Papers by Maria Rita Mastropaolo
Il contributo si concentra sulle permanenze di modelli narrativi (archetipi) classici nel romanzo... more Il contributo si concentra sulle permanenze di modelli narrativi (archetipi) classici nel romanzo Le donne di Messina, le cui tre edizioni (1947-1948, in puntate; 1949 e 1964 in volume) consentono di ripercorrere l\u2019itinerario poetico compiuto dall\u2019autore nella direzione di un progressivo abbandono del romanzo \u201cmelodrammatico\u201d, delle utopie urbane e della figura dell\u2019eroe tragico a favore di un romanzo pienamente moderno.This paper examines the relationship between Elio Vittorini and the Classical Antiquity focusing on the novel Le donne di Messina, published in three different editions (1947-1948; 1949; 1964), in which we can retrace the paths of Vittorini\u2019s poetics: he gradually distances from classical archetypes (tragic hero; the ideal city) towards an authentically modern novel
In "Non date retta a me", Mimesis, Sesto S. Giovanni, 2016, pp. 87-100.
Le carte manoscritte relative a Le donne di Messina di Elio Vittorini, conservate presso il Centr... more Le carte manoscritte relative a Le donne di Messina di Elio Vittorini, conservate presso il Centro Apice dell’Universita degli Studi di Milano, permettono di ricostruire la complessa vicenda editoriale del romanzo, le cui sorti sono strettamente connesse con l’evoluzione del progetto letterario e culturale dell’autore. L’intervento e dedicato, nello specifico, all’epilogo del romanzo nella sua evoluzione dall’edizione del 1949 a quella del 1964, la cui stratificata rielaborazione consente di formulare delle ipotesi circa le modalita di scrittura e riscrittura di Vittorini.
The lexicon about ‘rewriting’, usually employed by Italian scholars, is not shared by all them: i... more The lexicon about ‘rewriting’, usually employed by Italian scholars, is not shared by all them: in fact, terms such as ‘redazione’, ‘stesura’, ‘revisione’, ‘rielaborazione’, ‘rifacimento’, can be used to denote both similar and completely different case-studies or concepts. The aim of this paper is to elucidate this complex situation by means of two case studies and the terminology used in the field of library sciences. We also suggest some possible solutions to this vagueness, trying to identify the liaison points between theoretical studies, editorial criteria and author’s choice.
Il convegno "Sistemi in movimento. Avantesto e varianti dal laboratorio d’autore al laborato... more Il convegno "Sistemi in movimento. Avantesto e varianti dal laboratorio d’autore al laboratorio critico", svoltosi a Pavia nei giorni 1 e 2 dicembre 2016, e nato dalla collaborazione tra il Centro Manoscritti dell’Universita di Pavia, l’ITEM (Institut des Textes Manuscrits Modernes, CNRS-ENS) e il Collegio Ghisleri, nelle cui aule si e svolto.Il fitto programma del convegno ha intrecciato esperienze di ricerca a esposizioni di natura teorica, mettendo in dialogo studiosi della scuola italiana con quella francese.Gli atti del convegno sono ora pubblicati in Sistemi in movimento, «Autografo», a. XXV,n. 57, 2017. "Systems in motion. Avantext and variants from the author lab to the critical laboratory". Chronicle of the conference, Pavia, 1-2 dicembre 2016The conference "Systems in motion. Avantext and variants from the author lab to the critical laboratory", held in Pavia on 1th and 2nd December 2016, was born from the collaboration between the Manuscript...
Grazia Deledda, Annalena Bilsini , edizione critica a cura di Dino Manca, collana “Filologia dell... more Grazia Deledda, Annalena Bilsini , edizione critica a cura di Dino Manca, collana “Filologia della letteratura degli italiani”, Edizioni critiche/6, Strumenti/7, Sassari, EDES, 2018. https://sites.unimi.it/oec/schede.php
Prassi Ecdotiche della Modernità Letteraria, 2019
La terminologia oggi in uso negli studi di filologia d’autore che riguardano la vasta categoria d... more La terminologia oggi in uso negli studi di filologia d’autore che riguardano la vasta categoria di ‘riscrittura’ non è spesso condivisa, a tal punto che si indicano indifferentemente come ‘redazione’, ‘stesura’, ‘revisione’, ‘rielaborazione’, ‘rifacimento’ fenomeni simili, o, viceversa, fenomeni differenti vengono individuati con lo stesso termine. Si propone dunque, anche attraverso l’indagine su diversi casi di studio e con il supporto della terminologia in uso negli studi biblioteconomici, di fare chiarezza sull’argomento e di proporre alcune possibili soluzioni all’ambiguità semantica registrata, tentando di individuare i punti di contatto tra studi teorici, prassi ecdotica e prassi autoriale.
