Books by Vincenzo Mongillo
I diritti di traduzione, riproduzione e adattamento totale o parziale e con qualsiasi mezzo (comp... more I diritti di traduzione, riproduzione e adattamento totale o parziale e con qualsiasi mezzo (compresi i microfilm e le copie fotostatiche) sono riservati per tutti i Paesi. Fotocopie per uso personale del lettore possono essere effettuate nei limiti del 15% di ciascun volume/fascicolo di periodico dietro pagamento alla siae del compenso previsto
Stile, Alfonso Maria; Mongillo, Vincenzo (a cura di) Politica criminale e riprogettazione del cod... more Stile, Alfonso Maria; Mongillo, Vincenzo (a cura di) Politica criminale e riprogettazione del codice penale Collana: Associazione di studi penalistici, 5 Napoli: Edizioni Scientifiche Italiane, 2021 pp. 336; 21 cm ISBN 978-88-495-4494-7

Il volume affronta in chiave interdisciplinare e comparata un tema cruciale delle democrazie cont... more Il volume affronta in chiave interdisciplinare e comparata un tema cruciale delle democrazie contemporanee: la fisiologia e la patologia dell'attività di lobbying. La legittimità e il perimetro di questo canale di partecipazione al processo decisionale pubblico sono stati, a lungo, velati da ambiguità terminologiche e pre-giudizi ideologico-moralistici. In un contesto segnato dalla crisi del principio di rappresentanza politica, dall'appannarsi del confine pubblico/privato e dalla forte differenziazione degli interessi collettivi in una società sempre più complessa, diviene ancor più imprescindibile un ripensamento del valore e dei limiti di liceità della rappresentanza di interessi particolari e, sul versante penalistico, del delitto di traffico di influenze illecite di cui all'art. 346-bis del codice penale. Infatti, nella persistente carenza di una regolamentazione organica dell'attività di lobbisti e gruppi di pressione, la fattispecie penale vigente, recentemente riformulata dalla legge n. 3/2019, si rivela inidonea a fissare un discrimine chiaro e ragionevole tra condotte di influenza lecite e, di contro, punibili. Conclude il volume un progetto integrato di disciplina della rappresentanza di interessi e di riformulazione del delitto di traffico di influenze, nell'intento di soddisfare principi cardine del diritto penale (tassatività, materialità, offensività, proporzione punitiva) ed esigenze di effettiva residualità della risposta penalistica
I diritti di traduzione, riproduzione e adattamento totale o parziale e con qualsiasi mezzo (comp... more I diritti di traduzione, riproduzione e adattamento totale o parziale e con qualsiasi mezzo (compresi i microfilm e le copie fotostatiche) sono riservati per tutti i Paesi. Fotocopie per uso personale del lettore possono essere effettuate nei limiti del 15% di ciascun volume/fascicolo di periodico dietro pagamento alla siae del compenso previsto dall'art.

