Papers by Fabrizio Di Maio
This paper illustrates the use of two language-teaching and learning methods (process drama and t... more This paper illustrates the use of two language-teaching and learning methods (process drama and theatre) in a class of Italian. Process drama is based on improvisation, over-identification, and dramatisation from a short set of coordinates that students can read just a few minutes before the activity that will be later performed in These methods promote different learning experiences and through reflection on my teaching experience I demonstrate how both process drama and theatre can enrich the student experience and foster a creative and imaginative use of the foreign language in and outside the classroom.
Pasolini ed il teatro, a cura di Stefano Casi, Angela Felice, Gerardo Guccini, Marsilio, Milano, 2012
Il teatro e il cinema rappresentano per Pasolini dei linguaggi che esprimono la realtà con la rea... more Il teatro e il cinema rappresentano per Pasolini dei linguaggi che esprimono la realtà con la realtà, permettendogli di superare quell'insufficienza della parola che lo aveva tormentato per tanti anni, e confermato dall'abbandono (anche se non definitivo) della poesia a favore di una rappresentazione "reale" della realtà, sia nel teatro mediante un sistema simbolico e convenzionale della lingua scritto-parlata, che nel cinema con un linguaggio audio-visivo. il cinema diventa per Pasolini una lingua scritta della realtà, mentre il teatro un luogo in cui si rappresenta fisicamente la realtà osservata dall'esterno, attraverso tragedie strutturate sulla parola scritta e pro-nunciata. Pur nella convinzione della differenza tra le due forme di rappresentazione (quella calda del teatro, con attori e la presenza del pubblico nell'immediato tempo-luogo della messa in scena, e quella fredda del cinema), Pasolini opera una sorta di fusione di generi e stili in accumulazione costante, alla ricerca dell'opera totale perfetta-mente non-finita, lasciata in sospeso. dalla pittura giovanile come linguaggio assoluto resterà in Pasolini il gusto figurativo non appena inizia a girare film con la macchina da presa, concependo le immagini in movimento come se l'obbiet-tivo si muovesse su un quadro, come se il fondo fosse quello di una tela. la medesima sensazione Pasolini l'avvertiva per le rappresen-tazioni teatrali: la visività, già elaborata nella pittura, si riversava nel teatro, luogo in cui si guarda mentre si è guardati e dove appare più evidente la possibilità di ambientare le idee (i veri personaggi dei drammi), le fantasie, i sogni.
Attorno a questo mio corpo. Ritratti e autoritratti degli scrittori della letteratura italiana, Edizioni Hacca, Roma, 2011
In this essay, I explore the Eymerich series written by Valerio Evangelisti. In the first part, I... more In this essay, I explore the Eymerich series written by Valerio Evangelisti. In the first part, I examine the complex universe that underlies Evangelisti's novels. I show that the series is characterized by gothic atmospheres in conjunction with notions of parallel universes and time relativity that are reminiscent of the sci-fi genre. His plots all travel on different time planes, being set in a continuous line that ties together past, present and future. In this context we can find not only a historically accurate reconstruction of life in the middle ages, but also an intriguing theory of how certain patterns seem to recur history because they are actual appearances of the same entities in different points in time. Furthermore, starting from a traditional literary genre such as historical fiction, Evangelisti has developed it exploiting other popular narratives such as crime-, horror-, thriller, spy-, and adventure-novels. The result is a series of hybrid novels that finds a striking balance between the complexity of the universe depicted, historical accuracy and the construction of a compelling, if dark, character. In the second part, I analyze the figure of Nicolas Eymerich, pinpointing its relation with the historical figure of Nicolau Eymerich, the Inquisitor General of Aragon, lived in Spain in the 14th century. In particular, I will focus on how Eymerich shows similarities with his author, being the projection of the writer's weaknesses. Eymerich is also built in a way that resembles other popular dark heroes, leading to the formation of a thriving fandom.