"ClassicoContemporaneo", 2019
Il contributo si concentra sulle permanenze di modelli narrativi (archetipi) classici nel romanzo... more Il contributo si concentra sulle permanenze di modelli narrativi (archetipi) classici nel romanzo Le donne di Messina, le cui tre edizioni (1947-1948, in puntate; 1949 e 1964 in volume) consentono di ripercorrere l’itinerario poetico compiuto dall’autore nella direzione di un progressivo abbandono del romanzo “melodrammatico”, delle utopie urbane e della figura dell’eroe tragico a favore di un romanzo pienamente moderno.
This paper examines the relationship between Elio Vittorini and the Classical Antiquity focusing on the novel Le donne di Messina, published in three different editions (1947-1948; 1949; 1964), in which we can retrace the paths of Vittorini’s poetics: he gradually distances from classical archetypes (tragic hero; the ideal city) towards an authentically modern novel.
Il romanzo vittoriano ‘Le donne di Messina’, pubblicato in volume nel 1949, era apparso in puntat... more Il romanzo vittoriano ‘Le donne di Messina’, pubblicato in volume nel 1949, era apparso in puntate, con una redazione differente e con il titolo ‘Lo zio Agrippa passa in treno’ tra il 1947 e il 1948. La nuova redazione presenta tagli e varianti linguistiche e stilistiche. Il contributo dà conto delle carte autografe che testimoniano il passaggio da una fase all’altra, fornendo alcuni elementi di riflessione relativi al metodo di lavoro di cui si è servito lo scrittore nella riscrittura e mettendo al contempo in risalto l’importanza dell’esame dell’indagine critico-filologica per la conoscenza del testo vittoriniano.
«Stefi», Studi di Erudizione e di Filologia Italiana, 2017
Gesualdo Bufalino first published Il Guerrin Meschino in 1991 in a non-commercial edition. In 1... more Gesualdo Bufalino first published Il Guerrin Meschino in 1991 in a non-commercial edition. In 1993, after a deep revision, he re-published his work with publisher Bompiani: the novel has a modified plot, and the author decided to insert three new poems in addition to the opening and closing poems, formerly present in 1991's edition. This paper, in its entirety supported by handwritten material preserved at Fondazione Gesualdo Bufalino (Comiso), is divided in two parts: the first part illustrates the differences between the first and the second edition, the second part provides a critical edition of the five poems.