risprudence presso la Columbia Law School di New York, con la seguente motivazione: «Con il profe... more risprudence presso la Columbia Law School di New York, con la seguente motivazione: «Con il professor George Philip Fletcher premiamo chi, nello studio del diritto penale, del diritto penale comparato, del diritto internazionale penale e della responsabilità civile extracontrattuale ha sviluppato un metodo originale e rigoroso, nonché costruzioni dogmatiche e soluzioni applicative che hanno esercitato una grande influenza non solo nell'area giuridica di common law ma anche nei contesti di civil law, divenendo un punto di riferimento per la comunità penalistica internazionale, a partire dal celebre volume Rethinking Criminal Law (1978), al fondamentale Basic Concepts of Criminal Law (1998), oltre che in innumerevoli altri volumi e saggi. Nell'opera The Grammar of Criminal Law, Egli ha approfondito in modo magistrale il linguaggio e le strutture fondanti di diversi sistemi penali, nella prospettiva del diritto penale internazionale. In George Fletcher, una cultura vastissima, una spiccata sensibilità giuridica, un profondo amore per l'essere umano e i suoi diritti inalienabili, si coniugano in un amalgama unico e di respiro universale». La cerimonia di conferimento del Premio ha rappresentato un'oc-Stile, Alfonso Maria; Manacorda, Stefano; Mongillo, Vincenzo (a cura di) Civil Law e Common Law: quale «grammatica» per il diritto penale? Collana: Associazione di studi penalistici, 4 Napoli: Edizioni Scientifiche Italiane, 2018 pp. 272; 21 cm ISBN 978-88-495-3451-1

l volume raccoglie i risultati di un progetto di ricerca condotto da un gruppo di studio dell’Uni... more l volume raccoglie i risultati di un progetto di ricerca condotto da un gruppo di studio dell’Università degli Studi di Roma «Unitelma Sapienza» su incarico di ENEA. Frutto di una riflessione multidisciplinare comune, l’indagine ha ad oggetto i profili giuridici ˗ internazionalistici, giuslavoristici, comparatistici e penalistici ˗ della salute e sicurezza in Antartide, con precipuo riferimento alla Stazione italo-francese Concordia. La ricerca tocca anche tematiche di più ampio respiro, a partire dalla determinazione del diritto applicabile in un territorio sul quale non sussiste una giurisdizione specifica né vi è prevalenza di una giurisdizione statale rispetto ad un’altra. Lo studio inoltre tratta le problematiche poste dal coinvolgimento di personale per lo più europeo (italiano o francese), riconducibile a rapporti giuridici di varia natura, e mira a enucleare i principi di una adeguata organizzazione della sicurezza in Antartide, segnatamente presso la Stazione Concordia, all’esito di un raffronto comparatistico tra diritto italiano, diritto francese, standard e best practices internazionali.
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Le Sezioni unite hanno posto fine ai contrasti insorti, in seno alla VI Sezione, circa i rapporti... more Le Sezioni unite hanno posto fine ai contrasti insorti, in seno alla VI Sezione, circa i rapporti tra il delitto di millantato credito c.d. ‘‘corruttivo’’ (2º comma dell’abrogato art. 346 c.p.) e quello di traffico di influenze illecite (art. 346-bis c.p.), come riformato dalla L. n. 3/2019. La pronuncia, nel negare la continuita` normativa tra le due fattispecie, smentisce il dichiarato intento del legislatore della ‘‘spazzacorrotti’’ di far confluire tutte le condotte prima punibili ai sensi dell’art. 346 c.p. nel nuovo ‘‘reato-contratto’’, ma appare rispettosa dei criteri consolidatisi nella giurisprudenza di legittimita` in materia di diritto intertemporale e successione di leggi penali nel tempo. Tale decisione, unitamente ora alla L. n. 114/2024 che ha espunto dall’art. 346-bis il riferimento alle influenze solo ‘‘vantate’’, decreta di fatto la fine della millenaria figura della venditio fumi, con qualche problematico residuo di tipicita` nel perimetro della truffa, la cui ipotesi base e` , pero` , punita meno severamente ed e` procedibile a querela.
Lo scritto analizza, nei tratti salienti, le innovazioni alla disciplina penale tributaria apport... more Lo scritto analizza, nei tratti salienti, le innovazioni alla disciplina penale tributaria apportate dal D.Lgs. n. 87/2024, considerate alla luce dell’evoluzione diacronica di questo microsistema repressivo e dei suoi spiccati tratti di autonomia e “particolarismo”.
The paper analyzes the most significant innovations to tax criminal law introduced by Legislative Decree No. 87/2024, considered in light of the diachronic evolution of this repressive microsystem and its distinct features of autonomy and “particularism”.
SOMMARIO: 1. Linee divisorie e intersezioni tra diritto penale sostanziale e processo. — 2. La di... more SOMMARIO: 1. Linee divisorie e intersezioni tra diritto penale sostanziale e processo. — 2. La dicotomia classica concussione/corruzione e l’interposizione dell’induzione indebita. — 3. I quadri sanzionatori: verso una macrofattispecie de facto. — 4. Tattiche di semplificazione probatoria: dalla tipicità alla prova. — 5. Epilogo.

