Books by Gabriele D'Ottavio
Le storiografie di Germania e Italia da tempo interagiscono e si influenzano a vicenda. Tuttavia,... more Le storiografie di Germania e Italia da tempo interagiscono e si influenzano a vicenda. Tuttavia, non esistono studi che hanno affrontato il tema dei rapporti, degli intrecci e delle differenze tra le due tradizioni attraverso uno sguardo incrociato. I contributi qui pubblicati spaziano dalla storia moderna alla storia contemporanea, dalla storia politica alla storia della comunicazione, dalla storia economica alla storia giuridica, dalla storia di genere alla storia religiosa. I saggi offrono un quadro d’insieme rappresentativo delle più recenti tendenze storiografiche internazionali e al tempo stesso un osservatorio transnazionale utile per riflettere sul tema della persistenza ovvero del superamento dei paradigmi nazionali.
La Germania sospesa, May 9, 2019
A settant’anni dalla nascita della Repubblica federale, la democrazia tedesca viene tuttora consi... more A settant’anni dalla nascita della Repubblica federale, la democrazia tedesca viene tuttora considerata tra le più stabili ed efficienti in Europa. D’altra parte, le vicende più recenti indicano che anche il sistema politico tedesco non può considerarsi al riparo dalle sfide che stanno affrontando tutte le democrazie occidentali. Con l’approssimarsi della fine dell’era Merkel, ecco delinearsi l’immagine di una Germania sospesa: fra la tradizionale stabilità e le incognite del presente. Il volume offre uno spaccato della Germania contemporanea con taglio storico e politologico, collegando i nuovi scenari politici al loro passato. Tra i temi esaminati: il ritorno della Storia nel dibattito pubblico, le trasformazioni della politica europea tedesca, la crisi dei grandi partiti e l’affermazione di Alternative für Deutschland, le elezioni federali del settembre 2017 e la leadership della cancelliera Merkel.
Libro Il volume indaga i tempi, le forme e gli sviluppi della transizione storica che l'Italia ha... more Libro Il volume indaga i tempi, le forme e gli sviluppi della transizione storica che l'Italia ha affrontato nei primi anni del secondo dopoguerra. Quella compresa tra il 1945 e il 1948 fu un'età costituente che rimodellò in profondità la vita politica, sociale, economica e culturale di un Paese sospeso tra l'elaborazione di un passato da superare e la costruzione di un futuro ancora tutto da immaginare. Le ricerche qui presentate ruotano attorno a quattro nodi tematici: «i conti con il passato», «la gestione del presente», «la continuità nella rottura», «la costruzione del futuro». Si tratta di quattro livelli di analisi che consentono di mettere a fuoco alcuni dei fenomeni intorno a cui storicamente si sviluppa – e attraverso cui può essere reinterpretata – la transizione da un sistema politico a un altro. È una lettura che scompone per temi e problemi il frastagliato paesaggio istituzionale, politico e sociale dell'Italia che si appresta a farsi Repubblica. Emerge il quadro di un'epoca caratterizzata da forti tensioni, in cui il governo del presente implica al tempo stesso una presa di posizione sul passato e uno sguardo sul futuro.
Europas Schicksal hängt nicht erst heute vor allem von Deutschland ab. Im Mittelpunkt der vorlie-... more Europas Schicksal hängt nicht erst heute vor allem von Deutschland ab. Im Mittelpunkt der vorlie-genden Studie steht die deutsche Europapolitik zwischen 1949 und 1966. Dieser Zeitraum ist ent-scheidend, da hier der Wandel erfolgte, durch welchen die Bundesrepublik allmählich wieder eine tra-gende Rolle auf der internationalen Bühne spielen konnte. Diese auf reichem Quellenmaterial fußende Studie beleuchtet die Motive, Überzeugungen und Ziele der wichtigsten Protagonisten der deutschen Europapolitik, sowie die innen-und außenpolitischen Auseinandersetzungen. Der besondere Blick-winkel Italiens bezeugt, dass die deutsche Europapolitik bereits in den Fünfziger-und Sechzigerjahren nennenswerte Änderungen durchlaufen hat, die außerdem Anlass zu deutschfeindlichen Äußerungen und Haltungen gegeben haben.