Un puparo vecchio e stanco allestisce un teatrino in una piazza siciliana e mette in scena la sto... more Un puparo vecchio e stanco allestisce un teatrino in una piazza siciliana e mette in scena la storia di Guerrino il Meschino, del quale decide di narrare le avventure, salvo poi fermarsi poco prima del lieto fine «per stanchezza» e per la triste constatazione che, ormai, «la vicenda del teatro dei pupi siciliani volge dolorosamente al termine». 1 Questa la favola narrata da Gesualdo Bufalino nel Guerrin Meschino, «fantamemoria» che l'autore pubblicò in due edizioni (la prima, nel 1991, presso la casa editrice Il Girasole; la seconda, nel 1993, 2 presso Bompiani). Il romanzo è costruito come un'opra dei pupi 3 incompleta, che attinge non solo alla tradizione delle recite di piazza dei pupari e ai dipinti sui carretti, ma anche a una ricchissima serie di fonti letterarie, artistiche e cinematografiche delle quali danno conto tanto le dichiarazioni dell'autore quanto le testimonianze manoscritte, attualmente conservate presso la Fondazione Gesualdo Bufalino di Comiso e presso la Fondazione Corriere della Sera di Milano. Per comprendere il metodo di lavoro di Bufalino, occorre conoscere e individuare l'importanza che per l'autore hanno «i libri degli altri»: l'elaborazione dei testi, lungi dall'essere un lavoro immediato e spontaneo, è un processo di aggiunte e soppressioni, nel quale le fonti hanno talora il ruolo di spunti da innovare, talora di soggetti ai quali alludere, in quel complesso rapporto che, in Bufalino, lega la dimensione della memoria con quella della letterarietà. 4 Le metafore da lui usate, infatti, hanno sia un valore «utilitario» (quello di «tenere in piedi» l'opera, secondo la famosa definizione del proprio stile come «barocco borrominiano») sia un valore «edonistico», in quanto stabiliscono un gioco complice tra autore e lettore tale che al piacere del nascondere (un piacere tutto d'autore, con un che di demiurgico) 5 corrisponde quello del trovare (riservato al lettore, chiamato a rintracciare i nessi tra le cose), secondo il gioco inventato da Proust nella Recherche. 6 1 G. Bufalino, Con quei "Carlomagni" tramonta la cultura della lealtà e dell'onore, in M. Paino, Dicerie dell'autore. Temi e forme della scrittura di Bufalino, Firenze, Olschki, 2005, p. 215. 2 Il romanzo, in questa versione, è ora in G. Bufalino, Opere/2 (1989-1996, Milano, Bompiani, 2007 (si citerà da questa edizione). 3 Si veda M.R. Mastropaolo, Bufalino, puparo-cuntastorie, in «Oblio», V, 17, 2015, pp.45-57, http://www.progettoblio.com/downloads/Oblio,V,17.pdf. 4 Maria Corti, nella sua Introduzione a Opere/1 (1981-1988), Milano, Bompiani, 2006, p. XIII, ha notato come, nella relazione che intercorre tra "memoria" e "artificio" si manifesti il passaggio da una filone genericamente siciliano, quello «della resa di una dimensione teatrale» filtrato da Pirandello e dal teatro dei pupi, alla costituzione di una «nota caratteristica del narrare di Bufalino altalenante tra melodramma e favola», tra quelle che D. Perrone, Parola e silenzio nell'opera di Gesualdo Bufalino, in Il miglior fabbro. Bufalino fra tradizione e sperimentazione, Leonforte, Euno Edizioni, 2013, p. 71, chiama «messa in scena della letteratura» e «permanente teatralizzazione della parola». 5 Sul tema, si veda E. Imbalzano, Di cenere e d'oro: Gesualdo Bufalino, Milano, Bompiani, 2008, p. 301. 6 G. Bufalino, Cur? Cui? Quis? Quomodo? Quid?, Atti del wordshow-seminario sulle maniere e le ragioni dello
Riscrivendo "Il Guerrin Meschino" di Andrea da Barberino, Gesualdo Bufalino sceglie di trasformar... more Riscrivendo "Il Guerrin Meschino" di Andrea da Barberino, Gesualdo Bufalino sceglie di trasformare la vicenda del paladino in una "opra di pupi", fondendo la tradizione dei pupi siciliani e quella del "cuntu": il paladino, trasformato in pupo a filo, condivide il ruolo di protagonista con il puparo, svelando in tal modo la finzione che si cela dietro le gesta cavalleresche e al contempo mostrando un autore sempre più scettico rispetto al proprio ruolo nella realtà siciliana dei primi anni novanta.
Pubblicato per la prima volta nel 1991 in edizione non venale, ampiamente modificato e ripubblicato nel 1993, il romanzo attraversa uno dei momenti più delicati della storia siciliana, innestando, nel racconto delle gesta del paladino, il ricordo dei "paladini" Falcone e Borsellino, uccisi nel 1992.