È possibile una "palingenesi" o almeno un riscatto del diritto penale in crisi? Il recente volume... more È possibile una "palingenesi" o almeno un riscatto del diritto penale in crisi? Il recente volume di Giovanni Fiandaca affronta sia dilemmi tradizionali che questioni nuove, riguardanti le forme e gli scopi della punizione, unitamente alla ricerca di modalità alternative di reazione al reato. La chiara prosa dell'autore, arricchita da riferimenti al suo vissuto personale, stimola riflessioni sui metodi e i contenuti della scienza penale, sui diversi modelli di giustizia, e sul ruolo del penalista, specialmente quello accademico, nella società contemporanea.
Is a "palingenesis" or at least a redemption of the criminal justice system in crisis possible? Giovanni Fiandaca's recent volume addresses both traditional and new dilemmas regarding the forms and purposes of punishment, as well as the exploration of alternative responses to crime. The author's clear prose, enriched by references to personal experiences, stimulates reflections on the methods and content of criminal law, the different models of justice, and the role of the criminal law scholars in today's society.

Il reato di traffico di influenze illecite (art. 346-bis c.p.), introdotto con la L. n. 190/2012,... more Il reato di traffico di influenze illecite (art. 346-bis c.p.), introdotto con la L. n. 190/2012, è già giunto alla sua terza formulazione.Larecentelegge“Nordio”n.114/2024hatentatodidelineareinmodopiùpreciso,ein chiave restrittiva, i contorni della fattispecie, con una visione politico-criminale opposta a quella della L. n. 3/2019,maispirata agli sviluppi più recenti della giurisprudenza di legittimità.Nella sua versione attuale, il reato appare ancora privo di un chiaro sostrato criminologico e mostra vari disallineamenti rispetto alle fonti pattizie internazionali, rischiando di risultare in larga parte ineffettivo.
The criminal offence of trading in unlawful influence (Article 346-bis of the Criminal Code), introduced by Law No. 190/2012, has now been amended for the third time. The most recent “Nordio” Law No. 114/ 2024 sought to define the offence more precisely and to limit its scope of application, adopting an approach that is contrary to that of Law No. 3/2019 and inspired by recent developments in the jurisprudence of the Italian Court of Cassazione. In its current form, the offence still lacks a clear criminological basis and, in several respects, does not seem to be in line with the relevant international conventions, which risks rendering it largely ineffective.
La sentenza della Corte di cassazione sulla vicenda dell’uccisione del vicebrigadiere Cerciello R... more La sentenza della Corte di cassazione sulla vicenda dell’uccisione del vicebrigadiere Cerciello Rega, in relazione alla quale due cittadini stranieri erano stati condannati in concorso per il delitto di omicidio volontario pluriaggravato ed altri reati, si lascia apprezzare per il rigore analitico e la chiara indicazione dei parametri giuridici che devono guidare il giudice per assicurare il rispetto dei limiti di punibilita` della partecipazione (morale o materiale) atipica nel reato, dal punto di vista sia dell’efficienza causale sia dell’elemento soggettivo della fattispecie concorsuale.

L'utilizzo dell'intelligenza artificiale nelle imprese può assicurare benefici in termini di raf... more L'utilizzo dell'intelligenza artificiale nelle imprese può assicurare benefici in termini di rafforzamento del sistema di compliance penale eventualmente adottato, ma può anche generare pericoli o eventi lesivi penalmente significativi. Questo Special Report, presentato in vista del XXI Congresso Internazionale di Diritto Penale dell'AIDP, che si terrà a Parigi dal 26 al 28 giugno 2024 sul tema "Artificial Intelligence and Criminal Justice", si concentra sul secondo profilo d'indagine, dapprima esplorando le possibilità che una persona giuridica possa essere ritenuta responsabile, in base all'attuale quadro normativo italiano e internazionale, per reati collegati all'utilizzo di dispositivi d'intelligenza artificiale, per poi analizzare le tecniche fruibili per sanzionare le aziende in caso di non corretto utilizzo di tali strumenti, nonché le obiezioni e i principali ostacoli da superare.