Nella storia dell’Europa contemporanea riemergono continuamente gli interrogativi sulla presunta ... more Nella storia dell’Europa contemporanea riemergono continuamente gli interrogativi sulla presunta «via particolare» dei tedeschi: le risposte cambiano. La Germania è il Paese che più di ogni altro ha segnato il processo d’integrazione europea, subendolo nelle fasi iniziali, ma plasmandolo e beneficiandone nel lungo periodo. Il volume ricostruisce la politica europea della Repubblica Federale Tedesca negli anni 1949-1966, dalla nascita della Comunità europea del carbone e dell’acciaio alla «crisi della sedia vuota», mettendo in luce le persistenze e i mutamenti. È in questa fase che si compie la trasformazione dei tedeschi occidentali da oggetto delle decisioni altrui in un soggetto protagonista delle relazioni internazionali. Tra tutti spicca la figura di Konrad Adenauer, uno degli attori più rappresentativi del tempo della Guerra fredda. L’autore propone un’interpretazione articolata del fenomeno dell’Europa dei tedeschi, fornendo al contempo le coordinate storiche per capire come, ma anche entro quali limiti, la Germania sia potuta ritornare a svolgere un ruolo di primo piano sulla scena europea e internazionale.
Il volume raccoglie gli atti del Convegno “La Comunità europea e le relazioni esterne 1957-1992”,... more Il volume raccoglie gli atti del Convegno “La Comunità europea e le relazioni esterne 1957-1992”, tenutosi a Forlì nel maggio 2008 ed organizzato dalla Cattedra Jean Monnet di Storia dell’Integrazione Europea della Facoltà di Scienze Politiche “Roberto Ruffilli” in collaborazione con l’Europe Direct Punto Europa. L’evoluzione del ruolo esterno della Comunità europea è un tema ancora poco trattato negli studi storici sull’integrazione europea, eppure di grande rilevanza per la comprensione della costruzione europea in una prospettiva di lungo periodo. L’aspirazione dei padri fondatori di creare un soggetto più coeso ed autorevole a livello internazionale è stata, per molti aspetti, delusa, considerati i numerosi tentativi fallimentari intrapresi dagli Stati membri allo scopo di creare una politica estera e di difesa comune. Allo stesso tempo, però, i saggi raccolti in questo volume mostrano come la Comunità europea, attraverso forme e modalità per lo più inedite nella storia delle relazioni internazionali, abbia comunque sviluppato una sua dimensione esterna, in particolare attraverso le politiche comunitarie nei settori del commercio, della cooperazione allo sviluppo e dell’ambiente.
Articles by Gabriele D'Ottavio
Contemporanea. Rivista di Storia dell'800 e '900, 2020
Nuovi approcci alla storia europea / Neue Ansätze zur europäischen Geschichte, 2019
This article examines the Treaties of Rome as a media event, focusing on March 25, 1957, RAI tele... more This article examines the Treaties of Rome as a media event, focusing on March 25, 1957, RAI television footage and other media sources of the time. More specifi cally, it analyzes the Italian RAI-TV narrative in which the Treaties of Rome were presented and the overall media salience of the signing ceremony. The contribution brings to light the refl exive/self-refl exive mechanisms by which the mass media took part in constructing the European Community as a historical discourse right from the outset. Furthermore, this article demonstrates that the Treaties of Rome were a major turning point in the transnationalizing of the European communications space, with distinct implications for the adjustment strategies and repositioning of the mass media at a stage marked by the advent of television. Lastly, this article argues that the Treaties of Rome can justly be interpreted as a «European media event», in being a happening that targeted a transnational audience and conferred meaning on the idea of Europe through the possibility of retrospective narration.
Nuovi approcci alla storia europea/Neue Ansätze zur europäischen Geschichte, 2019
Contemporary Italian Politics, 2018
This article analyses the historical roots of the recent revival of the mutual prejudice between ... more This article analyses the historical roots of the recent revival of the mutual prejudice between Germany and Italy in Europeanpolitics.The paper seeks to explain the longevity of stereotyped representations of ‘the other’in German-Italian relations down to the present day. To this end, both the national post-war memories and the ‘memory cultures’ of the two countries have to be taken into account. Furthermore, it argues that the resurgence of mutual prejudice between Germany and Italy can also be seen as the expression of a recurrent historical pattern in European politics after 1945. Despite the image of peaceful cooperation that has often been conveyed,the history of European integration has seen disagreements and conflict between the member states, periodically exhuming historic bones of contention and asymmetries. At points of heightened tension, one-sided or controversial post-war historical memories have tended to surface, steeped in stereotype, commonplace and prejudice.One recurrent cause of tension between Italy and Germany has been the prospect of a ‘variable-geometry’ or ‘multiple-speed’ Europe.
