincolante dispositivo della terzina – è spesso oggetto di interpolazioni, scorciature, rielaborazioni e ritraduzioni da parte dei singoli copisti.
Ho collazionato 70 manoscritti, avendo premura di costituire un campione il più possibile eterogeneo. I primi risultati di questo sondaggio si possono definire incoraggianti: nonostante la ricostruzione testuale delle rubriche sia un’operazione che presenta un’oggettiva problematicità, l’osservazione di un’ampia e variegata recensio ci permette di formulare tutta una serie di considerazioni. L’adozione del metodo neolachmanniano permette di ricondurre con ragionevole sicurezza 26 testimoni ad un medesimo archetipo ω. È inoltre possibile istituire corrispondenze certe tra alcuni dei tipi di rubriche ed i principali scriptoria trecenteschi (in qualche caso è possibile anche ricondurre singoli errori e varianti all’iniziativa dei più noti copisti).
redazione di una nuova edizione della Divina Commedia. Come per il lavoro svolto sul poema dantesco, l’operazione si svolge all’insegna di una rinnovata fiducia nel metodo neolachmanniano. Nell’ottica di un’edizione critica pluritestimoniale, ho rintracciato ed esaminato i seguenti codici: Gamb (testimone vergato dalla mano del veneziano Iacopo Gradenigo, databile all’ultimo decennio del secolo XIV), Can. 115 (1421, di mano del podestà di Montagnana Marin Sanudo) e Ph (1363,
codice di provenienza emiliano-romagnola, per lungo tempo ritenuto autografo dello stesso Menghino).
Quanto a Gamb, intriganti si rivelano le indagini attorno alle sue fasi redazionali. Viene infatti avanzata l’ipotesi che la stesura del manoscritto (iniziata attorno al 1389) venisse ripresa nel 1413 e ad esso – proprio nella Ravenna di Menghino Mezzani – venissero aggiunti i Capitoli.
Già in fase di recensio risulta evidente come Can. 115 sia codice descriptus di Gamb: come tale, il testimone si rivelerà utile nei passi in cui il testo di Gamb risulta difficilmente leggibile, o per saggiare alcuni tentativi di emendatio ope ingenii.
Una prima ricognizione sembra infine suggerire la superiorità del testo tràdito da Ph; il codice emiliano-romagnolo sembra anche conservare la facies linguistica dell’originale perduto. Non mancano tuttavia casi in cui la lectio di Ph è irricevibile, e deve pertanto essere emendata sulla base di Gamb.
Nonostante l’esiguità del lascito letterario del Mezzani, sarà talora possibile appellarsi al suo usus scribendi; sopravvivono infatti alcuni suoi sonetti che – impregnati di un dantismo solido e coerente – confermano come Menghino dovesse essere un versificatore quantomeno abile ed un fine conoscitore della Commedia.
La tradizione ci presenta dunque due codici in posizione di sostanziale collateralità. E poiché sembra profilarsi il caso di una recensio aperta, sarà indispensabile il giudizio del critico,
inalienabile come sempre.
- Discussants: Zygmunt G. Barański (Notre Dame), Gino Belloni (Venezia), Sandro Bertelli (Ferrara), Marcello Ciccuto (Pisa), Claudio Ciociola (SNS), Laura Facini (Genève), Luciano Formisano (Bologna), Giovanna Frosini (Siena), Claudio Giunta (Trento), Bernhard Huss (Freie Universität Berlin),Giuseppe Ledda (Bologna), Andrea Mazzucchi (Napoli), Lino Pertile (Harvard), Arnaldo Soldani (Verona), Mirko Tavoni (Pisa), Tiziano Zanato (Venezia)
I. Spigolature lessicali e semantiche fra Purgatorio e Paradiso: latinismi formali o semantici classici e medievali, di Luisa Ferretti Cuomo
II. La periferia stemmatica della tradizione tosco-fiorentina, di Elisabetta Tonello
III. “Canterò di quel secondo regno”. Primi appunti critici sull'edizione del Purgatorio, di Fabio Romanini
IV. Primi sguardi al Paradiso: alcuni problemi e qualche proposta, di Marco Giola
V. I fiorentinismi dell'Inferno recuperabili grazie alla coppia Florio-Urbinate (Beta), di Martina Cita
VI. La nuova prosodia dell'Inferno secondo Beta, di Elena Niccolai
VII. Codici puntati e codici senza interpunzione. Qualche idea sull'aspetto paragrafematico dell'archetipo della Commedia, di Paolo Trovato
Parte seconda - Note e commenti
VIII. Le risposte che non abbiamo avuto il tempo di dare, di Paolo Trovato
IX. Dalle sostanze alle forme, di Luciano Formisano
X. La prudenza nella lingua, di Giovanna Frosini
XI. Qualche riflessione sulla prosodia della Commedia, di Laura Facini e Arnaldo Soldani
XII. Qualche osservazione su testo, lingua e punteggiatura dei manoscritti, di Rosario Coluccia
XIII. Qualche altra considerazione sui codici puntati della Commedia, Sandro Bertelli
XIV. Sul latino di Dante e sulla grammaticalità dei testi antichi, di Mirko Tavoni
XV. Alcune proposte interpuntive all'Inferno, di Tiziano Zanato
XVI. Due osservazioni. Sulla “grammaticalità” delle lezioni della Commedia e sull'“inversione” del soggetto in italiano antico, di Lorenzo Renzi
Bibliografia
Indice dei nomi