The use of Artificial Intelligence in corporations can lead to significant benefits in terms of s... more The use of Artificial Intelligence in corporations can lead to significant benefits in terms of strengthening the criminal compliance system, but it can also entail significant risks when the actions of those digital tools could cause danger or damage that may result in a criminal offence. This special report will focus on the latter research perspective, first exploring the possibility that an entity may be held accountable for AI-related crimes by looking at the current regulatory framework, and then investigating possible techniques to make corporations criminally liable in this field, as well as potential counter arguments to such a regulatory objective.

Il traffico di influenze illecite (art. 346-bis c.p.) ha poco meno di dodici anni di vita, ma una... more Il traffico di influenze illecite (art. 346-bis c.p.) ha poco meno di dodici anni di vita, ma una storia già tormentata a livello sia legislativo sia giurisprudenziale. Gli ultimi approdi della Cassazione – tra cui il recentissimo decisum delle Sezioni Unite sulla discontinuità normativa tra millantato credito abrogato e traffico di influenze rimodulato nel 2019 – denotano una situazione di grave incertezza giuridica, nonostante gli sforzi giurisprudenziali di tassativizzare un reato dalla tipicità impalpabile. La riforma “Nordio”, già approvata dal Senato in prima lettura, si propone ora la terza scrittura della disposizione, in questo caso antitetica rispetto all’impeto repressivo dalla legge n. 3/2019, c.d. “spazzacorrotti”. Il delitto coniato nel 2012 si va profilando, così, come uno dei tanti congegni concepiti come una sorta di panacea nel contrasto ai fenomeni corruttivi e tuttavia falliti alla prova dell’applicazione concreta. Tale esperienza è emblematica della crisi della produzione legislativa penale nel nostro Paese e rivela la necessità, sempre più impellente, di una scienza della legislazione all’altezza delle sfide da affrontare.
SOMMARIO: 1. Il traffico di influenze illecite: oltre due lustri di travaglio legislativo e applicativo. – 2. La questione criminologica e i possibili livelli politico-criminali di intervento. – 3. L’ambigua genesi del delitto di traffico di influenze illecite e il reale perimetro giurisprudenziale del vecchio millantato credito – 4. I supposti obblighi internazionali di incriminazione. – 5. La dilatazione iperbolica del 2019. – 6. Dalle relazioni “esistenti” ovvero “asserite” alle influenze “reali” ovvero “supposte”. – 7. Il rebus dei rapporti tra millantato credito (abrogato) e traffico di influenze (modificato). – 7.1. L’intervento delle Sezioni Unite e i problemi residui. – 7.2. (Segue): in attesa della legge Nordio. – 8. L’enigma della “mediazione illecita”. – 9. La riforma Nordio in cantiere: la sostanziale sterilizzazione del delitto. – 10. La morale che dobbiamo trarre.

Negli ultimi decenni la prevenzione patrimoniale e` evoluta con l’obiettivo di schermare l’econom... more Negli ultimi decenni la prevenzione patrimoniale e` evoluta con l’obiettivo di schermare l’economia legale da qualsiasi infiltrazione delle organizzazioni mafiose e dall’interferenza di altre gravi forme di criminalita`. Col tempo, l’arsenale della “prevenzione economica antimafia” delineato dal d.lgs. n. 159/2011 ha assunto un’articolata fisionomia piramidale, seguendo un criterio gradualistico. L’intensita` dei diversi strumenti di intervento puo` oscillare dall’ablazione patrimoniale, all’interdizione dai contratti o finanziamenti pubblici, a strumenti “curativi” variamente modulati a seconda che l’infiltrazione mafiosa (o l’agevolazione criminale) sia occasionale oppure continuativa (amministrazione giudiziaria ovvero controllo giudiziario, quest’ultimo anche su base volontaria). Permangono, tuttavia, numerose criticita` e zone d’ombra, tra cui il netto divario tra prevenzione giurisdizionale e prevenzione amministrativa – al quale si accompagna una confusa sovrapposizione di competenze – e il danno reputazionale e la perdita di redditivita`, spesso irreversibile, che tende a subire anche l’impresa “vittima” di condizionamento anziche´ collusa. Il nodo principale resta quello delle garanzie e impone una metodologia rinnovata che eviti di suddividere in modo binario le tutele in base all’etichetta “penale” o “non penale”.