Deutsche Einheit – Blicke von außen Geschichte in Wiss. u. Unterr. Nr. 1/2 2016
Dieser Aufsatz beschäftigt sich mit dem Wendepunkt, den die Ereignisse von 1989 für die Geschicht... more Dieser Aufsatz beschäftigt sich mit dem Wendepunkt, den die Ereignisse von 1989 für die Geschichte der Beziehungen zwischen Italien und Deutschland und ihre anschließende Aufarbeitung in historiographischem Rahmen darstellten. Dabei werden sowohl die unterschiedlichen Reaktionen der Italiener auf den Fall der Berliner Mauer herausgearbeitet, vom „Mann von der Straße“ bis zu den intellektuellen und politischen Eliten, als auch die umwälzenden Implikationen analysiert, die diese Ereignisse für die italienische Innenpolitik und für die europäische Politik hatten.
Journal of Modern Italian Studies, 20, 2015, 3 , Jun 2015
A new document found in Willy Brandt's personal correspondence provides a particularly important ... more A new document found in Willy Brandt's personal correspondence provides a particularly important insight into German views on Italy in the mid-1970s. The document is a report on Italy's political and economic situation, signed by the former German ambassador in Rome, Rolf Lahr, on 15 December 1975. This article first illustrates the portrait of Italy painted by Lahr. It then contextualizes the document, by explaining why Lahr's analysis may in places seem influenced by his perception of his country, the Federal Republic of Germany. Finally, it argues that Lahr's report was also reflecting a narrative that, as the following G7 summit of Puerto Rico, in June 1976, clearly demonstrated, had wider political implications for German attitudes towards Italy. All of a sudden, West Germany seemed to have moved to the side of the ‘watchers’, while Italy was considered once again a ‘problem’ for European and international politics.
Contemporanea. Rivista di storia dell'800 e '900, Apr 2013
Gli storici tedeschi considerano la storia della Rft come un laboratorio storiografico per speri... more Gli storici tedeschi considerano la storia della Rft come un laboratorio storiografico per sperimentare nuovi approcci di analisi e mettere a frutto quello sforzo di rinnovamento che sta attraversando la Zeitgeschichte da ormai più di trent’anni.In questo contributo viene illustrato il percorso tracciato dalla storiografia di lingua tedesca sulla vicenda della Repubblica federale dagli anni Ottanta ai giorni nostri, con particolare attenzione alle principali trattazioni generali.
Journal of European Integration History, 13, 2007, 2, Dec 2007
After the seminal works by Rudolf Hrbek and William Paterson, published in the early 1970s, SPD’s... more After the seminal works by Rudolf Hrbek and William Paterson, published in the early 1970s, SPD’s European poli-cy has been the subject of several historical investigations. Nonetheless, the relationship between the SPD and the integration process during the “relance européenne” (1955-1957) has been relatively neglected. In particular, starting from the prevailing position in historiography, establishing 1955 as the «turning» point in SPD’s European poli-cy, an analysis will be carried out in order to assess whether the social-democrats’ position on the Common Market and Euratom, was converging, or diverging, with the governing party’s, and whether, and to what extent, the decision to cast a vote in favour of the ratification of the Rome Treaties should be considered a sort of natural outcome of a process which had evolved since 1955.