La letteratura degli italiani. Centri e periferie. Atti del 13° Congresso dell’Associazione degli italianisti (ADI), Edizioni del Rosone, Foggia, 2011
Cesare Pavese, Nel Diario una vita da bestemmiare Nel Diario, conosciuto anche con il titolo Il m... more Cesare Pavese, Nel Diario una vita da bestemmiare Nel Diario, conosciuto anche con il titolo Il mestiere di vivere, Pavese riassume quindici anni della sua vita, dal '35 al '50, erigendolo come un progetto autobiografico-letterario in cui il protagonista è il "personaggio" Pavese sul quale, secondo una pianificazione ben definita ed unitaria, lo scrittore riflette i propri pensieri, situazioni, idee, ossessioni che si sovrappongono nel corso degli anni e si distendono sulla pagina con nuova linfa derivata dalle sue esperienze personali. Il Mestiere di vivere è un diario costruito a blocchi (tra gli anni, i mesi ed i giorni come si conviene a qualsiasi diario) che s'intersecano idealmente tra loro, elaborati con un'accuratezza tale che il tempo della vita e il tempo della scrittura progressivamente coincidono per interrompersi solo al momento della morte. L'interesse di questo giornale sarebbe il ripullulare imprevisto di pensieri, di stati concettuali, che di per sé, meccanicamente, segna i grandi filoni della tua vita interna. È l'originalità di queste pagine: lasciare che la costruzione si faccia da sé. C'è una fiducia metafisica in questo sperare che la successione psicologica dei suoi pensieri si configuri a costruzione. (22 febbraio 1940-MV, p. 175) Gli stati concettuali di cui parla Pavese si alimentano nel loro «ripullulare» e salgono alla mente anche all'improvviso per esser, in primo luogo, approfonditi e depositati sulla pagina e poi confrontati con le loro precedenti apparizioni, sviluppando una specie di struttura immanente, diacronica, con una costruzione in continuo divenire che si evolve nel tempo e messa a punto dai fatti della storia, privata e pubblica. Pavese parla di «Un'opera di costruzione sempre fatta d'istantanee illuminazioni-momenti metafisici-che vengono après coup saldate, cioè chiarite unificabili» (27 febbraio 1940-MV, p. 179). La natura letteraria di questo tipo di costruzione rinvia all'idea di un Canzoniere che coagula vita e letteratura, pensieri e poesia, costruendo un opera omnia che sia anche il riassunto di un'intera esistenza.
Mattia Fontana 96 RePUBBlICIdIO. lA POlITICA nelle UlTIMe OPeRe dI OTTIeRI di Fabrizio di Maio la... more Mattia Fontana 96 RePUBBlICIdIO. lA POlITICA nelle UlTIMe OPeRe dI OTTIeRI di Fabrizio di Maio la tematica politica, pur essendo presente fin dai tempi delle Memorie e nei testi successivi, si afferma soprattutto nell'ultima parte della produzione di Ottieri con due capisaldi: il poemetto Storia del Psi nel centenario della nascita e il prosimetro Il poema osceno, per poi trovare nuove evoluzioni negli ultimi romanzi Cery e Una irata sensazione di peggioramento.
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Master, 2005
second temps. La source première d'inspiration est la rue; en partant d'elle se construisent les ... more second temps. La source première d'inspiration est la rue; en partant d'elle se construisent les récits et les titres de plusieurs textes de Bruant, Carco ou Pasolini ne laissent aucun doute à cet égard, en mettant les noms des rues en première ligne. Sont les rues qui déterminent le caractère des personnages, forment leur nature et les distinguent de ceux des autres quartiers, autant dans la même ville. Les aptitudes de Bruant, Carco et Pasolini à l'égard des rues et ses personnages ne diffèrent guère. Ils observent sans juger parce que leur tâche est une autre: un poète observe la réalité, se nourrit d'elle en la faisant remonter en surface déformée par sa personnalité, son point de vu, sa moralité. Les étiquettes, souvent fallacieuses mais quelques fois utiles, appliquées aux trois auteurs, nous indiquent Bruant « chansonnier réaliste », Pasolini écrivain « réaliste du sous-prolétariat », Carco « ami des filles et des voyous ».
Tesi di Dottorato, 2010
L'opera di Ottiero Ottieri
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