ABSTRACT: Over the last few decades, anti-mafia prevention has developed with the aim of protecting the legal economy from the infiltration of mafia organisations and the influence of serious forms of criminal activity. The range of instruments within the framework of “anti-mafia economic prevention”, as defined by Legislative Decree no. 159/2011, has gradually taken on a pyramidal structure, guided by a gradualist approach. The intensity of the various measures includes the confiscation of assets, the prohibition of access to public contracts or financing and various “cooperative compliance- like” measures, depending on whether mafia infiltration (or criminal facilitation) is sporadic or continuous (such as judicial administration or judicial control, the latter also on a voluntary basis). However, this system faces a number of critical issues and uncertainties, such as the strong divergence between judicial and administrative preventive measures, with a confusing overlap of competences, and the damage to reputation and profitability, which is often irreversible and affects even companies that are considered to be “victims” and conditioned by criminals rather than colluding with them. In any case, the central challenge within asset-based prevention remains that of securing fundamental rights and requires an updated methodology that avoids a simplistic categorisation of guarantees based solely on the “criminal” or “non-criminal” nature of the various measures.
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The paper analyzes the most significant innovations to tax criminal law introduced by Legislative Decree No. 87/2024, considered in light of the diachronic evolution of this repressive microsystem and its distinct features of autonomy and “particularism”.
Is a "palingenesis" or at least a redemption of the criminal justice system in crisis possible? Giovanni Fiandaca's recent volume addresses both traditional and new dilemmas regarding the forms and purposes of punishment, as well as the exploration of alternative responses to crime. The author's clear prose, enriched by references to personal experiences, stimulates reflections on the methods and content of criminal law, the different models of justice, and the role of the criminal law scholars in today's society.
The criminal offence of trading in unlawful influence (Article 346-bis of the Criminal Code), introduced by Law No. 190/2012, has now been amended for the third time. The most recent “Nordio” Law No. 114/ 2024 sought to define the offence more precisely and to limit its scope of application, adopting an approach that is contrary to that of Law No. 3/2019 and inspired by recent developments in the jurisprudence of the Italian Court of Cassazione. In its current form, the offence still lacks a clear criminological basis and, in several respects, does not seem to be in line with the relevant international conventions, which risks rendering it largely ineffective.
SOMMARIO: 1. Il traffico di influenze illecite: oltre due lustri di travaglio legislativo e applicativo. – 2. La questione criminologica e i possibili livelli politico-criminali di intervento. – 3. L’ambigua genesi del delitto di traffico di influenze illecite e il reale perimetro giurisprudenziale del vecchio millantato credito – 4. I supposti obblighi internazionali di incriminazione. – 5. La dilatazione iperbolica del 2019. – 6. Dalle relazioni “esistenti” ovvero “asserite” alle influenze “reali” ovvero “supposte”. – 7. Il rebus dei rapporti tra millantato credito (abrogato) e traffico di influenze (modificato). – 7.1. L’intervento delle Sezioni Unite e i problemi residui. – 7.2. (Segue): in attesa della legge Nordio. – 8. L’enigma della “mediazione illecita”. – 9. La riforma Nordio in cantiere: la sostanziale sterilizzazione del delitto. – 10. La morale che dobbiamo trarre.