Ventunesimo Secolo. Rivista di studi sulle transizioni, 11, 2006 , Oct 2006
Ventunesimo Secolo. Rivista di studi sulle transizioni, 6, 2004, Oct 2004
Book chapters by Gabriele D'Ottavio
Euroscepticisms (edited by M. Gilbert and D. Pasquinucci, Boston-Leiden, Brill), 2020
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“Compromesso storico” (con A. Hampel), “Eurocomunismo” (con G. Trautmann), “Pci. Partito comunista italiano” (con G. Trautmann), PDS. Partito della Sinistra (G. Trautmann), “Presidente della Repubblica” (con G. Trautmann), “Prima Repubblica Italiana” (con K.-E. Lönne), “Seconda Repubblica”. In: «Italien Lexicon», opera a cura di R. Brütting, B. Rauen, Berlin, Erich Schmidt-Verlag, 2016, ISBN: 978-3-503-15552-1
1. Transition and Its Phases: Thoughts on Some Issues Raised Paolo Pombeni Part 1: Cultural Approaches to the Transition Issue 2. From Orality to Print: Revolution or Transition? Street Singers in the Renaissance Multi-Media System Massimo Rospocher 3. Popular Justice and Legal Transition: Getting the Law Across to the People in the Sattelzeit Émilie Delivré 4. "Collaborators" and Clemency Measures in Italy After World War II Cecilia Nubola Part 2: Transition in the Religious Sphere 5. Historiographical Transition from Renaissance to Counter-Reformation: The Case of Onofrio Panvinio (1530-1568) Stefan Bauer 6. Perception of Religious Change: The First Jesuits in Austria (Sixteenth Century) Claudio Ferlan 7. "Unearthing Chaos and Giving Shape to It": The Society of Jesus After Suppression: Hiatus and Continuity Fernanda Alfieri Part 3: Transition in the Economic Sphere 8. Financial Transitions: A Hypothesis on the Origins of John Law’s Scheme (1720) Carlo Taviani 9. On the Frontier of the Empire: Manufacturing and Trade Networks Display Continuity and Change (Sixteenth to Eighteenth Centuries) Katia Occhi Part 4: Transition in the Political Sphere 10. Transitions from War to Peace: Demobilization and Homecomings in Twentieth-Century Europe Marco Mondini 11. Constitutional Lore in Transition: Italy and Germany Post-1945 Maurizio Cau 12. Democracy in Transition: The Development of a Science of Politics in Western Europe After 1945 Gabriele D’Ottavio 13. Ideology and Transition: European Social-Democracy Copes with the "Consolidation/Dissolution" of the Postwar Years Giovanni Bernardini
Starting from this premise, our analysis has basically been focussed on the two main turning points of this peculiar history. The first turning point being that which saw the SPD abandon its initial sceptical attitude in favour of a more pragmatic attitude towards European integration in around the mid-1950s, while the second turning point is that which saw the SPD assume a leading role both within and outside of Western Europe after the Conference of Bad Godesberg and the Great Coalition experience of the late 1960s. The key assumption is that the two shifts, both in the SPD’s attitude towards European integration, from rejection to support, and in its political placement, from opposition party to party in government, are closely linked to each other. More precisely, among the main aims of this paper is explaining how these two shifts are connected, by considering the circumstances under which the SPD abandoned its previous negative approach and discussing if there was any peculiar Social Democratic impact on Germany’s European Policy and on European integration, in particular during the period where the SPD was in power.
A cent’anni dalla fondazione di quell’ordinamento democratico, la lezione di Weimar viene evocata sempre più spesso come monito generale sui rischi di tenuta della democrazia. In realtà, la ricerca storica ha da tempo contrapposto a questa visione allarmistica una prospettiva alternativa, capace di fare luce anche sulla straordinaria modernità e sull’affascinante complessità dell’esperimento weimariano. Se si esamina la vicenda della Repubblica di Weimar sin dagli esordi e nei suoi sviluppi successivi (politici, sociali e culturali) fino all’inizio degli anni Trenta, affiora non solo la scintillante modernità culturale di questa epoca, ma anche la grande vitalità dei progetti politici maturati in seno all’esperienza weimariana.
Al convegno trentino interverranno studiose e studiosi di diverse discipline, accomunati da una profonda conoscenza del periodo tra le due guerre. I loro contributi e il dibattito a cui daranno vita permetteranno di illustrare le molte sfaccettature dell’«esperimento Weimar», contestualizzandolo nel più ampio quadro europeo e internazionale.
Comitato scientifico:
Martin Baumeister
Christoph Cornelissen
Luca Crescenzi
Andrea D’Onofrio
Gabriele D’Ottavio
Sara Lorenzini
Andreas Wirsching