Book Reviews by Maria Rita Mastropaolo
Nota del curatore Alberto Cadioli, La storia e lo studio di una collana editoriale Isotta Piazza,... more Nota del curatore Alberto Cadioli, La storia e lo studio di una collana editoriale Isotta Piazza, Cinquant'anni di Oscar. 1965-2015 Virna Brigatti, Gli Oscar tra testimonianze, articoli e cataloghi Marco Corsi, Per una tradizione del Novecento. La poesia negli Oscar Mondadori Marta Sironi, Immagini da Oscar a cura di Virna Brigatti e Marco Corsi, Appendice. Le collane letterarie
Conference Presentations by Maria Rita Mastropaolo
La terminologia oggi in uso negli studi di filologia d’autore che riguardano la vasta categoria d... more La terminologia oggi in uso negli studi di filologia d’autore che riguardano la vasta categoria di ‘riscrittura’ non è spesso condivisa, a tal punto che si indicano indifferentemente come ‘redazione’, ‘stesura’, ‘revisione’, ‘rielaborazione’, ‘rifacimento’ fenomeni simili, o, viceversa, fenomeni differenti vengono individuati con lo stesso termine. Si propone dunque, anche attraverso l’indagine su diversi casi di studio e con il supporto della terminologia in uso negli studi biblioteconomici, di fare chiarezza sull’argomento e di proporre alcune possibili soluzioni all’ambiguità semantica registrata, tentando di individuare i punti di contatto tra studi teorici, prassi ecdotica e prassi autoriale.
L’obiettivo dell’intervento è quello di presentare la problematica della lacuna nei testimoni aut... more L’obiettivo dell’intervento è quello di presentare la problematica della lacuna nei testimoni autografi novecenteschi e di approfondire la questione portando il caso di alcuni materiali autografi di Elio Vittorini, conservati presso il Centro Apice dell’Università degli Studi di Milano, allo scopo di suggerire le ragioni per le quali anche da testimoni frammentari si possano ricavare elementi utili alla ricostruzione della vicenda redazionale dei testi e, soprattutto, alla indagine critica.
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Papers by Maria Rita Mastropaolo
This paper examines the relationship between Elio Vittorini and the Classical Antiquity focusing on the novel Le donne di Messina, published in three different editions (1947-1948; 1949; 1964), in which we can retrace the paths of Vittorini’s poetics: he gradually distances from classical archetypes (tragic hero; the ideal city) towards an authentically modern novel.
Pubblicato per la prima volta nel 1991 in edizione non venale, ampiamente modificato e ripubblicato nel 1993, il romanzo attraversa uno dei momenti più delicati della storia siciliana, innestando, nel racconto delle gesta del paladino, il ricordo dei "paladini" Falcone e Borsellino, uccisi nel 1992.
Book Reviews by Maria Rita Mastropaolo
Conference Presentations by Maria Rita Mastropaolo
This paper examines the relationship between Elio Vittorini and the Classical Antiquity focusing on the novel Le donne di Messina, published in three different editions (1947-1948; 1949; 1964), in which we can retrace the paths of Vittorini’s poetics: he gradually distances from classical archetypes (tragic hero; the ideal city) towards an authentically modern novel.
Pubblicato per la prima volta nel 1991 in edizione non venale, ampiamente modificato e ripubblicato nel 1993, il romanzo attraversa uno dei momenti più delicati della storia siciliana, innestando, nel racconto delle gesta del paladino, il ricordo dei "paladini" Falcone e Borsellino, uccisi nel 1992.
L'intervento, nella sua veste originale, è stato pubblicato su «Prassi Ecdotiche della Modernità Letteraria» I (2016)
Il mio intervento si propone due obiettivi: di indagare continuità e peculiarità di tale rappresentazione simbolica nell’opera dell’autore comisano, mettendola a confronto con gli spunti provenienti dalla cultura popolare siciliana – copioni dell’opra dei pupi, cartelloni degli spettacoli –, e di connettere la riflessione teorica dell’autore sui binomi ordine/caos, uomo/pupo, pupo/puparo, realtà/menzogna con le sue molteplici manifestazioni in ambito romanzesco, dove la corporeità dei pupi, animata e inanimata insieme, viene continuamente chiamata in causa a ridefinire il loro essere nel mondo.
Gli articoli, selezionati dalla redazione a seguito di una call for papers, riflettono al contempo la varietà di discipline che caratterizzano la nostra rivista e la sua visione interdisciplinare. In sintonia con l’apertura internazionale che contraddistingue le Humanities, trovano posto, nelle prossime pagine, saggi in italiano, inglese e francese.
http://www.sussex.ac.uk/languages/newsandevents/italianstudiesconference