ABSTRACT: Over the last few decades, anti-mafia prevention has developed with the aim of protecting the legal economy from the infiltration of mafia organisations and the influence of serious forms of criminal activity. The range of instruments within the framework of “anti-mafia economic prevention”, as defined by Legislative Decree no. 159/2011, has gradually taken on a pyramidal structure, guided by a gradualist approach. The intensity of the various measures includes the confiscation of assets, the prohibition of access to public contracts or financing and various “cooperative compliance- like” measures, depending on whether mafia infiltration (or criminal facilitation) is sporadic or continuous (such as judicial administration or judicial control, the latter also on a voluntary basis). However, this system faces a number of critical issues and uncertainties, such as the strong divergence between judicial and administrative preventive measures, with a confusing overlap of competences, and the damage to reputation and profitability, which is often irreversible and affects even companies that are considered to be “victims” and conditioned by criminals rather than colluding with them. In any case, the central challenge within asset-based prevention remains that of securing fundamental rights and requires an updated methodology that avoids a simplistic categorisation of guarantees based solely on the “criminal” or “non-criminal” nature of the various measures.
The paper analyzes the most significant innovations to tax criminal law introduced by Legislative Decree No. 87/2024, considered in light of the diachronic evolution of this repressive microsystem and its distinct features of autonomy and “particularism”.
Is a "palingenesis" or at least a redemption of the criminal justice system in crisis possible? Giovanni Fiandaca's recent volume addresses both traditional and new dilemmas regarding the forms and purposes of punishment, as well as the exploration of alternative responses to crime. The author's clear prose, enriched by references to personal experiences, stimulates reflections on the methods and content of criminal law, the different models of justice, and the role of the criminal law scholars in today's society.
The criminal offence of trading in unlawful influence (Article 346-bis of the Criminal Code), introduced by Law No. 190/2012, has now been amended for the third time. The most recent “Nordio” Law No. 114/ 2024 sought to define the offence more precisely and to limit its scope of application, adopting an approach that is contrary to that of Law No. 3/2019 and inspired by recent developments in the jurisprudence of the Italian Court of Cassazione. In its current form, the offence still lacks a clear criminological basis and, in several respects, does not seem to be in line with the relevant international conventions, which risks rendering it largely ineffective.
SOMMARIO: 1. Il traffico di influenze illecite: oltre due lustri di travaglio legislativo e applicativo. – 2. La questione criminologica e i possibili livelli politico-criminali di intervento. – 3. L’ambigua genesi del delitto di traffico di influenze illecite e il reale perimetro giurisprudenziale del vecchio millantato credito – 4. I supposti obblighi internazionali di incriminazione. – 5. La dilatazione iperbolica del 2019. – 6. Dalle relazioni “esistenti” ovvero “asserite” alle influenze “reali” ovvero “supposte”. – 7. Il rebus dei rapporti tra millantato credito (abrogato) e traffico di influenze (modificato). – 7.1. L’intervento delle Sezioni Unite e i problemi residui. – 7.2. (Segue): in attesa della legge Nordio. – 8. L’enigma della “mediazione illecita”. – 9. La riforma Nordio in cantiere: la sostanziale sterilizzazione del delitto. – 10. La morale che dobbiamo trarre.
ABSTRACT: Over the last few decades, anti-mafia prevention has developed with the aim of protecting the legal economy from the infiltration of mafia organisations and the influence of serious forms of criminal activity. The range of instruments within the framework of “anti-mafia economic prevention”, as defined by Legislative Decree no. 159/2011, has gradually taken on a pyramidal structure, guided by a gradualist approach. The intensity of the various measures includes the confiscation of assets, the prohibition of access to public contracts or financing and various “cooperative compliance- like” measures, depending on whether mafia infiltration (or criminal facilitation) is sporadic or continuous (such as judicial administration or judicial control, the latter also on a voluntary basis). However, this system faces a number of critical issues and uncertainties, such as the strong divergence between judicial and administrative preventive measures, with a confusing overlap of competences, and the damage to reputation and profitability, which is often irreversible and affects even companies that are considered to be “victims” and conditioned by criminals rather than colluding with them. In any case, the central challenge within asset-based prevention remains that of securing fundamental rights and requires an updated methodology that avoids a simplistic categorisation of guarantees based solely on the “criminal” or “non-criminal” nature of the various measures.
Mit dem Gesetzesdekret Nr. 231/20011 wurde in Italien ein Modell der „parastrafrechtlichen“ (formell „verwaltungsrechtlichen“) Verantwortlichkeit kollektiver Einheiten für die Begehung von Straftaten eingeführt. Auf internationaler Ebene hat dieses Modell sich als besonders attraktiv erwiesen, vor allem weil es ein Pionier bei der Begründung der strafrechtlichen Verantwortlichkeit der juristischen Person aufgrund von Organisationsmängeln war. Der Artikel analysiert die Hauptmerkmale der italienischen Regelung, um ihre Stärken, aber auch ihre Anwendungsprobleme und ihren Reformbedarf aufzuzeigen.
Il d.lgs. n. 231/2001 ha introdotto in Italia un modello di responsabilità “parapenale” (formalmente “amministrativa”) degli enti collettivi per la commissione di reati. A livello internazionale, questa disciplina si è rivelata particolarmente attraente, soprattutto perché è stato pionieristica nel fondare la responsabilità penale della persona giuridica su un coefficiente di "colpa di organizzazione". L'articolo analizza le principali caratteristiche del regime italiano al fine di evidenziarne i punti di forza, ma anche i problemi applicativi e le necessità di riforma.
SUMMARY: 1. Premise. – 2. Incriminations. – 3. Problems of definition and the principle of legality in criminal law. – 3.1. Abuse of functions. – 3.2. Trading in influence. – 4. Risk of over-criminalisation and the principle of proportionality in criminal law. – 5. Potential residual loopholes in incriminations and outdated provisions. – 6. Backwardness of the model of legal persons’ liability as outlined in the proposed directive. – 7. Other provisions: jurisdiction, statute of limitations and investigative tools. – 8. Conclusion.
This article focuses on the issue of possibility and limits of liability of smaller companies pursuant to Legislative Decree No. 231/2001, a crucial issue for the application of this regulation in the light of the Italian productive fabric, considering that such entities tend to be reluctant to implement the preventive measures envisaged by the new punitive regime. Also by means of legal comparison, the present work proposes a number of criminal policy solutions aimed at a more reasonable application of the criteria for imputing liability to micro, small or medium sized organisation, as well as at a more careful differentiation of the sanctions regime, from the point of view both of the sanctions provided and the possible compensation between individual and corporate sanctions. Moreover, the contribution analyses the possibility of adaptation of criminal compliance systems according to the size requirement, highlighting a series of feasible strategies to contain the costs of implementing compliance programs in SMEs.
La parcellizzazione della produzione in gruppi internazionali, partnership tra società di diversa nazionalità e catene di approvvigionamento globale fomenta la criminalità di impresa transfrontaliera e mina l’effettività dell’enforcement statale. Di conseguenza, le strategie politico-criminali oggi perseguite dagli Stati includono il ricorso a forme estensive di giurisdizione penale, sia territoriale che extraterritoriale. Tuttavia, questo piano inclinato verso un’applicazione “sconfinata” delle norme penali domestiche rende difficile coglierne la ratio legittimante, rischia di contrapporre agli eccessi della globalizzazione l’imperialismo giurisdizionale degli attori statali più potenti sullo scacchiere internazionale e pone serie questioni di rispetto dei diritti fondamentali di enti e individui, a cominciare dal ne bis in idem transnazionale. Adottando una prospettiva critica e comparatistica, il contributo affronta tali questioni, in vista di un equilibrio ragionevole tra efficienza e garanzie.
di legittimità, dalla sentenza Impregilo bis della VI sezione della Cassazione alla decisione della IV sezione nel caso concernente il disastro di Viareggio. Nella parte finale vengono formulate dieci tesi sulla struttura dell’illecito dell’ente, il ruolo del modello di organizzazione, il nesso di rischio tra difetto organizzativo e reato e il modo in cui va intesa la evitabilità del reato mediante l’organizzazione diligente, nonché sulle prospettive evolutive della disciplina.
The so-called organizational fault represents at the same time the cornerstone and the most enigmatic aspect of corporate criminal liability pursuant to Italian Legislative Decree no. 231/2001, also due to the uncertainty about the necessary corporate compliance measures. The article compares the most recent achievements in Supreme Court case-law, from the Impregilo bis decision of the VI section to the IV section decision in the case concerning the Viareggio disaster. In the final part, ten theses are formulated on the structure of the corporate wrongdoing, the role of the organisation model, the link between the organizational fault and the crime and the right way to understand the concept of avoidability of the crime through diligent organization, as well as on the future perspectives of the discipline.
Recensione a Maurizio Catino, Trovare il colpevole. La costruzione del capro espiatorio nelle organizzazioni, il Mulino, 2022; trad. in inglese: Scapegoating - How organizations assign blame, Cambridge University Press, 2023.
A distanza di piu` di venti anni dall’entrata in vigore del d.lgs. n. 231/2001 – un ottimo prodotto legislativo che ha capovolto dogmi secolari con accenti pionieristici – e` giunto il momento di riflettere sulle possibili riforme, mediante interventi mirati e in grado di supportare i principi direttivi della disciplina (prevenzione e riparazione), evitando la ricezione acritica di modelli pensati per altre realta` economico-processuali. Il presente contributo si concentra sulle linee essenziali di una possibile riforma del sistema sanzionatorio concernente l’ente collettivo: una piu` marcata diversificazione del catalogo delle sanzioni, una maggiore tipizzazione della confisca del profitto, la revisione del limite edittale massimo della sanzione pecuniaria tenuto conto anche dell’elemento dimensionale, l’introduzione di incentivi alla collaborazione processuale dell’ente, l’estensione alla societas dell’istituto endoprocedimentale della messa alla prova, unitamente ad altri eventuali meccanismi di non punibilita` sopravvenuta dell’ente. Sullo sfondo resta il nodo cruciale di un cambio di habitus culturale tra gli operatori della giustizia, essenziale perche´ il nuovo sistema possa decollare nella prassi applicativa.
SOMMARIO – 1. Due decenni di responsabilita` “da reato” delle entita` collettive. – 2. Dilemmi immanenti: la natura giuridica della responsabilita` e delle sanzioni corporative. – 3. Dati teleologici acquisiti: la funzione prevenzionale-riparatoria dell’illecito punitivo dell’ente collettivo. – 4. Il telos delle sanzioni destinate all’ente. – 5. La sintassi sanzione/ autore nel sistema della responsabilita` dell’ente. – 5.1. Sanzione pecuniaria. – 5.1.1. Cenni comparatistici ai criteri di quantificazione e possibili modifiche della disciplina interna. – 5.2. Confisca. – 5.3. Sanzioni interdittive. – 5.3.1. Il “delinquente corporativo abituale”. – 6. Gli “assenti” nel sistema sanzionatorio italiano. – 6.1. Modelli di sorveglianza giudiziaria nel panorama internazionale. – 6.2. (segue) e di ingiunzione giudiziaria a vocazione riparatoria. – 6.3. La situazione italiana. – 7. Profili interattivi di commisurazione delle pene dirette all’individuo e all’ente. – 8. Le intersezioni tra diritto sanzionatorio dell’ente e processo. – 9. La questione della collaborazione dell’ente con l’autorita` giudiziaria. – 9.1. Un primo – mal riuscito – embrione di premialita` per la collaborazione. – 9.2. ... I limiti di una possibile valorizzazione della collaborazione e dell’autodenuncia. – 10. Verso una premialita` razionale in chiave deflattiva e anticipatoria delle finalita` del sistema. – 11. Postilla conclusiva.
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